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[Diario] .screen photography


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Messaggi raccomandati

  • Nikonlander
4 minuti fa, Vento dice:

Nella prima c'è effettivamente troppo confusione, nella seconda ci sono delle aberrazioni cromatiche da manuale ... correggile! 

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Meglio? 🙂 grazie mille.

4 minuti fa, effe dice:

Allora il mio suggerimento vale anche per lei :sorriso:

Scherzi a parte, il suggerimento rimane: sfondo scuro e illuminazione centrale. Poi sui contrasti _ come dicevo _ è questione di gusti.
(Però Alora Griffiths poteva anche accorgersi che c'era una dominante blu...;).)

Mi sa che riproviamo a farla a questo punto, sfruttando appunto questi suggerimenti. Ho anche un'idea di dove farla 😉 

  • Sono d'accordo 1
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  • Nikonlander Veterano
16 ore fa, .screen dice:

Fitness, ci riproviamo

...

Mancano parecchi tatuaggi. Il corpetto è molto più figo. E la forma fisica della mia ragazza non è la stessa... ma vabbè dai ahah 🙂 ci abbiamo provato.

Chissà come sarà contenta la tua ragazza di questa affermazione... :o

Vabbé, non dirle di questo thread e amen. ;)

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  • Nikonlander
Adesso, Pedrito dice:

Chissà come sarà contenta la tua ragazza di questa affermazione... :o

Vabbé, non dirle di questo thread e amen. ;)

Ahah non è la mia ragazza 🙂 e comunque ci scherza sopra anche lei 😉 è la proprietaria del circuito di palestre dove faccio le foto.

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  • Nikonlander

Corso di Ritratto con Nicola Casini

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Ho iniziato il corso con questo fotografo e devo dire che ne sa a pacchi ed è davvero molto gentile e disponibile. A quanto pare le lezioni saranno molto incentrate al commento e all'analisi di fotografi famosi (in ambito di ritrattistica) per estrarre le cose più importanti del loro stile. Oltre ad alcune lezioni teoriche, anche alcune su flash e luci. Il mio "problema" maggiore 🙂 quindi bene dai.

Per la prossima lezione devo analizzare il portfolio di Peter Limberg e di Paolo Roversi. Cercando di identificare i tratti peculiari del loro stile. L'analisi poi la posterò qui, più per me che per altri.

Essendo quello più incapace del gruppo (io fotografo da 4-5 mesi, la maggior parte degli altri da 4-5... anni!) mi sa che mi toccherà studiarmi parecchio anche a casa per stare al passo con gli altri. Ma vabbè dai, è anche il modo migliore per migliorare velocemente 😉 

Nel mentre devo anche selezionare 10 foto che mi piacciono di più tra quelle che ho scattato finora. Trovarne 10 di buone la vedo dura ma ci proviamo ahah 🙂

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  • Nikonlander
20 minuti fa, Vento dice:

Puoi leggere gli articoli di Mauro su questi fotografi se non l’hai ancora fatto.

Oh grazie per la dritta 🙂 lo farò sicuramente. 

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  • 2 settimane dopo...
  • Nikonlander
Inviato (modificato)

Weekend Milanesi - Foto ritratto

In questi giorni ho fatto un po' di foto con l'obiettivo di cambiare leggermente stile. Quindi meno 35mm, più 50mm. Più mezzi busti / foto del viso, meno foto intere. E più immagini verticali e meno orizzontali (a quanto pare la foto in verticale è più adatta a una foto di ritratto, prendendo più corpo del soggetto. Per quanto ammetto che mi trovo ancora un po' a disagio a livello compositivo).

Vi lascio quelle che mi sono piaciute di più. Sul ragazzo ho qualche dubbio in realtà tra queste due:

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Rispettivamente: 50mm, F/1.8, 1/640sec, ISO 180

50mm, F/1.8, 1/1600sec, ISO 100.

L'idea era di prende uno scatto in primo piano del viso. La domanda che mi faccio è se, come sono solito fare, non ho lasciato il diaframma un po' troppo aperto. Magari un F/2.0 e qualcosina di più avrebbe potuto avere più senso visto che già le orecchie sono sfuocate. Mhm.

