Sintesi fotografica o narrazione visuale ?

[Max Aquila]

1 ora fa, Paolo Mudu ha scritto:

Sfrutti le potenzialità delle moderne ML che allo tempo stesso ispirano nuove narrazioni.

Direi che questo aspetto sia solo il primo approccio.

Dovesse restare confinato a ciò, il sentimento da voler coltivare...sarebbe un po' pochino.

Ma comprendo che la grande attenzione per anteprime ed annunci di nuovi modelli, sia il termometro del fatto che per molti, azzarderei...tanti, il concetto di Fotografia si fermi a questo, marginale, aspetto.

E poi se la prendono con le Case che non soddisfano le loro richieste...

[Max Aquila]

Un esempio?

Tra le 13 e le 17 di ieri ero a fotografare questo...

Sudato sotto uno scirocco con raffiche fino a 80km/h e temperature da 36°

Fine tappa, torno a casa, digiuno ma bevo qualche litro di h2o...mi butto a letto per mezz'ora, perché alle 19 a Monreale avevo le prove di un concerto di stasera, che inaugura una settimana musicale alla quale sarò fotografo della manifestazione.

poi a casa e fino all'una di notte a scaricare i files e zipparli all'addetta stampa, cui, già durante le prove avevo provveduto a inviare una mezza dozzina delle foto scattate attraverso Snapbridge e WhatsApp...

Passione si, ma non solo per il mezzo, bensì per il fine cui questi scatti, quelli del mattino e questi della sera, così differenti per materiali ed esigenze, sono destinati...

Dovessi pensare solo all'evoluzione tecnologica...avrei smesso da tempo

[happygiraffe]

6 ore fa, Max Aquila ha scritto:

Fine tappa, torno a casa, digiuno ma bevo qualche litro di h2o...mi butto a letto per mezz'ora, perché alle 19 a Monreale avevo le prove di un concerto di stasera, che inaugura una settimana musicale alla quale sarò fotografo della manifestazione.

 

 

OT: ma questo è Gardiner!! Non puoi immaginare quanto stia rosicando 

[Max Aquila]

50 minuti fa, happygiraffe ha scritto:

OT: ma questo è Gardiner!! Non puoi immaginare quanto stia rosicando 

E stasera scatto in giacca e cravatta...non hai idea del caldo...

[cismax]

che meraviglia Monreale...

non la vedo da trent'anni, ma me la ricordo come fosse ieri

e quello è si Gardiner, che dirige stasera gli English Baroque Soloists in Scarlatti, ho letto sul web

di lui ricordo una delle poche esecuzioni della Messa in Si Minore su strumenti antichi che non fosse gelida come una lastra di marmo

bel colpo Max

 

(perdonate l'OT)

Modificato 4 Ottobre 2020 da cismax

[Max Aquila]

Resta il fatto che la transizione da immagini singole a sequenze, dal significato cinematografico, indica la propensione a trascendere il limite intrinseco del mezzo fotografico, (cioè quello della estrema sintesi concettuale) e la voglia di aprire le porte alla narrazione dinamica di un evento.

     

Per quanto ininfluente quell'evento possa essere sulla vita altrui.

Ma la vita vissuta vince facile sulla vita congelata in un gesto: il che resta un rebus che personalmente continua a stimolarmi a scattare foto.

[M&M]

Resta il fatto ... che a me le immagini singole oramai non bastano più.
E già due anni fa giusti-giusti, quando ho portato le Z in chiesa ad ascoltare Bach, ho sentito la necessità di abbozzare dei time-lapse anche solo per far capire a chi legge cosa le Nikon Z consentano in queste circostanze.

Ne ho parlato qui

Se scatto 10.000 immagini, mi sembra poi ridicolo selezionarne 3 - potenti per quanto si voglia ! - e far marcire tutte le altre al buio.
Io fotografo persone vive, le loro immagini lo devono essere altrettanto.

Una sequenza non è video. E oggi, con sfuocati e cambi di ripresa, anche al volo, come consentito per esempio dallo Z 70-200/2.8 senza perdere la messa a fuoco - si può andare oltre sia oltre il singolo scatto che la normale ripresa video con tutto a fuoco.
Per me è normale che il (mio) linguaggio si evolva con l'evoluzione degli strumenti a disposizione.

[Max Aquila]

1 ora fa, M&M ha scritto:

Resta il fatto ...

 

 

Una sequenza non è video. E oggi, con sfuocati e cambi di ripresa, anche al volo, come consentito per esempio dallo Z 70-200/2.8 senza perdere la messa a fuoco - si può andare oltre sia oltre il singolo scatto che la normale ripresa video con tutto a fuoco.
Per me è normale che il (mio) linguaggio si evolva con l'evoluzione degli strumenti a disposizione.

Sono binari, scorrono paralleli.

Certamente le possibilità che ci ha aperto il digitale hanno consentito a milioni di persone che non digerivano neppure la tabella di esposizione primitiva che Kodak pubblicava nelle scatole di pellicola, di scattare fotografie di consistenza tecnica: l'evoluzione degli strumenti ha consentito loro di riuscire ad esprimersi anche in questo ambito.

Sicuramente, la capacità di carico di una delle tue schede di memoria ti consente di operare come sei ormai abituato a fare, scattando decine di migliaia di files a sessione.

Ma la predisposizione mentale alla scrittura (anche fotografica) distingue gli scrittori tra poeti, romanzieri, saggisti, giornalisti e dall'altra parte sceneggiatori e registi.

