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l'ideale ed il reale.


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  • Nikonlander Veterano

Ho pubblicato diverse mie foto di mantidi "in posa", ma oggi ho voluto fotografare delle mantidi  in azione.
In azione significa non su qualche stelo isolato su sfondo cremoso con luce perfetta, in posa statuaria (dove non starebbero mai spontaneamente), ma mobili ed attive, in mezzo all'erba fitta dove si nascondono a fare cose truci perchè, anche se belle, le mantidi sono dei predatori feroci.

Foto meno belle? forse. Più vere? senz'altro. Più difficile? Diciamo che sono cose diverse.

_DSC6237.thumb.jpg.2eb841e30dca76099b2554f1877b81a0.jpg

Notare la testa della "povera cavalletta".

Commenti graditi, è una mia proposta  tanto per parlare un po' di fotografia e non sempre di strumenti (o di spasmodiche attese di strumenti).

 

 

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  • Nikonlander

Che siano feroci è fuori discussione, mi impressionano sempre, per fortuna lo sono solo con gli insetti :-). Direi che fotografare in azione e in modo naturale dovrebbe essere normale, ma ormai siamo abituati, me compreso, ad altri stereotipi fotografici; in questo caso però non mi sembra che si possa giudicare come foto non bella, anzi.

 

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  • Nikonlander Veterano

Grazie, sì  la mia  era un po' una provocazione,  al fine di suscitare discussioni interessanti, come la tua

14 minuti fa, Antonio Biggio ha scritto:

Che siano feroci è fuori discussione, mi impressionano sempre, per fortuna lo sono solo con gli insetti :-). Direi che fotografare in azione e in modo naturale dovrebbe essere normale, ma ormai siamo abituati, me compreso, ad altri stereotipi fotografici; in questo caso però non mi sembra che si possa giudicare come foto non bella, anzi.

 

ed è vero per gli stereotipi, le mie prime mantidi erano per lo più così (curiosamente scattata nello stesso posto, dodici anni fa ;) ): 

_DSC8446loww.thumb.jpg.dbc4c693d2e6bc34f8b5ca855050da1b.jpg

Invece anche nella macro l'azione può essere arricchente.

PS Quello che non ho mai fatto (e mai farò) sono le manipolazioni "favolistiche", ma qui si va OT.

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  • Nikonlander Veterano

Avete ragione entrambi, la macro in azione è interessante, ma fotograficamente preferisco la foto postata nella tua risposta  ad Antonio Biggio.

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  • Nikonlander Veterano
11 minuti fa, Gianni54 ha scritto:

Avete ragione entrambi, la macro in azione è interessante, ma fotograficamente preferisco la foto postata nella tua risposta  ad Antonio Biggio.

Hai ragione anche tu. La seconda è più bella in senso classico. La prima è più vivace.

L'ideale sarebbe trovare il giusto equilibrio fra le due modalità, c'è chi ci riesce spesso, io raramente rarissimamente :( .
Ma già il provare per me è fortemente coinvolgente.  :) 

 

  • Sono d'accordo 1
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  • Nikonlander Veterano

Per me è meglio la prima, ci racconta di una mantide e di cosa fa per vivere.

La seconda, quella “lucida”, è più illustrativa delle caratteristiche morfologiche e consente, essendo più pulita, di apprezzarle meglio. Quindi, in questo senso, non è affatto disprezzabile. Ma nel portfolio puoi mettere solo una di queste ma molte come la prima.

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  • Amministratori

Sono due foto differenti e non vanno paragonate solo perché in entrambe ci sia "la cattura" del soggetto difficile.

Lo stesso paragone non faremmo tra un ritratto di una famosa attrice ben studiato e la foto del paparazzo della stessa attrice, colta in un momento imbarazzante.

La nostra scarsa disposizione verso gli esseri "inferiori" considerati come prede piuttosto che come esseri viventi, ci fa spesso compiere confusione nei giudizi.

La foto in azione di Silvio, postata ad inizio thread, non è nemmeno una delle sue migliori in questo ambito (dove anche in questi giorni ha pubblicato di molto meglio): impietoso il paragone con la mantide pettinata e laccata della seconda foto... 

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  • Nikonlander Veterano
3 ore fa, Max Aquila ha scritto:

Sono due foto differenti e non vanno paragonate solo perché in entrambe ci sia "la cattura" del soggetto difficile.

