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Mondi paralleli : attitudini, curiosità, desideri e ... Lorenzo Da Ponte


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due mondi paralleli possono esistere, teoricamente.

Anche due universi potrebbe addirittura coesistere nello stesso spazio ma sfasati nel tempo o nella direzione di movimento.

Teoria della fisica di Star Trek

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un libro divertente che spiega come, puramente sul piano teorico, molte delle trovate dei creatori di Star Trek - serie classica, potrebbero nella realtà esistere. Con tanto di dimostrazioni matematiche, quando possibile.

Ma tornando sulla terra, dire "mondi paralleli" è un modo di dire corrente per indicare due realtà del tutto inconsapevoli l'una dell'altra in cui si svolgono vite differente, dove potrebbero esistere dei doppioni di noi stessi o comunque creature simili a noi, ma differenti.
Nella realtà di tutti i giorni invece potremmo avere modi di pensare ed attitudini, interessi, aspettative, non contrapposte, proprio non sovrapponibili.

Uno può desiderare un SUV e una coupé sportiva ?
In generale no, specie se quel SUV è tipo una Land Rover o un Toyota Land Cruiser e la coupé un'auto glamour adatta a Montecarlo.

Ebbene, io vivo in una realtà alternativa in cui coesistono mondi paralleli, perchè spessissimo ho interessi e aspettative apparentemente inconciliabili.
Per cui ad esempio un 4x4 coesiste benissimo con un SUV sportivo e una berlinetta attaccata al suolo.
Da usare, è ovvio in condizioni e per fare cose differenti.

Poi ci sono le cose di tutti i giorni, naturalmente, e quelle che si è portati a fare con più naturalezza. Magari per la tendenza del momento.

Cambiando argomento, io sono attratto dalle donne "danesi" (cioé le discendenti che i popoli scandinavi hanno - grazie a Dio - lasciato in tutta Europa, ovunque la loro fame di ricchezze li ha condotti nei secoli) : algide, forti, chiare, fredde.
Ma mai ne sposerei una, preferendo naturalmente una bruna con gli occhi verdi di proporzioni più normali e, soprattutto, meno appariscente.
Per questo fotografo entrambi i tipi e se sono portato a desiderare le prime - come soggetto fotografico - poi mi esalto allo stesso modo anche con le seconde :)

Mi capirete, spero.

In campo fotografico faccio sempre una gran fatica a spiegare a Max che contemporaneamente a me piace tantissimissimissimo fotografare, cioé proprio il semplice atto del fotografare.
Ma che devo fotografare con uno strumento - o più di uno - che mi appaghi anche profondamento come strumento fine a se stesso. Per essere quello e non altro.
Se lo strumento mi appaga io rendo - fotograficamente - cento volte di più anche come fotografo.
Sembrerà strano a chi dice che la cosa più importante che c'è in un sistema fotografico sta 4 pollici dietro al mirino.
Ma io adesso fotografo spesso con la fotocamera in mano mirando con il display posteriore e ad altezza "panza". Forse è lo stomaco quella cosa importante ?

Dubito, credo sia la connessione che ad un certo livello lega il fotografo con la sua fotocamera preferita. Come un pilota di F1 che impiega mesi per affinare le sue capacità di capire e condurre al limite la sua auto.
Ecco, io sono così.

Per questo mi piacciono le macchine fotografiche estreme, anche quelle che non mi posso permettere e quelle che, sinceramente, non mi servono o non mi sarebbero affatto necessarie.

Insomma, lo confesso, se avessi i mezzi, io avrei una collezione di fotocamere le più disparate. Magari poi userei più spesso le due (Nikon) che meglio si legherebbero alle mie qualità operative (che sono dettate più dalla velocità che dalla contemplazione) ma intanto, avrei diverse Phase One, anche una Achromatic e i loro obiettivi spettacolari.
Due Sony, due Canon, due Fujifilm per l'abito da pomeriggio.

Macchine a bassa risoluzione, ad alta risoluzione, a risoluzione superaltissima. Obiettivi basculabili, manul focus, autofocus, controllati dal computer e dalle mie mani.
Ottiche tedesche, giapponesi, francesi, svizzere. Persino russe.
Ognuna ha il suo fascino.

E tutte le focali, da 2mm a 2 metri. Oltre ad un telescopio con un sensore dedicato raffreddato ad elio o azoto liquido.

Mi piacerebbe provare tutto quanto. Anche i flash più veloci, capaci di congelare persino il mio pensiero (che vi assicuro, corre velocissimo !) e più potenti.
Sono arrivato ad usare 4.000 W/s ma magari con 20.000 potrei fare cose più spettacolari.

Poi probabilmente molte di queste cose finirebbero in un angolo, come ci finiscono molte di quelle che compro d'impulso credendo di averne disperato bisogno e poi dopo un pò mi annoiano.

Mondi paralleli, razionalmente so benissimo quello che mi serve e quello che userò, ma al tempo stesso desidero anche tutto quanto il resto, perché :

Non so piú cosa son, cosa faccio ...
Or di foco, ora sono di ghiaccio ...
Ogni donna cangiar di colore,
Ogni donna mi fa palpitar,
Solo ai nomi d'amor, di diletto
Mi si turba, mi s'altera il petto
E a parlare mi sforza d'amore
Un desio ch'io non posso spiegar!
Parlo d'amor vegliando,
Parlo d'amor sognando,
All'acqua, all'ombra, ai monti,
Ai fiori, all'erbe, ai fonti,
All'eco, all'aria, ai venti,
Che il suon dei vani accenti
Portano via con sé ...
E se non ho chi m'oda
Parlo d'amor con me.

 

 

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2 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Amministratori

Il tuo grido di libertà io lo accolgo da sempre, spiegandoti ogni volta che, dalla mia posizione privilegiata da osservatore, le tue ricerche della perfezione dello strumento e le tue attuali abitudini di ripresa, non sono che i sintomi di un malessere per le still images a vantaggio di altro.

Che per pigrizia...non vuoi ancora affrontare.

:supermarameo:

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  • Nikonlander Veterano

E' una riflessione interessante. Quanto sarebbe ampio lo spettro delle cose che vorremmo fare, e ancora di più dei modi in cui ci piacerebbe farle, se fossimo senza limiti?
Quanto sarebbe capace di portarci lontano la nostra fantasia?

"...dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.
– Per andare dove, amico?
– Non lo so, ma dobbiamo andare.

Il bello è il viaggio, non la destinazione!!! 

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