Il Naturalista sarcastico: Era una Volpe e adesso è un Cane.
Con questo blog mi piacerebbe iniziare una serie di interventi, molto rarefatti, uno ogni tanto, ma tantissimo, per raccontare qualche storiella con animali protagonisti, con una morale, come le favole di Esopo. Solo che non racconterò favole, ma storie vere, verissime.
L'anno dopo la mia nascita, cioè nel 1959, uno scienziato russo ebbe l'idea di provare a creare delle volpi domestiche. Attenzione non di addomesticare delle volpi, ma di selezionare una "razza" di volpi non timorosa dell'uomo, fiduciosa e non aggressiva. Un po' come successe nella preistoria col Lupo e il Cane. Ma la Volpe non è un animale sociale come il Lupo, perciò non adatta all'addomesticamento.
L'idea dello scienziato era indagare se con una selezione genetica forte si sarebbe potuto ottenere varietà domestiche anche da animali "inadatti".
Per comodità scelse di lavorare sulla Volpe Argentata, che non è una specie a sè, ma è una Volpe Rossa dal mantello particolarmente scuro, una mutazione che interessa circa il 10% delle Volpi Rosse, un po' come il Leopardo o il Giaguaro e la Pantera/Giaguaro Neri.
Le Volpi Argentate in Russia (ma anche altrove) vengono allevate e reincrociate per fissare il carattere del pelo scuro, per poi farle riprodurre, crescere in gabbia e alla fine massacrarle per farne pellicce pregiate (qualche voce malevola, non confermata, ha sostenuto infatti che uno scopo collaterale sarebbe stato quello di facilitare gli allevatori, creando volpi più trattabili). Essendo allevate era più facile reperire gli esemplari rispetto ad andare a catturarne di liberi.
Così lo scienziato iniziò a girare per gli allevamenti e scegliere quei cuccioli che sembravano meno aggressivi e meno timorosi dell'uomo. Li allevò, li fece riprodurre incrociandoli fra loro, selezionando ad ogni generazione quelli sempre più docili. Ci vollero 50 generazioni, un po' più di quarant'anni e finalmente fu ottenuta la volpe domestica, docile ed affettuosa, scodinzolante proprio come un cane, solo che... ecco... non sembrava più molto una volpe, argentata o meno.
Cos'è successo? Fino agli anni '70 c'era la convinzione che ogni gene corrispondesse ad una porzione specifica di DNA e selezionasse un dato carattere, quindi si pensava a selezionare un gene per la docilità. Da qualche decennio sappiamo che non è per niente così. Le cose sono enormemente più complesse e ogni mutazione può avere effetti diversi, a volte nessuno, altre piccoli, altre ancora imponenti effetti a cascata.
La docilità e la riduzione in generale dell'aggressività dipendono anche da dosaggi di diversi ormoni, alcuni diminuiscono, quelli che regolano le risposte aggressive, altri aumentano, ma non la faccio lunga, il succo è che le mutazioni possono avere effetti a cascata su tutto l'individuo.
Quando si cerca di modificare il carattere di un animale ad esempio verso la docilità e la socievolezza, si selezionano flussi ormonali diversi che portano a modifiche sia del carattere che fisiche: si fissano tratti infantili (ad esempio il cane ha la fronte sporgente, mentre il lupo e la volpe hanno la fronte spiovente) e curiosamente, anche la pezzatura del mantello e le orecchie pendenti, entrambi caratteri assenti nelle specie selvatiche, probabilmente perchè svantaggiosi in natura.
Morale: se da una parte è dimostrato che la domesticazione di una specie selvatica anche potenzialmente inadatta si può ottenere tramite selezione genetica, quello che si è dimenticato è che il prodotto finale è ...un'altra cosa.
Dopo (sopra) e prima (sotto).
Ovviamente il discorso sfruttamento per le pellicce, se mai fosse stato vero, è andato a quel paese...
Un esempio piccolo piccolo per far capire una questione molto grande: La natura è complessità, prima di prendere iniziative anche a fin di bene, ad esempio per l'ambiente, bisogna stare molto, ma molto attenti e pensarci almeno un paio di volte. Non esistono soluzioni semplici.
Se vi interessa che scriva altre storie così lasciatemi un feedback in merito, così mi so regolare.
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