Ne ho fatta anche una old style in orizzontale. A me come tipologia ammetto che piace di più, visto anche il background che aveva il suo perché.

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50mm, F/1.8, 1/1600sec, ISO 100.

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Venendo invece alla ragazza, ho voluto fare uno scatto che facesse tanto stile "vacanze". Stile che sei in una casa in affitto ed esci sul balconcino finita la colazione o per appunto farla.

Il babydoll della ragazza poi era davvero carino.

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50mm, F/1.8, 1/640sec, ISO 140

Peccato che magari come back-ground del balcone si poteva aspirare a qualcosa di meglio ma pazienza ahah 🙂 

Dopo mi metto e faccio una selezione delle ultime foto che ho fatto per il mio portfolio da portare a lezione. Speriamo di arrivare a 10 che si salvano 😂

Modificato da .screen
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  • Nikonlander
Inviato (modificato)

Peter Limbergh

Premessa: riprenderò molti contenuti presenti nelle seguenti analisi:

Quello che caratterizza Limbergh è sicuramente il suo uso del bianco e nero che è tipico della maggior parte dei suoi scatti. Di origini tedesche, nato verso la fine della seconda guerra mondiale, un po' incarna gli schemi di quell'epoca. Immagini per lo più molto pure, a tratti ruvide, tratti anche un po' fredde che trasmettono molto ma non hanno la paura di lasciare in chi guarda a volte un senso di disagio.

Scelto più volte per fare il calendario Pirelli, vuole che le sue modelle abbiano qualcosa da dire. Che trasmettano un'emozione in chi guarda. E in quanto tali, le preferisce nude non solo nel vestire ma anche nel loro modo di esprimersi davanti alla fotocamera. Vuole che siano autentiche, realistiche, se stesse. Senza particolari orpelli o cose che vadano a modificare la loro naturale bellezza. Anche la stessa post produzione delle sue foto è molto minimale se non assente. E' contrario alla perfezione in quanto uccide quel realismo, quell'autenticità che lui cerca in ogni scatto.

Rimangono delle dee, di una bellezza superiore e intoccabile, ma ne riusciamo a scorgere il lato più umano, autentico e a tratti fragile.

Guardando il suo back-stage la cosa che colpisce è quanto scatti. Scatta a macchina, sembra un mitragliatore. Muovendosi anche continuamente e cercando molti punti di vista diversi. Come alla ricerca dell'attimo perfetto. Verso la fine finisce per usare quasi solo una lente 70-200 F/2.8. Forse per praticità e comodità, vista la vecchiaia. Per quanto in passato abbia usato anche lenti fisse.

E' molto semplice, a tratti minimale, nel suo modo di allestire la scena. Lo vediamo nel caso di Mini Anden:

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Lasciata nuda. Senza trucco o con un trucco molto semplice. Espressione seria ma comunque piena, coinvolta nello scatto. Fondale nero e sedia su cui è appoggiata a malapena presente nella scena.

Un po' forse derivante dalle sue origini di pittore, la sua fotografia è arte. Arte fotografica. Non c'è quella ricerca della perfezione e delle foto glamour iper-pompate e perfette nei loro canoni irrealistici. Anzi, l'espressione per Limbergh è quasi più quella di un ideale. Di un'emozione. Dell'anima stessa della modella con le sue imperfezioni e paure.

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La sua ricerca quindi è quella di presentare la bellezza riducendola quasi ai minimi termini, annullando persino il trucco.

Oltre al calendario Pirelli ha fatto varie pubblicità. Come il caso di Amber Valletta, ritratta seguendo il tema della donna angelo. Donna che, nonostante le sue parvenze angeliche, rimane comunque terrena e reale.

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A Limbergh piace inoltre coinvolgere le sue modelle, costruendo delle amicizie di lungo periodo. Andando in profondità e riuscendo quindi ad esprimere cose che il fotografo superficiale non riuscirebbe a cogliere.