Lo stesso paragone non faremmo tra un ritratto di una famosa attrice ben studiato e la foto del paparazzo della stessa attrice, colta in un momento imbarazzante.

La nostra scarsa disposizione verso gli esseri "inferiori" considerati come prede piuttosto che come esseri viventi, ci fa spesso compiere confusione nei giudizi.

La foto in azione di Silvio, postata ad inizio thread, non è nemmeno una delle sue migliori in questo ambito (dove anche in questi giorni ha pubblicato di molto meglio): impietoso il paragone con la mantide pettinata e laccata della seconda foto... 

 Max, se parli di problemi tecnici, esposizione, rumore, quel che vuoi accetto tutto. Per il resto  ti invito a considerare quel che  scrive Massimo Vignoli che a quento pare la pensa esattamente come me, tanto da dire che di foto "In posa" ne basta una, delle altre si può fare il reportage.

Non accetto

Il paragone fra ritratto ben studiato e paparazzata  per cogliere qualcosa di sconveniente. E' completamente fuorviante  come motivazione. E suppone intenzioni negative del fotografo nei confronti del soggetto. 

Nella prima l'animale è colto nel suo comportamento, nel suo ambiente e la foto mostra quella che è la sua natura, esattamente come dev'essere uan foto naturalistica, esattamente come la mia foto precedente dell'Upupa che nutre il giovane mostra un aspetto della vita dell'Upupa.   E' come la foto di un leone che afferra e morde una zebra, sarebbe una paparazzata, mentre ad una foto  leone che sta in piedi nell'erba come una statua è una bella foto?. Davvero il leone che cattura una zebra è una paparazzata? Che differenza c'è tra leone e zebra e mantide e cavalletta?

Al netto di pecche tecniche, che come ho detto sono prontissimo ad accettare, non c'è differenza per me fra le foto dell'upupa e quelle della mantide.

Il confronto se mai si potesse fare, sarebbe tra ritratto ad una persona in posa in studio e una foto di reportage di cronaca dove si documenta al meglio un avvenimento. Due cose molto diverse  ma egualmente di valore.

Io non so se qualcuno consideri inferiori gli animali inferiori, ma di certo non io, inferiori a chi?  Non so neanche chi possa avere "scarsa disposizione" verso qualsiasi animale, ma certo non io. Anzi non so nemmeno cosa voglia dire.
Credevo di aver sempre dimostrato da quando sono iscritto qui (e da decenni prima altrove) che la mia fotografia naturalistica è espressione della mia passione per gli animali e del desiderio di divulgare la meraviglia che viene dal conoscere la loro vita,  sia nelle cosa delicate che in quelle crude, perchè la natura è così.
Ci si riproduce e si uccide per mangiare, o si viene mangiati. Niente di questo è imbarazzante in natura. La natura non ha morale nè pudore.

Spero di essermi spiegato, se no non credo di essere capace di farlo meglio.

 

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  • Amministratori

No, non mi sono spiegato io...

Evidentemente hai colto un'accezione negativa che pensi riguardi te.

Invece io parlavo di chi metta a confronto due foto così differenti dello stesso animale.

Differenti per intento. Non per valore.

Per essere una persona riflessiva .. sei scattato come una locusta...

Mi asterrò dal commentare le tue provocazioni, come questa delle due foto.

Perché se non fosse una provocazione, ma un reale dubbio di come comportarsi di fronte un soggetto, beh...non ci sarebbe più dubbio alcuno.

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  • Nikonlander
Inviato (modificato)

Sono semplicemente i dubbi di un fotografo di natura. Fare il naturalista fotografo o il fotografo naturalista?

la riflessione che pone Silvio non è banale e se ne potrebbe discutere non dico all’infinito ma quasi. 
Concordo, per esperienza diretta, con quanto scritto da Massimo V.; quando rientri a casa con una marea di foto di soggetti in posa alla fine ne tieni una per soggetto, mentre se fai foto in azione ne tieni molte di più, anche quando non sono bellissime tecnicamente e/o esteticamente, …perché è il momento e l’azione colta che conta. 
In queste settimane ad esempio, un gheppio si posa vicino a casa tra le rocce e spesso lo fotografo, ma è sempre posato e questo dopo i primi scatti stanca e succede che ti fermi e non scatti, perché fatte le varie pose classiche poi vuoi fare foto mentre si invola, o con una preda o (spero presto) in coppia ed in situazioni in movimento.  
 

Modificato da Antonio Biggio
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