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Egidio Gavazzi, chi era costui?


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  • Nikonlander Veterano

Oggi è deceduto con un piccolo aereo precipitato, Egidio Gavazzi, nome sconosciuto ai più.. tra le sue " Opere " fu cofondatore della società di caccia fotografica, ma anche il fondatore della rivista " Airone " che malgrado avesse preso spunto dalla National Geographic, seppe ritagliarsi una fetta consistente ed unica nel nostro paese..  ha dedicato a vari livelli la sua vita al mondo animale e fotografico.

e come mettono gli anglosassoni..  R.I.P.

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  • Nikonlander Veterano

Fu un pioniere, seguirono poi OASIS, Asferico e tanti altri

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  • Amministratori
12 ore fa, Silvio Renesto ha scritto:

Fu un pioniere, seguirono poi OASIS, Asferico e tanti altri

Mi chiedevo, non da adesso: ma questi pionieri della carta patinata, che con le loro idee si saranno certamente costituiti dei piccoli capitali, hanno mai tentato di ripristinare le riviste tanto desiderate ancora oggi a distanza di decenni dalla scomparsa, SUL WEB?

E se non... perché? Erano la generazione giusta per farlo ed arricchirsi dieci volte in più che in edicola.

Questo patrimonio di conoscenze, dove è transitato?

Possibile che non sia rimasto nulla?

Mi pare una cosa assurda: tutta l' editoria specializzata ha fatto il salto sul web, non certo da ora...

Gavazzi, pace all'anima sua, svolazzava con un ultraleggero a 84 anni.... mica male per la sua età... Dove ha trasferito la sua passione per la natura? Non l avrà di certo perduta dall'ultimo numero di Airone in qua

  • Sono d'accordo 1
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  • Nikonlander Veterano

Max, il patrimonio di Airone, almeno il mio.. e in cantina in attesa che magari il Valerio lo prenda, però si è già fatto carico di Oasis dal numero zero al mah.. non mi ricordo più..   il patrimonio è rimasto in sede delle varie case editrici che hanno preso il posto iniziale, che poi lo usino o meno è un'altra storia.. ed infine non è morto con un'ultraleggero.. ma con un Piper Bonanza che tanto ultraleggero non è..  Gavazzi non aveva perduto la passione , difatti di lavori suoi in giro ci sono, ho diretti o indiretti.

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  • Amministratori

difficile sempre farsi capire:

il patrimonio di cui parlo è quello delle conoscenze indirizzate alla divulgazione: la crisi del settore editoriale ha fatto spostare sul web sia quella specializzata, sia i quotidiani...

La domanda è: che ne è stato di Gavazzi e del suo intento divulgativo e didattico negli ultimi trent'anni dalla vendita al gruppo Cairo de Airone?

ultraleggero o meno ...

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  • Nikonlander Veterano
2 ore fa, Max Aquila ha scritto:

difficile sempre farsi capire:

il patrimonio di cui parlo è quello delle conoscenze indirizzate alla divulgazione: la crisi del settore editoriale ha fatto spostare sul web sia quella specializzata, sia i quotidiani...

La domanda è: che ne è stato di Gavazzi e del suo intento divulgativo e didattico negli ultimi trent'anni dalla vendita al gruppo Cairo de Airone?

Premetto che  Valerio Brustia senza dubbio, Massimo Vignoli ed anche Andrea Marzorati potrebbero, anzi possono,  essere molto più esaurienti di me e darti un quadro copmplessivo più accurato.

Gavazzi dopo Airone ha fondato Aqua, e successivamente Alisei, tutti e due defunti. E' anche stato sostenitore di alcuni gruppi "green".

In generale le riviste di divulgazione naturalistica, anche quelle con forte componente fotografica, sono tutte entrate in crisi, alcune come OASIS e Asferico, più indirizzati alla fotografia, ci hanno provato a  diventare online ma sono rinsecchiti come piante male innaffiate.

Altre fra cui Airone sono virate sul generalistico-semi ambientalista dei simil Focus.

Cause? Diverse immagino, 

La possibilità di pubblicare in autonomie  di vedere gratis , di condividere le foto sui forum ecc. secondo me ha contribuito a ridurre l'interesse almeno per la componente fotografica. Su Juza ad esempio vedi decine di foto del Giaguaro del Pantanal, per cui l'interesse per un servizio sul giaguaro potrebbe aver avuto meno attrattiva.

Asferico ed OASIS si erano creati anche il loro forum, ma si sono estinti insieme ai forum puramente naturalistici, quali fotoenatura (o naturaephoto, non ricordo) fotoemozioni  ecc. di cui ero membro. Juza e qualcun altro sono sopravvissuti diventando generalisti. In origine Juza era un forum esclusivamente naturalistico. 

