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Glass/Rutter/Francaix : Concerti per clavicembalo e orchestra


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John Rutter : Suite Antique
Philip Glass : Concerto per Clavicembalo e orchestra da camera
Jean Francaix : Concerto per calvicembalo e ensemble strumentale
Christopher D. Lewis : clavicembalo, Jack McMurtery, flauto traverso
West Side Chamber Orchestra diretta da Kevin Mallon

Naxos 2013, formato CD
registrato a New York nel settembre del 2012

***

Disco molto particolare che ho ascoltato un innumerevole quantità di volte perchè unisce tre composizioni di autori molto diversi tra loro, attratti dalla possibilità di "ricreare" con sonorità contemporanee l'eredità del concerto per clavicembalo in stile barocco (o bachiano se vogliamo), mantenendone il gusto leggero e godibile.

La "Suite Antique" di John Rutter apre il disco. Si tratta di una composizione in sei movimenti. John Rutter è uno specialista di musica sacra.
Britannico, nato nel 1945, ha ricevuto la commissione per questa suite nel 1979 e l'ha risolta come omaggio al Bach dei concerti brandeburghesi.
Nella realtà il clavicembalo è un comprimario del flauto che porta le melodie principali e la composizione stessa è un sorta di pastiche che richiama tanti stili differenti, alcuni da colonna sonora o jazz.
La chiusura ricorda un rondeau ma i ritmi sono certamente moderni.

Segue il concerto in tre movimenti di Philip Glass che è del 2002. Qui il clavicembalo è protagonista incontrastato, sia sul piano sonoro che su quello tematico e con accenni di vero virtuosismo.
Le sonorità sono morbide ed intonate con il timbro del cembalo usato in questa registrazione.
Glass si sforza di creare il classico confronto tra soli e tutti, comprendendo in questo gioco (non propriamente contrappuntistico) anche i fiati nel loro insieme.
Nel complesso si sente lo stile di Glass ma non ossessivamente ... ossessivo come in composizioni più tipiche.

L'ultimo concerto è del più anziano dei tre compositori rappresentati e la sua carriera internazionale gli ha dato una certa notorietà già negli anni '30 del secolo scorso.

Due toccate in stile francese, o addirittura nello stile francese di un Bach del 20° secolo. Un minuetto, molto melodico e un finale molto veloce e contrappuntistico.

Nel complesso la suite di Rutter è un brano un pò "nazional-popolare" (come altra sua musica), molto melodico, il concerto di Glass è di un Glass che gioca a non fare il Glass. E in parte ci riesce.
Il Concerto di Francaix è certamente la composizione più interessante sul piano compositivo e stilistico che non manca dello spirito francese dei suoi contemporanei come ad esempio Poulenc (che non a caso ha scritto musica per clavicembalo), con momenti di vero umorismo.

Il clavicembalista Christopher Lequis è un gallese che vive negli USA e che ben si disimpegna in questo repertorio un pò borderline, ben coadiuvato dall'irlandese Kevin Mallon e dalla vivace orchestra di New York.
Una compagine molto eterogenea ma affiatata alle prese con un repertorio di facile accesso che dovrebbe destare una sana curiosità.

Registrazione pulita, in stile Naxos, famosa per i suoi prodotti di qualità, molto coraggiosi nelle scelte anche di repertorio generalmente trascurato dalle major e proposto sempre a prezzo accessibilissimo.

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