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Riprese con cambio di messa a fuoco


Claudio-lm

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  • Nikonlander
1 minuto fa, Silvio Renesto dice:

Notevole risultato. Grazie per la condivisione.  :) 

Grazie! Fatta un poco alla buona, con un soggetto da schifo. Ora vedo di attrezzare qualcosa di più interessante.... Comunque non pensavo che arrivasse ad una sequenzializzazione così fine, a step 1 si può andare allegramente oltre l'1:1 nella microfotografia con ottiche invertite o tubi dove però di solito l'autofocus non ci aiuta più.

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  • Nikonlander

 

Bravo ... Grazie ... proverò ... anche io ... 

Vedendo il tuo orologio mi viene una domanda:  se la distanza di messa a fuoco di un é X  e la prof. di campo  a un cert f / ... é  da X -1 ... X + 1 l’immagine perfettamente a fuoco “perde “ degrada a -1,1 e a +1,1 in maniera verticale o é lineare... e degrada già a 1,01..1,02 ..ecc 

in sostanza per n/ s caso in macro o in landscape  l’immagine perfetta ( questo dovrebbe servire ) é la somma di “infinite” immagini ? ( bisogna farne il più possibile?
non so se mi  sono spiegato ... 

sono ingegnere ma edile ...ormai senza memoria di fisica/ottica.

se ho detto una cag... sei libero di insultarmi 

ciao 

 

Modificato da Claudio-lm
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  • Nikonlander Veterano

Claudio, in termini di geometria ottica il piano di messa a fuoco è uno ed uno solo, ha profondità di spessore pari a ZERO. Solo i punti di quel piano sono riprodotti sul piano sensore come "punti". I punti fuori da quel piano sono riprodotti come cerchiolini sfocati.

Fortunatamente quei circolini (cerchio di confusione, va che bel nome)  sono approssimabili, e quindi percepiti, come punti nitidi finché si resta in un certo intorno del piano di fuoco. Questa roba qui la chiamiamo Profondità di campo. Ancor più fortunatamente riducendo la luminosità del gruppo ottico si ha l'effetto di ridurre ulteriormente quei cerchi di confusione. Ecco che la PDC si allarga chiudendo il diaframma.

Purtroppo voi maCristi avete a che fare con le condizioni piu sfavorevoli cioè quelle in cui quel piano di messa a fuoco si trova ad aver un delta di punti nitidi, davani e dietro, veramente minimale. Da qui lo stacking per poter conquistare i cm dove anche con f/32 si dispone di mm.

La risposta geometrica alla tua domanda quindi è Si, teoricamente ci vorrebbero OO scatti per fare una foto a fuco su tutta la profondità di campo inquadrata. Ma nella realtà non è cosi per via dello strato a spessore non nullo basterà accavallare un po' di strati per avere la pdc desiderata. Per le macro saranno da alcune decine a centinaia di scatti, funzione di quanto è spesso lo straterello a fuoco e cioè in funzione del rapporto di ingrandimento, per i paesaggi possono bastare tre foto perché in quel caso lo strato si misura in metri, al più decimetri.

Senza tirar fuori il teorema del limite credo di aver raccontato la problematica.

PS: qui è pieno di ingegneri.

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  • Nikonlander

GRAZIE .. chiaro ...anche a me,  ingegnere muratore  ormai obsoleto.

Che il piano fosse uno solo, ok adesso è più chiaro, ma la mia domanda era riferita al fatto se il "cerchio di confusione" aumentava linearmente (?) e quindi tornando all'argomento, step e scatti, nei paesaggi, dove la zona pdc è metri, per accavallare gli strati devono essere molti di più gli scatti  1m... 10... 15.... ecc per avere un ritorno nitido a tutte le distanze... ma forse non è percepibile la differenza (se poi uno è un poco ipovedente come me  !!... ) .

(che rottura mi dico da solo )

CIAO, grazie ...  buona domenica 

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  • Nikonlander
11 ore fa, Claudio-lm dice:

 

Vedendo il tuo orologio mi viene una domanda:  se la distanza di messa a fuoco di un é X  e la prof. di campo  a un cert f / ... é  da X -1 ... X + 1 l’immagine perfettamente a fuoco “perde “ degrada a -1,1 e a +1,1 in maniera verticale o é lineare... e degrada già a 1,01..1,02 ..ecc 

 

 

Questo è l'argomento che cercavo di affrontare sopra quando poi te la sei presa 😁... le condizioni della pdc non sono uguali in tutte le tipologie di foto e nemmeno a tutti i rapporti di ingrandimento. I fiori che tu hai messo sono in un rapporto di riproduzione tale che la pdc percepita è comunque elevata. Non lo avrai tutto a fuoco in uno scatto ma non ne servono neppure 20. 