Alcuni dei contributori si sono fatti le loro pagine web, altri li ritrovo su gruppi dedicati su Facebook.

In sostanza ho assistito ad un declino globale del settore. Saturazione? Non so... lascerei la parola a chi ha seguito più da vicino la storia.

 

 

 

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  • Nikonlander Veterano

Silvio, tra l'altro Greenpeace Italia, è nata a casa sua..  ma hai detto cose che hanno un gran senso.

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  • Amministratori
16 minuti fa, Silvio Renesto ha scritto:

Premetto che  Valerio Brustia senza dubbio, Massimo Vignoli ed anche Andrea Marzorati potrebbero, anzi possono,  essere molto più esaurienti di me e darti un quadro copmplessivo più accurato.

Gavazzi dopo Airone ha fondato Aqua, e successivamente Alisei, tutti e due defunti. E' anche stato sostenitore di alcuni gruppi "green".

In generale le riviste di divulgazione naturalistica, anche quelle con forte componente fotografica, sono tutte entrate in crisi, alcune come OASIS e Asferico, più indirizzati alla fotografia, ci hanno provato a  diventare online ma sono rinsecchiti come piante male innaffiate.

Altre fra cui Airone sono virate sul generalistico-semi ambientalista dei simil Focus.

Cause? Diverse immagino, 

La possibilità di pubblicare in autonomie  di vedere gratis , di condividere le foto sui forum ecc. secondo me ha contribuito a ridurre l'interesse almeno per la componente fotografica. Su Juza ad esempio vedi decine di foto del Giaguaro del Pantanal, per cui l'interesse per un servizio sul giaguaro potrebbe aver avuto meno attrattiva.

Asferico ed OASIS si erano creati anche il loro forum, ma si sono estinti insieme ai forum puramente naturalistici, quali fotoenatura (o naturaephoto, non ricordo) fotoemozioni  ecc. di cui ero membro. Juza e qualcun altro sono sopravvissuti diventando generalisti. In origine Juza era un forum esclusivamente naturalistico. 

Alcuni dei contributori si sono fatti le loro pagine web, altri li ritrovo su gruppi dedicati su Facebook.

In sostanza ho assistito ad un declino globale del settore. Saturazione? Non so... lascerei la parola a chi ha seguito più da vicino la storia.

 

 

 

queste cose le sapevo anch'io senza scomodare guru.

Intendo: dopo la parabola discendente delle riviste stampate: OGGI, cosa c'è online di attuale di questi capisaldi della didattica e divulgazione naturalistica.

Siti  italiani che derivino da tutte quelle belle, defunte riviste?

www.airone/oasis/alisei/etc.it ?  (non ci sono, lo so)

Mi chiedevo: come mai queste persone con queste idee realizzative non sono riuscite in vent'anni a far rinascere online queste iniziative? Peraltro in maniera sicuramente più in linea col pensiero ecologico, senza sprechi di carta e costi di produzione...

Eppure, svolazzando in Piper assolutamente ultrapesante, mi pare che non fossero proprio caduti in disgrazia, dal 2001 ad oggi...

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  • Nikonlander Veterano

Credevo volessi una storia del declino...

Oggi cosa c'è?

Molto valida:  Pikaia Scienza naturale a tutto tondo, paleontologia compresa. 

OASIS dovrebbe essersi reincarnata on line

poi:

Ardea

Odonata.it

Piemonte parchi

Naturalistica by mediterraneaonline

Rivistanatura.com

Naturainposa.it

Biologia ambientale online

ecc.

 

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  • Amministratori

Ah, e io che credevo parlaste di Pierino Gavazzi, il ciclista. Quello sta bene e i suoi due figli corrono da professionisti come faceva il padre ;)

  • Sei sicuro ? 1
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  • Amministratori
39 minuti fa, Silvio Renesto ha scritto:

Credevo volessi una storia del declino...

Oggi cosa c'è?

Molto valida:  Pikaia Scienza naturale a tutto tondo, paleontologia compresa. 

OASIS dovrebbe essersi reincarnata on line

poi:

Ardea

Odonata.it

Piemonte parchi

Naturalistica by mediterraneaonline

Rivistanatura.com

Naturainposa.it

Biologia ambientale online

ecc.

 

no...i declini non mi interessano: mi stupivo, vedendo il soggetto di questa commemorazione così attivo da pilotare aerei a 84 anni, cosa oltre avesse fatto, magari online, dopo aver venduto ad altro gruppo editoriale i suoi gioielli.