La stessa Amber Valletta la ritroviamo infatti oggi, 20 anni dopo, in uno scatto sicuramente più moderno. E anche con uno sguardo più audace, duro e meno sognante che non quello di vent'anni prima.

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Questo scatto, per quanto possa sembrare rubato, è invece studiato in ogni millimetro. E prevede un lungo periodo di coinvolgimento tra la modella e il fotografo.

I suoi scatti infatti si alternano così. Tra gli scatti in studio a sfondo uniformi e quelli per strada, apparentemente rubati. Di istanti di vita vissuta... per quanto ricreati alla perfezione dal fotografo.

Il tema della donna angelo torna spesso negli scatti di Limbergh. Con scatti come quello di Linda Evangelista:

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O molti altri, dove il tema dell'angelo continua o esplicitamente:

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Oppure in modo più indiretto:

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Gli angeli dunque possono anche essere intesi in senso lato. Visto il suo lavoro costante e molteplice con supermodelle e attrici famosissime dell'epoca, come Helena Christensen.

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Il suo obiettivo dunque è quello di ricercare quella bellezza interiore che deriva anche dalla profonda conoscenza dei soggetti. Si, molti dei suoi soggetti erano supermodelle e ragazze molto avvenenti. Ma ha anche vari scatti con soggetti dove la bellezza esteriore è svanita o sta svanendo. Come il caso della Signora Mirren, non più giovanissima, ma resa bellissima dallo scatto di Limbergh.

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Oppure ancora:

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Donne non più giovanissime o persino oltre i settanta, dove però Limbergh riesce a far esprimere tutta la loro bellezza. Rendendole spontanee, autentiche, loro stesse al cento per cento.

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Nonostante gli innumerevoli scatti in bianco e nero di modelle, troviamo scatti anche a colori. Questo è uno dei pochi scatti di coppia fatti dallo stesso Limbergh. Tuttavia famosissimo, anche per via dei soggetti coinvolti nella foto.

Riassumendo quindi, Limbergh ricerca il più possibile l'emozione pura, quasi ruvida, semplice, autentica e spontanea. Entrando in connessione profonda con i suoi soggetti e facendogli esprimere la loro vera anima.

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  • Nikonlander

Paolo Roversi

Anche qui, molto è rubato da:

Perchè mi venga voglia di fotografare, qualcosa mi deve toccare, qualcosa mi deve emozionare, deve portarmi un ricordo, un sogno. Tutto comincia da uno sguardo. Guardo qualche cosa e in me si accende la voglia di fotografarla.

Paolo Roversi, classe 1947, italiano trapiantato a Parigi, tra i più affermati e ricercati fotografi di moda del mondo. Ha firmato servizi per tutte le riviste più famose, per tutte le edizioni. Vogue trabocca di sue foto.

Il suo tratto caratteristico è la pellicola in grande formato, Polaroid 20x25 e produzione quasi esclusivamente in studio. Tutti i suoi scatti sono molto pensati, curati e voluti. L'uso della luce è quello di una luce diffusa e soffusa. Con un utilizzo di una pellicola che gli consente di creare colori eteri.

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Non ricerca il realismo ma cerca il sogno che ha voluto cercare di immortalare in quell'attimo, con quello scatto. La resa della Polaroid, infatti, rende i colori delle foto irreali, creando un mondo stilisticamente sospeso tra reale ed irreale

Paolo Roversi lavora essenzialmente in grande formato, con la Polaroid 20x25 o con il banco ottico e per questo tutta la sua produzione è quasi esclusivamente in studio. Roversi pone molta attenzione all'uso dell'illuminazione cercando di ricreare molto spesso atmosfere malinconiche, il chiaroscuro nella sua tecnica è determinante.A proposito del suo approccio al colore, Paolo Roversi ha dichiarato al critico e storico Gabriel Bauret:

«Alla ricerca dell'emozione e della suggestione (…) rifiuto l'oggettività del colore e lo uso in maniera molto soggettiva. Il mix magico dell'immagine fotografica è quel misto indefinibile di realismo e finzione, astratto e concreto, illusione e verità."»

