Quale bilanciamento del colore a teatro?

[Pedrito]

Per fare un piacere a degli amici impegnati con le loro compagnie in spettacoli di beneficienza, ultimamente mi è capitato di effettuare fotografie in teatri della mia città.

Con un po' di pratica ho affinato la tecnica di ripresa e le immagini che sono riuscito ad ottenere mi sono sembrate decenti se non addirittura di buona qualità. Tuttavia credo di poter fare meglio, e sono qui a porre una domanda rispetto al bilanciamento del bianco da utilizzare in queste occasioni.

Come è noto negli spettacoli teatrali (e non solo in essi) luci bianche e colorate si alternano ad illuminare le scene e gli attori, e pertanto i colori delle immagini ottenute variano in funzione di queste variabili. Dando per scontato che un fascio di luce blu o rossa modifica di conseguenza la scena e l'incarnato degli artisti, mi chiedo (e vi chiedo) però se sia utile inizialmente settare la macchina con un WB fisso e partire da quello per la ripresa e il successivo sviluppo dei raw, oppure lasciare al (buon) automatismo della mia fotocamera la scelta di esso.

Spero di non aver fatto una domanda stupida, ma domandare è lecito e rispondere... è la cortesia che vi chiedo.

[M&M]

Bella domanda, sarebbe altrettanto bello se chi risponde lo facesse mettendo qualche esempio di foto fatte in circostanze simili.

Io non ho esperienza, ma per esperienza tutto farei tranne che mettere in automatico il WB. Lo fisserei sulla luce di fondo (bianca) del palco, prima di cominciare a fotografare.
Questo - in linea di massima - per avere foto tutte omogenee a prescindere dalla dominante introdotta di volta in volta, almeno nell'anteprima.
Ovviamente da lavorare poi in fase di sviluppo e post-produzione come meglio ci piace. Ma tutte da una base comune.

[Dario Fava]

42 minuti fa, Rudolf dice:

 

Io non ho esperienza, ma per esperienza tutto farei tranne che mettere in automatico il WB. Lo fisserei sulla luce di fondo (bianca) del palco, prima di cominciare a fotografare.
Questo - in linea di massima - per avere foto tutte omogenee a prescindere dalla dominante introdotta di volta in volta, almeno nell'anteprima.
Ovviamente da lavorare poi in fase di sviluppo e post-produzione come meglio ci piace. Ma tutte da una base comune.

Esatto, l’uniformità in questi casi è fondamentale, se no si impazzisce.

Per la mia esperienza posso dire che con luci tradizionali anche se filtrate da gelatine, i 3200k vanno bene, se invece ci sono lampade moderne a led si deve raffreddare anche fino 5000.

in ogni caso sempre e solo una impostazione.

[Max Aquila]

29 minuti fa, Dario Fava dice:

Esatto, l’uniformità in questi casi è fondamentale, se no si impazzisce.

Per la mia esperienza posso dire che con luci tradizionali anche se filtrate da gelatine, i 3200k vanno bene, se invece ci sono lampade moderne a led si deve raffreddare anche fino 5000.

in ogni caso sempre e solo una impostazione.

Quindi non misuri il bianco ma imposti un valore fisso di Kelvin?

Io cerco di premisurare, ma si finisce spesso a fotografare con valori ben differenti nel corso dello spettacolo (a seconda del genere, differenze anche marcate)

[M&M]

15 minuti fa, Max Aquila dice:

Quindi non misuri il bianco ma imposti un valore fisso di Kelvin?

Io cerco di premisurare, ma si finisce spesso a fotografare con valori ben differenti nel corso dello spettacolo (a seconda del genere, differenze anche marcate)

Lo trovo più corretto. Perchè ad esempio, in presenza di lampade gialle tradizionali, si finisce per infilare dell'inutile blu falsando la scena, perchè è pacifico che anche ad occhio la scena sarà ammantata di giallo.
Comunque, concordo con quanto dice Dario, poi in sviluppo si può fare quello che si vuole ma è 100 volte meglio che le foto siano tutte intonate sulla stessa base (io ho esperienza, per esempio, di concerti in chiesa, con luci miste di tutti i tipi ed epoche mescolate insieme).

[Dario Fava]

Se è possibile misurare, avendo una luce pulita, senza filtri, lo faccio, altrimenti io ho sempre impostato per luce ad incandescenza, dalle mie parti i teatri hanno ancora l’alogeno, è molto semplice da bilanciare e soprattutto non flickera come molti led che talvolta rendono anche inattendibile la misurazione.

 

Modificato 30 Ottobre 2018 da Dario Fava

[Nicola B]

Distinguerei tre  situazioni. La prima dove le luci sono abbastanza omogenee nel tempo e la regolazione riguarda più l’esposizione che il wb. La seconda, soprattutto ai concerti, dove i colori variano  spesso e la terza dove luci e colori sono una baraonda. 

Nel primo caso cerco, se possibile,  di fare le prove prima e se trovo una gradazione che sia accettabile uso quella impostazione. Se invece durante lo spettacolo  gli effetti abbondano,  uso l’automatico privilegiando colori caldi o freddi a seconda della situazione.  Nel terzo caso spesso ricorro al bianco nero.

Esempi:

Wb stabile premisurato:

#  1

 

# 2

 

Wb automatico:

#  3

 

# 4

 

# 5

 

# 6

# 7 

 

# 8

 

# 9 

wb “difficile"

# 10

 

# 11 

 

# 12 

 

Statisticamente uso di più l’automatico rispetto al wb premisurato.

 

 

 

 

Modificato 30 Ottobre 2018 da nikolas

[Pedrito]

Grazie a tutti per i suggerimenti.