Ho guardato in giro, ma non mi pare di vedere alcunchè, neppure di Oasis, che abbia continuato su quella linea ante declino.

Anche perchè parlate di roba stampata di prima del 2000.  21 anni fa...

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  • Nikonlander

Il web ha un suo linguaggio e un livello non parlato e frequentato da Gavazzi e molti suoi colleghi coetanei… so che ad un certo punto avevano puntato su video e documentari, ma non ho seguito l’evoluzione. Il web ? Un canale che non gli apparteneva.

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  • Nikonlander
2 ore fa, Silvio Renesto ha scritto:

Premetto che  Valerio Brustia senza dubbio, Massimo Vignoli ed anche Andrea Marzorati potrebbero, anzi possono,  essere molto più esaurienti di me e darti un quadro copmplessivo più accurato.

Gavazzi dopo Airone ha fondato Aqua, e successivamente Alisei, tutti e due defunti. E' anche stato sostenitore di alcuni gruppi "green".

In generale le riviste di divulgazione naturalistica, anche quelle con forte componente fotografica, sono tutte entrate in crisi, alcune come OASIS e Asferico, più indirizzati alla fotografia, ci hanno provato a  diventare online ma sono rinsecchiti come piante male innaffiate.

Altre fra cui Airone sono virate sul generalistico-semi ambientalista dei simil Focus.

Cause? Diverse immagino, 

La possibilità di pubblicare in autonomie  di vedere gratis , di condividere le foto sui forum ecc. secondo me ha contribuito a ridurre l'interesse almeno per la componente fotografica. Su Juza ad esempio vedi decine di foto del Giaguaro del Pantanal, per cui l'interesse per un servizio sul giaguaro potrebbe aver avuto meno attrattiva.

Asferico ed OASIS si erano creati anche il loro forum, ma si sono estinti insieme ai forum puramente naturalistici, quali fotoenatura (o naturaephoto, non ricordo) fotoemozioni  ecc. di cui ero membro. Juza e qualcun altro sono sopravvissuti diventando generalisti. In origine Juza era un forum esclusivamente naturalistico. 

Alcuni dei contributori si sono fatti le loro pagine web, altri li ritrovo su gruppi dedicati su Facebook.

In sostanza ho assistito ad un declino globale del settore. Saturazione? Non so... lascerei la parola a chi ha seguito più da vicino la storia.

 

 

 

Asferico web, rivista dell’AFNI, è ancora attiva: viene dall’eredità di OASIS, redazione con la quale mi capitò di collaborare da ventenne ! https://lnx.asferico.com/la-rivista/
😉

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  • Amministratori
15 minuti fa, Adriano Max ha scritto:

Il web ha un suo linguaggio e un livello non parlato e frequentato da Gavazzi e molti suoi colleghi coetanei… so che ad un certo punto avevano puntato su video e documentari, ma non ho seguito l’evoluzione. Il web ? Un canale che non gli apparteneva.

un peccato: assumere qualcuno più giovane di loro che parlasse quel linguaggio ...però no, vero?

Una certa miopia, unita a quest'aura di "eroismo" che gli è stata attribuita ancora viva, a quanto vedo.

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  • Nikonlander Veterano
2 ore fa, Max Aquila ha scritto:

Eppure, svolazzando in Piper assolutamente ultrapesante, mi pare che non fossero proprio caduti in disgrazia, dal 2001 ad oggi...

Airone non era certo la sua unica fonte di sostentamento. I Gavazzi sono una  famiglia ricchissima da generazioni, fin dalla fine del 1600. Setifici, banchieri, holding internazionale ... l'isola dei Cipressi sul Lago di Pusiano è loro.

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  • Amministratori
1 minuto fa, Silvio Renesto ha scritto:

Airone non era certo la sua unica fonte di sostentamento. I Gavazzi sono una  famiglia ricchissima da generazioni, fin dalla fine del 1600. Setifici, banchieri, holding internazionale ... l'isola dei Cipressi sul Lago di Pusiano è loro.

ecco: questo è ben più identificativo del perchè, dopo che la gente non era più disposta a parlare il loro linguaggio, quello delle xxmilalire necessarie in edicola per acquistare le belle riviste, abbiano smesso di interessarsi all'ecosistema del pianeta, sempre più compromesso.

Magari gratis avrebbero potuto organizzare un sito...

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  • Nikonlander Veterano

Io in realtà non sono così esperto.