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Molto spesso negli scatti di Roversi si denota una certa tendenza alla fusione fra lo sfondo e le ombre con la pelle e i vestiti indossati dalle modelle. Il modo di utilizzare l'illuminazione da parte di Roversi è stato definito da Bauret "una luce "italiana", quasi pittorica"[1]. Le modelle risultano quasi impalpabili, con una sensualità trattenuta anche nei nudi.

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Il curatore e scrittore d'arte Martin Harrison definisce la fotografia di Roversi com "l'espressione più estrema della grazia e della bellezza fragile"[17]. Paolo Roversi sostiene che il motore principale del suo lavoro sono "la nostalgia dell'infanzia" e "l'inconosciuto".

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I suoi scatti sfruttano l'effetto delle lunghe esposizioni, da pochi secondi fino a 30, e si affidano al flash per congelare l'espressione della modella. Questa tecnica, secondo l'autore, dà maggior tempo all'anima di affiorare e manifestarsi.

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Nella fotografia di Roversi la modella solitamente è sola, una figura centrale e protagonista su un fondo neutro, sovente di un bianco cremoso, con praticamente nessun altro elemento al di fuori di sé stessa e dei vestiti che indossa. I nudi spesso vedono la figura statica, in piedi e frontale, in posa del tutto naturale con lo sguardo rivolto direttamente all'obiettivo, in un ambiente spoglio, buio ed essenziale.

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  • Nikonlander Veterano

Ricorda di cambiare il nome di Lindbergh con la n perché sbagliare il nome è una figuraccia al corso.

Mi sembra una discreta analisi, c’è un documentario che era on demand su Sky, non so se esiste ancora. Lindbergh visto dalle sue muse, dove la Jovovich e la Herzigova che sono sue grandi amiche, e con le quali ha lavorato parecchio, spiegano il perché i loro scatti funzionano, che poi è il segreto del far funzionare un ritratto.

Non si tratta di cogliere o prendere, ma di dare...

Se riesci a trovarlo e lo guardi con attenzione, puoi capire tante cose.

Questo è il titolo esatto:

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  • Nikonlander
3 ore fa, Dario Fava dice:

Ricorda di cambiare il nome di Lindbergh con la n perché sbagliare il nome è una figuraccia al corso.

Uh che svarione! Grazie per avermelo fatto notare 🙂 

3 ore fa, Dario Fava dice:

Mi sembra una discreta analisi, c’è un documentario che era on demand su Sky, non so se esiste ancora. Lindbergh visto dalle sue muse, dove la Jovovich e la Herzigova che sono sue grandi amiche, e con le quali ha lavorato parecchio, spiegano il perché i loro scatti funzionano, che poi è il segreto del far funzionare un ritratto.

C'è un backstage in cui ci sono le sue modelle che parlano delle foto. Non mi entusiasmava perché avrei preferito sentire parlare lui. A volte non mi convincevano molto certe analisi fatte dalle modelle. Però provo a cercare quello che mi hai consigliato tu 🙂

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Comunque, oggi lezioni sui diffusori, ombrelli, flash, ecc. lo devo dire: la cosa più pallosa di sempre 😂 e non per colpa del buon Nicola, l'insegnante, che ci ha messo un sacco di buona volontà. Ma obiettivamente l'argomento era quanto di più "tecnico" e privo di emozioni che esista. Ma vabbè, anche questo andava fatto 🙂 

E va detto che la cosa mi ha fatto riflettere non poco. Visto che attualmente in palestra le foto che ho scattato erano quasi da "reportage". Ovvero le persone che fanno e io al volo scatto. Mettersi a impostare tutto uno schema di luci, per quanto semplice, implica che non puoi fare uno scatto dietro l'altro a batteria. Stile quasi una discoteca.

Devo far notare questa cosa alla direzione.

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  • Nikonlander Veterano
7 ore fa, .screen dice:

Però provo a cercare quello che mi hai consigliato tu 🙂

In quel doc parla anche lui, ed ovviamente c’è il punto di vista delle due modelle con le quali ha legato di più.

Se lo trovi, merita.

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  • Nikonlander

Sigma 35mm F/1.4

Ho trovato quest'ottica usata, con 6 mesi di garanzia. Pulita e verificata in un centro fotografico per la modica cifra di... 400€.