Per il discorso generale ti ha risposto Valerio. La pdc è una nostra percezione non la realtà in quanto il piano a fuoco è uno. Nel landscape le cose si complicano perché a seconda dell'ottica è anche più o meno curvo e più o meno profondo nelle diverse zone del frame.

In generale la zona percepita come pdc è più profonda oltre il soggetto che verso il fotografo. Tanto che in landscape si utilizza l'iperfocale ossia mettere a fuoco ad una certa distanza che permette di percepire a fuoco tutto quello che va da li ad infinito. La zona percepita a fuoco verso il fotografo è invece limitata, generalmente con un'ottica superwide e un diaframma chiuso a f/11 parte più o meno da 60-70cm dal centro ottico della macchina. Questa cosa diventa più complessa e smette di funzionare allungando la focale e aumentando il rapporto di riproduzione.

In macro spinta, verso 1:1, la zona percepita a fuoco è nell'ordine di pochi mm. Per questo è estremamente utile il focus stacking ma ancora di più lo sono i software che assemblano l'immagine dato che variando il punto di fuoco varia anche il rapporto di riproduzione quindi la dimensione dell'immagine "catturata".

Le macchine moderne, anche le Z, offrono più o meno tutte queste funzioni. A patto però di avere un'ottica autofocus. Con i tubi senza trasmissione dell'AF non si può fare se non a mano (come si faceva una volta bestemmiando poi in post).

Io sono un umile perito elettronico, pure diplomato nel 1982, quindi di ottica ne so certo meno di te. 

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  • Nikonlander
26 minuti fa, Claudio-lm dice:

la mia domanda era riferita al fatto se il "cerchio di confusione" aumentava linearmente (?) e quindi tornando all'argomento, step e scatti, nei paesaggi, dove la zona pdc è metri, per accavallare gli strati devono essere molti di più gli scatti  1m... 10... 15.... ecc per avere un ritorno nitido a tutte le distanze...

No, non aumenta linearmente come ti ho scritto sopra. In paesaggio il focus stacking è essenziale dal limite di distanza di maf dell'ottica, che in un superwide di solito è attorno ai 30cm, fino al punto di iperfocale. Oltre è tutto apparentemente a fuoco anche se, empiricamente, ho visto che avere scatti fino a circa 5 metri dalla macchina migliora la foto finale. Gli step in termini di distanza vanno sperimentati dipendono dall'ottica, dalla distanza del soggetto principale, dal diaframma, ecc.

Però per rapportare correttamente il tutto alla Z ho bisogno di provare... alla prima occasione

IMG_7392.PNG

Modificato da Marco63
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  • Nikonlander

ok Bene .. 

... proverò, con calma in campagna... grazie a tutti 

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  • Nikonlander

Oggi ho fatto ancora qualche test per capire quali fossero le distanze step associabili alle 10 diverse possibilità. Se ho capito bene è un poco un casino. Lo step dipende dalla distanza di MAF. Ho fatto un primo test con la distanza tra gli step massima, 10, il 24-70/4 S a 70mm e apertura f/4, 5 scatti. Le prime 3 foto sono primo scatto, ultimo, somma. Sono a fuoco più o meno 3 cm.

Poi ho ripetuto la cosa mettendo a fuoco un punto più avanti sul metro a nastro. Le altre 3 foto sono la seconda serie; la zona a fuoco è di circa 12cm (l'ultima è un ritaglio).

Quindi il "passo" corrispondente ai singoli step di incremento è legato alla distanza di MAF. La cosa evidentemente si complica non poco in landscape dove per avere un numero di scatti utili sufficienti, partendo da una quarantina di centimetri, bisogna alzare molto il numero di scatti da fare per coprire almeno la zona dalla minima distanza di MAF all'iperfocale. Devo testare sul campo... spero di essere stato utile alla discussione.

_DSC3619.jpg

_DSC3623.jpg

Somma 1.jpg

_DSC3624.jpg

_DSC3628.jpg

Senza nome.jpg

Modificato da Marco63
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  • Nikonlander

Bravo !... ma se ho capito giusto che il degrado della pdc non é lineare..ma.. 

Guardando vicino a 1 ft .... va fuori in maniera lineare , poco prima e poco dopo 1,6 non precipita ... ma quasi 

quindi per riprendere un oggetto più lungo e prima della confusione devi riuscire a scattare in quell’intervallo ...un altro shot ... 

Variabili :  distanza, diaframma ... numero di scatti ( tanti in modo da prendere in ogni step di sicuro una coda di zona buona ) e n step ........

difficile ..!!

ciao 

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  • Nikonlander

Stasera in città ho testato la cosa con il 14-24 e con mio grande stupore anche a step "1" la macchina ha fatto al massimo 9 scatti. Preciso che, come riportato nelle istruzioni, la macchina interrompe la serie una volta arrivata a infinito. La cosa mi ha lasciato un poco stranito, mi aspettavo una serie più lunga. Ora devo guardare le immagini... a tra poco.

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