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Now Listening


M&M

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  • Nikonlander Veterano

 

Stasera serve questa roba qui.

Sarà pure remastered, ma si sente da cani rispetto al CD. Che non ho più perché me l'hanno rubato anni fa.

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  • Amministratori
4 ore fa, effe ha scritto:

John Barleycorn Must Die, Traffic

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1970, opera terza dei Traffic dell'enfant prodige Steve Winwood. Un disco meraviglioso. Si attacca con Glad e si va fino alla fine d'un solo fiato. Grandissima la prestazione di Chris Wood (prematuramente scomparso) ai fiati (flauto e sax) e di Jim Capaldi alla batteria. Non conosco ascoltatori seriali che non abbiano almeno due copie di questo disco (vinile e CD) :)

Di solito un cd e due vinili perché il primo ormai salta sempre e gracchia, ma non lo si butta perché è un trofeo...

Glad to listen again, again, again...freedom rider!

È l'ora giusta...

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  • Nikonlander Veterano
Il 17/3/2022 at 20:39, Massimo Vignoli ha scritto:

Ma ci sono anche i dilettanti ignoranti (mai sentiti nominare i traffic!!!!!!). Sono a 2' di Glad... GLAD

mi prendi per il culo ? ....

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1 ora fa, Valerio Brustia ha scritto:

mi prendi per il culo ? ....

Valerio, lo stacco tra musica in cd e musica liquida, ha prodotto molte vittime: se sei tu a cercare la musica che vuoi ascoltare, invece che scegliere in una raccolta di cd o di vinili, o ti fai consigliare oppure qualche lacerazione tra passato e presente lo provoca.

Io stesso, ormai del tutto transitato, anche se da poco, sul nuovo versante, ogni volta che ritrovo un gruppo dimenticato nel mio disagio mentale, esulto alla riesumazione.

:lingua:

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  • Amministratori

Beh, io i Traffic li ho conosciuti a 15 anni e poi me li sono dimenticati (come gli Who).
Non vi prendo per il chiulo :) avevo il CD di Mr Fantasy, acquistato a Varese.
In solaio deve esserci ancora ... ma fino a questa citazione di Enrico, non mi sarebbero più venuti in mente (e figuriamoci di andare a cercare il cd).

Ma adesso quando cerco un disco è il tempo di digitare il titolo o una parte di stringa che lo ricordi.
E ce l'ho online.
Anche se sono in campagna o in macchina o sto fotografando o sono al lavoro ;)
Sinceramente non credo di aver perso nulla nel processo (ma mi ricordo quanti scatoloni di CD ho dovuto confezionare nell'ultimo trasloco 24 anni fa).

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  • Amministratori
1 ora fa, M&M ha scritto:

Beh, io i Traffic li ho conosciuti a 15 anni e poi me li sono dimenticati (come gli Who).
Non vi prendo per il chiulo :) avevo il CD di Mr Fantasy, acquistato a Varese.
In solaio deve esserci ancora ... ma fino a questa citazione di Enrico, non mi sarebbero più venuti in mente (e figuriamoci di andare a cercare il cd).

Ma adesso quando cerco un disco è il tempo di digitare il titolo o una parte di stringa che lo ricordi.
E ce l'ho online.
Anche se sono in campagna o in macchina o sto fotografando o sono al lavoro ;)
Sinceramente non credo di aver perso nulla nel processo (ma mi ricordo quanti scatoloni di CD ho dovuto confezionare nell'ultimo trasloco 24 anni fa).

e tu sei bbravo.

Ma intendevo un'altra cosa: che ci sono persone che per età non hanno avuto mdo di ascoltare determinati gruppi e nemmeno di potere consultare raccolte di cd o di vinili come sicuramente anche tu avrai fatto nei negozi (ormai estinti) che trattavano quel genere.

Forse Massimo appartiene per anagrafica proprio a quel momento di passaggio, quando la musica la ascoltavano con gli ipod dove perlappunto dovevi da te imbottire il panino.

A noi lo imburravano la tv, le radio private, la musica SENZA cuffie degli altri, i negozi e la pubblicità che riguardava gruppi e cantanti.

Semplicemente un'altro modo di vivere l'ascolto: altro che stringhe!

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  • Amministratori

Si certo, avevo capito. Ma è un mondo che a me non manca. Nessuna nostalgia. :)
Anche i grandi musicisti che ho ascoltato dal vivo, anche quando morti e sepolti da venti anni (ne ho appena scritto del" più grande"), sono qui con me, ed io con loro in ogni momento della giornata. Sulla punta delle dita, senza dover cercare, spolverare, sopportare wow&flutter.