A fronte del fatto che la lente ha dei difetti meramente estetici abbastanza marcati ma non eccessivi.

Considerato che dell'estetica della lente me ne frega gran poco, direi che questa domenica entra nella scuderia.

Direi che con il 35mm e il 50mm full frame giù pronti il prossimo passo è passare in full frame con una D750. Appena mi entrano un 1000-1500€ faccio il salto e punto un 85mm per compensare la differenza di focale.

A breve rivendo il 35mm e sto valutando di rivendere anche il sigma 17-50mm. Da quando ho il 35 o uso il 35 o uso il 50, quindi sta diventando abbastanza inutile.

Se rivendo bene entrambi potrei finire per metterci praticamente solo 100-150€ in più.

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  • Nikonlander
Inviato (modificato)


Sigma 35mm F/1.4, test su strada

Sono riuscito a mettere le mani sul Sigma. Che dire, a parte il lieve difetto estetico è perfetto e funziona alla grande. Pure nessun problema di Front-back focus. Fantastico.

Qui vi lascio due fotografie. Una presa con il Nikkor 35mm e l'altra con il Sigma 35mm.

Vediamo chi indovina quale delle due ho preso con il Nikkor e quale con il Sigma 🙂

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  • Nikonlander

Ho fatto questa foto a mio fratello. Lì per lì la foto è nata perché stavamo cazzeggiando ridendo... però l'ho messa su Photofeeler per ottenere qualche voto e vedere come performava.. e figa sta facendo 9.4. Il che è incredibile, pure le foto con il sorriso di solito arrivano al massimo a 8 tranne rari casi.

Quindi niente. Mi fa ridere che vada così forte but still. Quindi ve la propongo.

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F/1.8, 1/200sec, ISO720, 35mm.

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  • Nikonlander

Boudoir - ci si riprova

Mi hanno sfidato a riprodurre questa foto...

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...forse un po' ci sono riuscito. Peccato mi manchino gli addominali 😂

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Notare che è l'unico autoscatto che ho provato a fare. Finito questo ha perso la voglia e la pazienza.

Tocca fare i numeri pure nelle situazioni più impossibili.

35mm, F/2.2, 1/20, ISO 100.

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  • Nikonlander Veterano

Non è una questione di addominali, ma di espressione, il fulcro della prima foto, (che è un bw terribile perché mancano i neri) sta nell’espressione di desiderio ma di dolcezza dell’uomo, questo trasmette un messaggio diverso dalla tua dove non ci sono volti e non si riesce a percepire la sfumatura.

Mentre nella prima c’è coesione, nella seconda c’è coercizione.

La fotografia è un linguaggio, bisogna stare molto attenti quando si mettono concetti per immagini.

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  • Nikonlander Veterano
13 minuti fa, Dario Fava dice:

...

La fotografia è un linguaggio, bisogna stare molto attenti quando si mettono concetti per immagini.

"Puro Vangelo" commenterebbe Kit Carson ;)

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  • Nikonlander
1 ora fa, Dario Fava dice:

Non è una questione di addominali, ma di espressione, il fulcro della prima foto, (che è un bw terribile perché mancano i neri) sta nell’espressione di desiderio ma di dolcezza dell’uomo, questo trasmette un messaggio diverso dalla tua dove non ci sono volti e non si riesce a percepire la sfumatura.

Mentre nella prima c’è coesione, nella seconda c’è coercizione.

Si beh, diciamo che non c'era per nulla l'idea di dolcezza nella mia foto. La prima è molto carina in effetti anche per questo. Io mi sono ispirato più per la posa che per il mood. Già la "sberla" segnata sul suo corpo fa capire che non c'era molta dolcezza nella foto neanche come idea. 

Sul discorso volti è verissimo. Avrei voluto inquadrarmi di più quello senz'altro.. Ma purtroppo è stata un "buona la prima" dato che poi la ragazza ha perso subito la voglia. (lei si vedeva grassa e io per scherzare le ho risposto "madonna, da morire". Solo che si è offesa un sacco 😂).

