Nikonlander Veterano Pedrito Inviato 21 Febbraio 2019 Nikonlander Veterano Condividi Inviato 21 Febbraio 2019 Sembra proprio così: la fotografia può salvarti la vita. Soprattutto se sei un fotoreporter di guerra e sei al fronte per documentare ciò che avviene, e sei intento a scattare con la tua fotocamera davanti al viso. E' quanto è accaduto al fotografo Gabriele Micalizzi dell'agenzia fotografica Cesura Lab impegnato in Siria nel bel mezzo dell'offensiva contro lo Stato Islamico, che è stato investito dalle schegge di una granata esplosa a pochi passi da lui mentre stava operando come fotoreporter. Come racconta nell'intervista rilasciata a La Stampa, mentre il soldato che era davanti a lui non ce l'ha fatta ricevendo in pieno l'esplosione, lui si è salvato la vita grazie al casco e al giubbotto antiproiettile che indossava, ma anche grazie alla sua Leica M che aveva davanti agli occhi e che gli ha protetto il viso ricevendo l'urto della granata scoppiata nei pressi. L'occhio sinistro - quello probabilmente meno riparato dalla macchina - è stato seriamente ferito e rischia di riportare danni permanenti, ma gli esiti dell'esplosione sarebbero potuti essere molto peggiori se a proteggergli la faccia non ci fosse stata appunto la fotocamera che ha attutito l'effetto della deflagrazione. E forse tutti noi dobbiamo ringraziare chi come Gabriele, a rischio della propria vita, documenta questi fatti, perché come afferma lui stesso nell'intervista, "è importante che ci sia sempre qualcuno a raccontare queste storie, che testimoni e documenti queste situazioni, perché fondamentalmente la storia viene scitta anche grazie a questi documenti." Foto tratte da www.lastampa.it Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Nikonlander Veterano Dario Fava Inviato 21 Febbraio 2019 Nikonlander Veterano Condividi Inviato 21 Febbraio 2019 (modificato) Chi ha seguito master of photography, prima edizione ricorderà che lui è stato il vincitore. Nel format si racconta anche la vita dei fotografi, giusto o sbagliato che sia il giudizio il master per chi è appassionato è uno spunto riflessivo è fonte di stimoli creativi. Il primo nella fattispecie è stato il migliore. Michele ha vinto (anche se a livello creativo c’era una a mio avviso più meritevole) perché ha dimostrato di essere il fotografo più completo e versatile. La scelta di operare in quei luoghi è libera, ben retribuita ma comporta grossi rischi. Ciò che viene raccontato però è in mano ai media, sono loro che decidono cosa e come mandare. Il fotografo non è libero di documentare, checchè se ne dica, i media detengono il potere. Modificato 21 Febbraio 2019 da Dario Fava Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Nikonlander Veterano Enrico Floris Inviato 21 Febbraio 2019 Nikonlander Veterano Condividi Inviato 21 Febbraio 2019 (modificato) Se la memoria non mi inganna una cosa simile capitò a Mauro Galligani (chi ha la mia età lo conosce bene, un vero mito del fotogiornalismo italiano) durante la guerra civile in Libano: un proiettile perforò la sua GM in alluminio e si fermò dentro una delle sue Nikon F. Vicenda pubblicata da Storia Illustrata. Per quanto ricordo... Modificato 21 Febbraio 2019 da effe Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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