;)

Quelli che non conoscono la musica, o sono privi di interesse, oppure di curiosità.
Ma io non riesco a guardarli con comprensione.

:)

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  • Amministratori

Beatlegrafia - Duas resenhas para Abbey Road!

ecco le mie stringhe: le copertine dei dischi che sfogliavo da Ricordi, Ellepi, e gli altri negozi della mia città.

Quando me ne viene in mente una, la spalmo liquidamente sull'impianto minimal odierno.

Altro che stare attanti a non graffiare, posare, pulire con l'antistatico e spazzolare, regolare il volume dopo aver posato il pick-up, sedermi, alzarmi per riregolare il volume, tornare a sedermi, poi rialzarmi per cambiare la curva di equalizzazione, (prima avevo sentito i Pink) e finalmente, a metà di cometogheter, riuscire a rilaxarmi.

Dai che li metto: tre con le stringhe e Paul non...

Qui dal pc...

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  • Amministratori

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now listening : Bach, sonata per violino solo n. 3, James Ehnes, grande lettura in ogni nota.

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  • Nikonlander Veterano

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Un disco straordinario a cui sono molto legato. Forse non proprio l’ideale per una bella domenica mattina di sole.

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10 minuti fa, happygiraffe ha scritto:

Un disco straordinario a cui sono molto legato. Forse non proprio l’ideale per una bella domenica mattina di sole.

No, certo, d'altro canto ascoltandolo in un momento di depressione, potrebbe essere troppo :marameo:

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  • Amministratori

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Gilels e RIchter, insieme nello stesso disco con Kondrashin, alle prese con due concerti di Saint-Saens.
Per ritrovare il sole :)

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  • Nikonlander Veterano
16 ore fa, Max Aquila ha scritto:

Valerio, lo stacco tra musica in cd e musica liquida, ha prodotto molte vittime: se sei tu a cercare la musica che vuoi ascoltare, invece che scegliere in una raccolta di cd o di vinili, o ti fai consigliare oppure qualche lacerazione tra passato e presente lo provoca.

Io stesso, ormai del tutto transitato, anche se da poco, sul nuovo versante, ogni volta che ritrovo un gruppo dimenticato nel mio disagio mentale, esulto alla riesumazione.

:lingua:

Esatto! 
ho mollato in cantina un po’ di CD anni fa - tanti, ma uno o forse due ordini di grandezza sotto i vostri -  ora vado di Spotify (e prima Musica di Apple). Molti “mostri sacri” non li conosco, almeno per nome, per cui il consiglio aiuta un sacco!

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  • Amministratori

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Chick Corea, piano works
Roberto Franca
Urania Records, 11 marzo 2022, prima registrazione assoluta

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Trpceski è un macedone del nord.
Di gran lunga meglio dei suoi connazionali calciatori.
Grande disco :) in standard LINN ;)

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  • Eccellente, grazie ! 1
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  • Nikonlander Veterano
8 ore fa, M&M ha scritto:

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Non vedo come del Mac and cheese possa alleviare la depressione, ma appoggio Bach.

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  • Amministratori

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appena uscito io però preferisco sempre gli originali

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  • Amministratori

Another Ticket: Clapton Eric: Amazon.it: CD e Vinili}

1981 : un Eric slowhand Clapton classico: in piena maturità anagrafica e musicale,

levati fumo ed orpelli solo tastiera e virtuosismi nel brano che dà nome all'album, (un'altro biglietto per continuare con la sua musica), che trova l'acme dichiarativa nel successivo "I can't stand it" (e neppure noi ci riusciamo) per sconfinare addirittura nel country&soul come in Hold me Lord.

Blues nel suo "ponte sospeso" ed in Rita Mae, massimamente in Blow wind Blow dove appaiono anche i fantasmi con la doppia J.

Last but not Least, il brano di apertura, davvero qualcosa di speciale per chi ha ascoltato allora questo LP, dell'ultimo tempo prima dell'avvento CD

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  • 2 settimane dopo...
  • Amministratori

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Joe Satriani, Elephant of Mars
8 aprile 2022, formato CD, via Qobuz su HIFIMAN DEVA PRO