Oltre al fatto che con l'autoscatto è davvero complessa. Devo trovare il modo di vedermi mentre scatto.

Ci riprovo sicuramente.

1 ora fa, Dario Fava dice:

La fotografia è un linguaggio, bisogna stare molto attenti quando si mettono concetti per immagini.

Vero, bella considerazione 🙂

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  • Nikonlander Veterano
1 ora fa, .screen dice:

Si beh, diciamo che non c'era per nulla l'idea di dolcezza nella mia foto. La prima è molto carina in effetti anche per questo. Io mi sono ispirato più per la posa che per il mood. Già la "sberla" segnata sul suo corpo fa capire che non c'era molta dolcezza nella foto neanche come idea. 

Sul discorso volti è verissimo. Avrei voluto inquadrarmi di più quello senz'altro.. Ma purtroppo è stata un "buona la prima" dato che poi la ragazza ha perso subito la voglia. (lei si vedeva grassa e io per scherzare le ho risposto "madonna, da morire". Solo che si è offesa un sacco 😂).

Oltre al fatto che con l'autoscatto è davvero complessa. Devo trovare il modo di vedermi mentre scatto.

Ci riprovo sicuramente.

Vero, bella considerazione 🙂

Tornerei al fatto che tu, simpaticamente, sia un po' un fenomeno :) ,

L'analisi di Dario e' sia umana che tecnica ; sberla e dolcezza li vedo poco accostabili, il modello tasta tu "meni"...

la WMU ( wireless mobility utility ) di Nikon permetteva gia' ai tempi della V3 di scattare tramite smatphone, visualizzando la scena sullo schermo, penso che anche la D7500 lo permetta, tu ti vedresti e anche lei sarebbe piu' coinvolta nel... lavoro.

Resta comunque da lodare la tua voglia di provare, diversificare, rischiare.

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  • Nikonlander
Inviato (modificato)
2 ore fa, bimatic dice:

Tornerei al fatto che tu, simpaticamente, sia un po' un fenomeno :) ,

La mia vita è una cosa assurda e strana. Mi definirei quasi un caso umano. Togliamo il quasi.

La fotografia mi serve anche per immortalare questi attimi di follia. Per quanto ancora non ne sia granché capace.

Non solo mia. Dell'umanità in generale.

Mi piace quello che disse Diprè in un'intervista.

se tu mi dici: “Diprè, quello che fai mi fa vomitare” per me è un complimento, perché lo shock è il mio obiettivo, quello che voglio raggiungere… Io vendo il rifiuto della società e per me se scrivi che sono un deficiente, un bastardo sono più contento.

Quello che mi piacerebbe di più rappresentare è la scissione tra l'immagine pulita, composta, in ordine di certe ragazze... e la loro anima più assurda, selvaggia, malata sotto certi versi.

Non necessariamente dei nudi. Anche solo la follia in senso generale.

Tipo una foto bellissima potrebbero essere le mani di una ragazza. Pulite, perfette, con le unghie rifatte. Un bicchiere e una pillola di Xanax affianco. Come a rompere quella perfezione assurda ed esagerata.

E perché no. Sarebbe bello capire come fare lo stesso anche con gli uomini.

Per ora sto fotografando un po' una e un po' l'altra cosa. Mischiarle sarebbe sicuramente riuscire ad arrivare al livello dopo.

E non è un giudizio. Come dicevo, io sono preso molto peggio. Per quello si fidano a mostrare certi lati di loro.

Sanno che io sono preso peggio.

Cita

L'analisi di Dario e' sia umana che tecnica ; sberla e dolcezza li vedo poco accostabili, il modello tasta tu "meni"...

Ammetto che quella foto mi piace come foto, ma non mi piace l'idea che c'è dietro. Quando picchio una donna nel sesso è perché la voglio picchiare. Quella mi sembra una carezza che è diventata uno sculaccione. Che roba è.

E se può magari sembrare forse un po' misogina come cosa... dico solo che è stata la ragazza a dirmi "non mi hai neanche lasciato i segni. Che peccato". E a insistere perché si vedessero nettamente i segni. Com'è giusto che sia.

