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Ma forse... è tutta una questione di COJONES


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  • Nikonlander Veterano

Inizio con una citazione: 

If the photographic industry continues in its current trends (turning spec sheets up to 11; increasing launch prices then decreasing them dramatically over a product’s lifecycle; being inconsistent/imbalanced with design intent – tiny bodies, enormous lenses; ever shrinking ‘incremental’ improvements between generations; poorly implemented software UI/UX; launching of what is basically beta hardware; influencers who produce rubbish images but have large numbers of “followers” “likes” etc.) – expect to see some serious contraction and consolidation soon. In fact, the hard financial numbers suggest this has already begun. The reasons why are not rocket science, but pretty much every company is acting like a paralysed ostrich hoping that if they continue as they have been and pretend it’s all okay, it will be. It won’t, and the ones who survive are going to need to find some cojones.

Cioè, liberamente tradotto:

Se l'industria fotografica continua nelle sue attuali tendenze (crescita dei documenti di specifiche fino a 11 pagine; aumento dei prezzi di lancio e poi drastica diminuzione durante il ciclo di vita di un prodotto;  incoerenza / sbilanciamento nell''intento di progettazione - corpi piccoli, lenti enormi; sempre più miglioramenti "incrementali" tra generazioni; UI / UX software mal implementati; lancio di ciò che è fondamentalmente un hardware in fase beta di test; "influencer" che producono immagini spazzatura ma che hanno un gran numero di "follower", "mi piace", ecc.) - aspettatevi di vedere presto una significativa contrazione e consolidamento. In effetti, i difficili numeri finanziari suggeriscono che questo è già iniziato. I motivi non sono "scienza dei razzi": praticamente ogni compagnia si comporta come uno struzzo paralizzato sperando che se continuano con quello che hanno fatto e fanno finta che sia tutto a posto, lo sarà. Non lo farà, e quelli che sopravviveranno dovranno trovare i cojones.

O un altro passaggio:

The jump between say a D200 and a D700 was something of the order of three or more stops of shooting envelope, and fixing fundamental limitations of the previous generation. We don’t have that anymore. Going from a D810 to a D850 is a bunch of small incremental upgrades that make a clearly better product, but unless you need all of that capability – you’re going to get more joy from your photography by spending that $3,500 elsewhere; say on an exotic trip where you actually use the camera to make pictures. (I realise this is a novel idea for many; how else can there be so much mint second hand equipment with sub-500 shutter counts?). Going from a D850 to a Z7 is a bit more of a big deal because of size and stabiliser, but even then: pair it with the wrong lenses and the first advantage goes; stabilisers don’t stop moving subjects, either.

cioè, sempre liberamente tradotto:

Il salto tra diciamo una D200 e una D700 era qualcosa dell'ordine di tre o più stop nei limiti di scatto, definendo i limiti fondamentali della generazione precedente. Non ce l'abbiamo più. Passare da una D810 a una D850 è un mucchio di piccoli aggiornamenti incrementali che rendono un prodotto chiaramente migliore, ma a meno che tu non abbia bisogno di tutte quelle funzionalità - otterrai più gioia dalla tua fotografia spendendo quei $ 3.500 altrove; ad esempio in un viaggio esotico in cui usi effettivamente la fotocamera per fare foto. (Mi rendo conto che questa è un'idea inedita per molti; in quale altro modo possono esserci così tante attrezzature di seconda mano con numero di scatti inferiore a 500?). Passare da una D850 a una Z7 è un più grande affare per via  delle dimensioni e dello stabilizzatore, ma anche allora: abbinalo a obiettivi sbagliati e il primo vantaggio svanisce; inoltre gli stabilizzatori non fermano i soggetti in movimento.

Qui tutto il resto, (c) Ming Thein: https://blog.mingthein.com/2019/10/20/at-the-risk-of-losing-your-customers/#more-18477

  • Eccellente, grazie ! 2
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  • Amministratori

Ming Thein è uno con i cojones. A parte la sbandata per Hasselblad (ma per fortuna è rinsavito presto ... !) e l'amore sconsiderato per BMW (in questo non lo posso seguire ...) generalmente ci ritroviamo nelle considerazioni di fondo.

Queste sono cose che io ho detto di persona personalmente agli operatori nazionali dei marchi che conosciamo già a partire da almeno 24 mesi fa (senza attendere Ming Thein), chiedendo rispetto e cooperazione almeno per gli appassionati di lunga data.

Abbiamo ottenuto risposte parziali, non per colpa della periferia ma del centro che continua a vedere il mondo come se fosse la periferia del Giappone.

Le cose andranno a finire molto male. Per noi in fondo. E non basterà, temo, andare a fare un viaggio esotico per fotografare con quello che abbiamo, per lenire la consapevolezza che il magico momento (che ha avuto l'apice effettivamente con D3 e D700) è finito.

Ma .... "oh freunde nicht diese töne". E' mercoledì, e qui da me c'è il sole, so che domani pioverà ma intanto va bene così.

:)

 

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  • Nikonlander Veterano

Se la cosa può consolarvi il fenomeno qui descritto si manifesta anche in altri settori dell'economia e della società.
Credo sia proprio il periodo o la congiuntura. O forse abbiamo messo il mondo in mano alle persone sbagliate.

Comunque è anche interessante la seconda parte del discorso, in qualche modo dice che noi fotoamatori avremo comunque modo di divertirci, sono le aziende del settore che rischiano di lasciarci le penne per miopia ed incapacità di avere una visione corretta delle cose.

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  • Nikonlander Veterano

La tristezza è questa: le cose possono andare a finire molto male. Perché al momento il mondo Z incompleto ha travolto l’F, con il rischio concreto di trascinare tutta Nikon nel baratro. 

E per uscirne ci vogliono i cojones di fare la cosa giusta contro tutto e tutti e portare in fondo la transizione..... con il rischio di affogare. Che è nulla rispetto alla certezza di affogare che questa inazione produce.

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