Rock
14 Tracce
01h 06m 31s
Il virtuoso della chitarra Joe Satriani ha da tempo definito il suo stile non solo per i tagli affilati come rasoi, ma anche per lo spirito di immaginazione e curiosità che traspare nel suo lavoro più innovativo. Registrato lentamente e pazientemente nel suo studio di casa mentre la pandemia di COVID-19 gli impediva di andare in tour, The Elephants of Mars mette in evidenza l'approccio fantasioso di Satriani al rock strumentale della chitarra, trasformando i suoi già versatili suoni di chitarra in nuove forme di deformato, fantastico e spesso divertente. composizioni amorevoli. L'apertura dell'album "Sahara" è spazzata dalla polvere come suggerisce il titolo, con una figura melodica lenta e bollente che cambia marcia a toni di distorsione cosmica a metà. Alla fine, la canzone ha viaggiato dal deserto del Sahara a un pianeta rosso in un diverso sistema solare. Il rapido rimescolamento tra suoni e idee selvaggiamente vari diventa un tema dell'album. La title track sfinita e ad alto numero di ottani si muove tra momenti in cui Satriani si fa a pezzi su un groove mischiato e interruzioni a suoni elettronici traballanti e un'esecuzione più sommessa. I lead multitraccia e armonizzati conferiscono alle chitarre di "Sailing the Seas of Ganymede" una qualità sintetica, e la canzone si muove attraverso segmenti di tensione che si rompono con assoli tecnicamente abbaglianti o si spostano in passaggi inaspettati di funk spaziale. "Through a Mother's Day Darkly" è cinematografico e instabile, con momenti di parola che fluttuano sul suo arrangiamento irto e frenetico. Satriani attenua l'energia euforica dell'album per la pensosa "Faceless" e l'atmosfera nebbiosa e nostalgica della ruminazione midtempo del centro cittadino di "E 104th St NYC", mentre mostra le sue ben consolidate doti di ballata potente sull'adorabile, quasi Beatles -come melodie e deviazioni blues di "22 Memory Lane". The Elephants of Mars è in armonia con la potente capacità tecnica di cui Satriani è stato maestro dagli anni '80, ma il tempo extra che ha impiegato per esplorare completamente ogni idea rende l'album più interessante e offre uno sguardo più profondo nella psiche attiva del dio della chitarra .

© Fred Thomas /TiVo

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16 ore fa, M&M ha scritto:

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Joe Satriani, Elephant of Mars
8 aprile 2022, formato CD, via Qobuz su HIFIMAN DEVA PRO

Rock
14 Tracce
01h 06m 31s
Il virtuoso della chitarra Joe Satriani ha da tempo definito il suo stile non solo per i tagli affilati come rasoi, ma anche per lo spirito di immaginazione e curiosità che traspare nel suo lavoro più innovativo. Registrato lentamente e pazientemente nel suo studio di casa mentre la pandemia di COVID-19 gli impediva di andare in tour, The Elephants of Mars mette in evidenza l'approccio fantasioso di Satriani al rock strumentale della chitarra, trasformando i suoi già versatili suoni di chitarra in nuove forme di deformato, fantastico e spesso divertente. composizioni amorevoli. L'apertura dell'album "Sahara" è spazzata dalla polvere come suggerisce il titolo, con una figura melodica lenta e bollente che cambia marcia a toni di distorsione cosmica a metà. Alla fine, la canzone ha viaggiato dal deserto del Sahara a un pianeta rosso in un diverso sistema solare. Il rapido rimescolamento tra suoni e idee selvaggiamente vari diventa un tema dell'album. La title track sfinita e ad alto numero di ottani si muove tra momenti in cui Satriani si fa a pezzi su un groove mischiato e interruzioni a suoni elettronici traballanti e un'esecuzione più sommessa. I lead multitraccia e armonizzati conferiscono alle chitarre di "Sailing the Seas of Ganymede" una qualità sintetica, e la canzone si muove attraverso segmenti di tensione che si rompono con assoli tecnicamente abbaglianti o si spostano in passaggi inaspettati di funk spaziale. "Through a Mother's Day Darkly" è cinematografico e instabile, con momenti di parola che fluttuano sul suo arrangiamento irto e frenetico. Satriani attenua l'energia euforica dell'album per la pensosa "Faceless" e l'atmosfera nebbiosa e nostalgica della ruminazione midtempo del centro cittadino di "E 104th St NYC", mentre mostra le sue ben consolidate doti di ballata potente sull'adorabile, quasi Beatles -come melodie e deviazioni blues di "22 Memory Lane". The Elephants of Mars è in armonia con la potente capacità tecnica di cui Satriani è stato maestro dagli anni '80, ma il tempo extra che ha impiegato per esplorare completamente ogni idea rende l'album più interessante e offre uno sguardo più profondo nella psiche attiva del dio della chitarra .

© Fred Thomas /TiVo

Si...mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu: questo critico qui sopra mi sembrava Carlo Verdone flippato .

A me pare che tutto sia già stato scritto: sarà il periodo pasquale...

Suggerisco per analogia "Voyage of the Acolyte" di un solingo Steve Hackett.

Ma parliamo di quasi 50nt'anni or sono ... 

 

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