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E' di nuovo arrivata la morte del vinile ?


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  • Amministratori
13 ore fa, Massimo Vignoli ha scritto:

Come sapete, sono mooolto ignorante di musica (beh, della maggior parte delle cose) ma il fatto che la vendita dei dischi in vinile superi quella dei CD non mi stupisce. La spiegazione é in chi e perché oggi compra quei supporti. Il miglior sostituto del CD è la musica liquida in abbonamento, ma il vinile è un’altra cosa quindi può avere, e lo ha, un suo piccolo, ma in crescita mercato, mercato.
 

Perfettamente d'accordo.
Ma qui il punto è che - lo ripeto a rischio di sembrare pedante - un discografico italiano, afferma che secondo lui è arrivata una seconda morte per il vinile (ammesso che ci sia mai stata la prima : il vinile è sempre rimasto in produzione, sebbene a bassa tiratura).
Sarà come dice lui oppure non sarà - come credo - che le etichette importanti, fiutato l'affare, cavalcano la tigre e cercano almeno di vendere i vinili, visto che i CD non li compra più nessuno, "sbarellando" il mercato dei piccoli produttori  ?

  • Sono d'accordo 1
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  • Nikonlander Veterano

Io possiedo giusto un paio di vinili, vecchi di anni e che non girano più da molto tempo.
Ero passato molti anni fa ai CD, ma ormai ascolto quasi solo alla radio, il che mi porta molto lontano dal mercato a cui fa riferimento il discografico. Tra le persone che conosco e che ascoltano musica giornalmente Spotify è lo standard, quasi nessuno quobus. Questo per dire cosa fa l'uomo della strada.
Io credo che sia plausibile un fenomeno come quello avvenuto nel mercato delle birre artigianali, con molti birrifici che sono stati acquisiti da grandi marchi per ampliare la propria offerta verso la ristorazione e la grande distribuzione. Probabilmente il mercato dei vinile è abbastanza vivo da interessare qualcuno e vale un certo investimento. 

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  • Amministratori
Il 23/11/2021 at 08:24, Max Aquila ha scritto:

Mauro: non so cosa non ti sia chiaro.

Un musicista, qualunque sia il suo genere, produce musica e cerca un produttore e distributore che la metta sul mercato.

Questo soggetto deve al contempo suggerire/imporre all'artista una strategia di mercato per farlo guadagnare: basteranno i diritti SIAE a far si che la pasta Barilla (quella di Avellino è troppo cara) possa essere calata in pentola? 

No... perché hai voglia a inseguire le radio private a racimolare svanziche, ormai il meccanismo è rotto dalla musica liquida che scarichiamo dall'etere 

Allora il tuo Ambrogino discografico si deve inventare qualcosa per ricominciare A VENDERE oggetti connessi al suo artista che produce musica.

Un vinile forse è come una statuetta cosplay dei propri personaggi preferiti, inoltre ....SUONA!!!!

Male? Sicuramente non peggio delle cuffiette endoauricolari  che l'adolescente acquirente del "vinile" continua a tenere nel cerume

Io qui propendevo per la tua seconda ipotesi...

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  • 3 settimane dopo...
  • Nikonlander Veterano

Possibile che i discografici abbiano fiutato l'affare. Ma neanche tanto perchè oggi il grosso dell'utenza preferisce il digitale, per cui un abbonamento a Qobuz piuttosto che a Spotify risolve tutti i problemi di spazio, nel caso di Qobuz di qualità audio,  e persino di portabilità, volete mettere i tremila dischi della vostra personale discoteca disponibili in spiaggia o in macchina? Il vinile rimarrà comunque un prodotto per amatori, 180 grammi, perfetto, prodotto da piccole aziende che lavorano con cura manicale, per di più in tiratura limitata, nella maggior parte dei casi ospitato in un cofanetto cartonato con libretto carico di immagini e informazioni... Mio fratello è uno di quegli appassionati ed è uno spettacolo persino guardarli quei vinili.

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