C’è stato un bel periodo in cui sistematicamente compravo OASIS, ma con il declino qualitativo degli articoli ho smesso, riproponendomi di informarmi sul web e di acquistare, per ammirare fotografie “una marcia in più”, libri fotografici.
Francamente, almeno nella prima parte, è quello che credo abbiano fatto la maggior parte dei loro clienti. 

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  • Nikonlander Veterano

Massimo, ho risolto il problema.. dato tutto al Valerio, compreso il numero Zero, che vale più lui dell'intera prima annata..

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  • Nikonlander Veterano

Se posso dare la mia opinione, una persona che ha lavorato e fatto fortuna per tanti anni con l'editoria cartacea e si avvicina ai suoi 70 anni di età, nel momento in cui il settore si sposta verso nuove tecnologie per lui difficilmente comprensibili/gestibili per i motivi che si immaginano, è comprensibile che lasci tutto per dedicarsi ad altro (e magari anche per godersi i frutti di quel lavoro).

Non voglio generalizzare, ma in questi casi spesso contribuisce la situazione familiare e la possibilità o meno di lasciare l'attività a figli e nipoti, o il rifiuto a riorganizzare e reinventare un lavoro svolto nello stesso modo per tanto tempo, o la consapevolezza di non essere in grado di rimanere in un mercato profondamente cambiato e la conseguente decisione di chiudere prima di affrontare le inevitabili difficoltà che seguirebbero.

Oppure c'era la certezza che figli e nipoti a cui lasciare l'attività non fossero in grado di proseguirla, e pertanto è stato meglio liquidare l'azienda piuttosto che lasciarla a chi la potesse mandare a put.... xD

Piuttosto mi sorprende che un uomo di 84 anni avesse ancora il brevetto per volare: aldilà delle sue condizioni psicofisiche probabilmente entro gli standard richiesti, io impedirei anche di guidare l'auto a quell'età. Per la sicurezza sua e delle persone che un eventuale incidente può coinvolgere.

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  • Amministratori
7 minuti fa, Pedrito ha scritto:

Piuttosto mi sorprende che un uomo di 84 anni avesse ancora il brevetto per volare: aldilà delle sue condizioni psicofisiche probabilmente entro gli standard richiesti, io impedirei anche di guidare l'auto a quell'età. Per la sicurezza sua e delle persone che un eventuale incidente può coinvolgere.

D'accordo al 100.000%. Gazzo ! Sarà politicamente scorretto dirlo (e quindi, sinceramente, io "me ne frego" !), ma ad una certa età si deve riconoscere che non si hanno più 20 o 30 anni. Minkya.
Di qui la mia battuta se si stesse parlando di un Gavazzi corridore ... scritta appena più sopra per stemperare un pò questa atmosfera "liturgica".

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  • Nikonlander Veterano
1 minuto fa, M&M ha scritto:

D'accordo al 100.000%. Gazzo ! Sarà politicamente scorretto dirlo (e quindi, sinceramente, io "me ne frego" !), ma ad una certa età si deve riconoscere che non si hanno più 20 o 30 anni. Minkya.
Di qui la mia battuta se si stesse parlando di un Gavazzi corridore ... scritta appena più sopra per stemperare un pò questa atmosfera "liturgica".

E ti dirò di più.

Amo l'auto e ancora di più amo guidarla. Ma ai miei familiari ho detto spesso che se arriverò a quell'età smetterò prima di guidare, consapevole di non poter avere le stesse abilità che ho adesso, e per non essere un pericolo per me e per gli altri.

 

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  • Amministratori
2 minuti fa, Pedrito ha scritto:

E ti dirò di più.

Amo l'auto e ancora di più amo guidarla. Ma ai miei familiari ho detto spesso che se arriverò a quell'età smetterò prima di guidare, consapevole di non poter avere le stesse abilità che ho adesso, e per non essere un pericolo per me e per gli altri.

Tranqui : per quell'epoca ci sarà la guida autonoma e ci faremo scarrozzare dal nostro robot personale ;)
Probabilmente un ADAS LEVEL 5 farà meno danni di un arzillo vecchietto alla cloche di un Beechcraft :ph34r:

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  • Nikonlander Veterano
Adesso, M&M ha scritto:

Tranqui : per quell'epoca ci sarà la guida autonoma e ci faremo scarrozzare dal nostro robot personale ;)
Probabilmente un ADAS LEVEL 5 farà meno danni di un arzillo vecchietto alla cloche di un Beechcraft :ph34r:

Sì, lo spero e ne sono convinto.

Mai e poi accetterei di essere claxonato da altri automobilisti mentre sono alla guida con un cappello in testa ... :rotfl:

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