E vi siete concentrati sulla sberla perché è evidente. Ma se notate anche il modo in cui le prendo i capelli è diverso. La mia ragazza è "scomoda" in quella posizione. Perché l'ho presa per la base dei capelli e ho tirato, facendole male davvero (per quanto le piaccia). Nella foto dell'altro ragazzo, la ragazza è dritta con la testa. Se vedete bene, è lei che si è messa in quella posizione di sua sponte. Lui è come se fosse stato aggiunto a posteriori. I capelli neanche li tira. Ha solo la mano appoggiata.

Poi per carità. A livello tecnico, compositivo, fotografico, di colori ecc. sicuramente c'è tantissimo su cui lavorare. E la prima foto è infinitamente meglio. Ma la sua è una foto staged. La mia no.

Cita

la WMU ( wireless mobility utility ) di Nikon permetteva gia' ai tempi della V3 di scattare tramite smatphone, visualizzando la scena sullo schermo, penso che anche la D7500 lo permetta, tu ti vedresti e anche lei sarebbe piu' coinvolta nel... lavoro.

Resta comunque da lodare la tua voglia di provare, diversificare, rischiare.

Devo mettermi e provare. Purtroppo ho tendenzialmente rapporti molto brevi con le ragazze. Mi stufo di una facilità incredibile. Quindi trovare il tempo per settare tutto sul momento è infattibile, visto che gran parte del tempo se ne va via tra aperitivi e chiacchere inutili. Devo provare da solo a casa e farmi trovare con tutta la roba già pronta next time.

Grazie comunque ❤️ apprezzo.

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  • Nikonlander

Sigma Art F1/4 50mm

Ho trovato un fotografo di moda che vendeva il suo Sigma 50mm a 380€. Cifra folle. Fisso per oggi stesso, facciamo anche due chiacchere (tipo in gamba). Nel giro di un caffè provo l'obiettivo e pare tutto perfetto. Sto giro provo anche l'autofocus per bene 😂

Non era in piano ma per quella cifra dovevo prenderlo per forza. Ora avanti tutta a scatolette di tonno fino al prossimo stipendio... ahah.

Morale della favola: prossimi acquisti finalmente dei flash / degli ombrelli. E poi si comincia a mettere via $ in vista di un big change verso una D750.

Mo ho un Nikkor 50mm, un Nikkor DX 35mm da rivendere. E mi sa che anche il Sigma 17-50mm valuto se tenerlo o meno visto che ultimamente non lo sto usando mai in pratica.

Se a qualcuno interessano, il 35mm lo faccio a 110€ ma a voi sconto a 100. Il 50mm a 140€ idem sconto a 130. Preferibilmente zona Milano.

La parte peggiore comunque è stata che è arrivato 20 minuti in ritardo. Figa stavo sciogliendomi.

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  • Nikonlander

Palestra - workshop powerlifting

Avendo rispedito il Sigma 35mm indietro.. sono finito per scattare praticamente quasi solo con il 50mm sempre Sigma. Il 35mm della nikkor ormai mi viene male a guardare che colori orrendi sputa fuori e non ce la faccio.

Con il senno di poi mi sa che avrei abbassato gli ISO a 800. E' che lì per lì ero abituato anche alla Nikon D3500 che in quell'area con meno di 1600 non portavi a casa proprio una mazza. Quindi direi che il miglioramento anche a livello di sensore c'è eccome.

Va anche detto però che prima scattavo a F/2.8 per la maggior parte.

Le foto di per se ammetto che non mi entusiasmano particolarmente. But still.

DSC_2613.jpg.bb540b1405aa73416f41bf506ab06e18.jpg

F/2.0, 1/400sec, ISO 1600, 50mm

DSC_2625.thumb.jpg.5e2a97f24c0b36a9e32371bd3426190f.jpg

F/2.0, 1/320 sec, ISO 1600, 50mm

DSC_2624.thumb.jpg.7b00fea923e05fe6ce49d00207164a9f.jpg

F/2.0, 1/400sec, ISO 1600, 50mm

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