Tu mi pare stia attraversando il Rubicone: ma non è un peccato mortale.

Perchè lo fai con competenza ed esperienza, con le idee ben chiare di cosa stia cercando.  Senza regole tipo "io la sequenza...al massimo di x foto " inutili in quanto preconcette: (l'ultima foto della mia sequenza pubblicata qua sopra, la più efficace, quella in cui, spazientito, si tocca i capelli, era in realtà...la prima delle foto scattate)

Poi tocca vedere roba pubblicata su Youtube e ...non bastano capelli da allisciare.

L'evoluzione degli strumenti mi concede anche altro modo di crescita: pur nel concetto della sintesi fotografica.

[Davide D.]

Interessante sia il prologo della discussione sia questa... Posso pensare che dipenda TUTTO dalla predisposizione umana di chi sta cercando di comunicare qualcosa, trovare il modo più giusto per far arrivare all'ascoltatore/spettatore il proprio messaggio? Esattamente come il vostro modo di scrivere gli articoli e i commenti è diverso tra tutti voi, così le immagini e la scelta delle stesse?

Faccio un'altra domanda (che non vuole assolutamente essere provocatoria): parlate di sequenze sia qui, sia nella discussione originale con la serie di foto alla modella "spiata" (per capirci), eppure io... non vedo un video, vedo appunto della sequenza di immagini. Avremmo avuto secondo voi lo stesso "impatto emotivo" dettato dal Direttore d'orchestra o dalla Modella, se avessimo visto un video degli stessi nelle stesse scene?

Io personalmente credo di no... sono convinto che potersi soffermare su una o più immagini ci lasci un segno che deve essere quello voluto da chi le propone, in modo ermetico o prolisso (in senso buono eh?) che sia... Quindi la scelta del "supporto" audiovisivo deve essere comunque funzionale al messaggio...

[M&M]

Ma infatti io mi trovo in disaccordo solo con chi si arrocca su posizioni preconcette e poi le considera regole generali di valore universale con cui misurare il mondo.
Al contrario io credo che un fotografo debba sentirsi libero al 1000%, salvo che non abbia un committente - pagante, con contratto definito in precedenza - al quale debba rispondere.
Non ci deve nemmeno essere un pubblico ad influenzarlo.

[Max Aquila]

certamente le posizioni preconcette sono da condannare in quanto tali.

Ma ...non è che la maggior velocità delle fotocamere e dell'AF e la grande capienza delle schede, porti necessariamente ad evolvere nel senso in cui sta evolvendo il tuo modo di fotografare.

Per esempio stai parlando di modelle, nella discussione da cui promana questa mia risposta.

Ma quando ti riapriranno i cancelli d Monza a cosa porterà questa tua evoluzione di ripresa?   Mi pare che cercassi di dare dinamismo in unico scatto ai milioni di panning che hai scattato in pista...

Riuscendoci.

Sarà time lapse pure di F1?

O sequenze...francamente prevedibili, di tratti di percorso?

La creatività incontra anche un limite: quello della riconoscibilità da parte dell'osservatore.

Se passiamo oltre disinteressandoci di lui, diventeremo artisti astratti: godo come un matto a guardare le persone che si affannano a farsi piacere le macchie di colore di Mirò, che pure hanno il loro significato concreto (nella mente dell'artista)

Io sono un reporter e non un'artista, quindi la mia apertura mentale verso le aumentate capacità del mezzo fotografico le finalizzo agli scopi per i quali possono divenire utili (per fare un esempio mi dibatto tra le difficoltà di Snapbridge fin dalla sua prima presentazione, infausta) per servirmene a livello di condivisione immediata (e non per motivi economici, parlo di fotografia amatoriale)

E se potessi (sapessi) essere un artista (quella è una disponibilità di animo) non userei la fotografia come supporto.

[M&M]

Nell'automobilismo la raffica serve esclusivamente a cogliere la foto giusta e non tutte le foto possono essere giuste per una questione di fisica e di geometria.
Raffica, non sequenza. Proprio un altro paio di guanti !

Io dico ad una modella ciò che vorrei che facesse. E vorrei che lo facesse nel modo più naturale possibile che sia possibile in una situazione che naturale non può essere.
Poi glielo faccio rifare. Magari altre due volte, diversamente.
Mentre io scatto in sequenza per poi vedere a casa cosa tenere e cosa scartare.

Infine, per esempio, faccio un time-lapse di foto ad alta risoluzione e lo monto in video. Se le foto buone sono troppe.

Ho cominciato già da qualche anno ma solo con le Z riesco ad avvicinarmi a ciò che vorrei. Al dove, ci arriverò ... se ci arriverò. Se ci sarà tempo.

[bimatic]

Il 5/10/2020 at 09:46, Max Aquila ha scritto:

...

Perchè lo fai con competenza ed esperienza, con le idee ben chiare di cosa stia cercando.  Senza regole tipo "io la sequenza...al massimo di x foto " inutili in quanto preconcette: (l'ultima foto della mia sequenza pubblicata qua sopra, la più efficace, quella in cui, spazientito, si tocca i capelli, era in realtà...la prima delle foto scattate)

...

Estraggo e pasticcio solo questa frase perche' nella sintesi di 6 foto la narrazione visuale ne giova se le metti in quest'ordine ( e non in quello di scatto ) , ma sono tutte ugualmente vere, di quel momento.
Competenza ed esperienza, idee ben chiare ( si potrebbe anche dire un riassuntivo : " tutto li' !" ).