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Rachmaninov : Sinfonia n. 2 - Rattle/LSO


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Rachmaninoff : Sinfonia n. 2
London Symphony Orchestra diretta da Sir Simon Rattle
Concerto dal vivo del febbraio 2021
Registrazione in formato DSD, disponibile in 96/24. Acquisto da Qobuz

***

Abbiamo un'immagine di Rachmaninov "drogata" dal cinema e dalla sua "seconda vita" americana.
Fuggito di notte su una slitta per scampare ai bolscevici (cosa che non riuscì allo Zar), dovette abbandonare tutti i suoi cospicui beni.
Compreso il suo retaggio precedente, per ricostruirsi una carriera - e un patrimonio - come concertista/autore negli Stati Uniti, accettando di esibirsi in programmi popolari.

Ma il suo era un passato da sinfonista su cui riponeva grandi aspettative. Purtroppo frustrate sul nascere dalla critica che lo vedeva come un dinosauro per gli standard di inizio '900, sia per l'Europa Occidentale che per la scuola russa.

Non aveva infatti nulla a che spartire con le avanguardie russe, né con la tradizione nazionale. Di li a poco sarebbe arrivato Shostakovich a scompaginare il mondo.
Ma già ad ovest lo avevano fatto Mahler e Strauss.
Il sinfonismo di Rachmaninov non somiglia nemmeno a quello di Chaikovsky che pure veniva tacciato di essere poco russo.

Nella realtà il suo impasto orchestrale, il tessuto della sua musica, i colori e le tensioni sommesse che non sfociano mai in rutilanti (e sguaiate) fanfare come in Chaikovsky, ricordano più il tardo Schumann o il coevo Sibelius, senza però tutte le contorsioni del finnico.
Chissà cosa avremmo avuto da un Rachmaninov maturo libero di cercare i suoi ideali anzichè pensare a mantenere la famiglia !

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***

La London Symphony Orchestra ha spesso avuto in repertorio questa sinfonia. Io l'ho consigliata come riferimento nell'edizione diretta da André Previn ma c'è anche più di recente con Gergiev che però non mi pare che colga del tutto lo spirito di questa musica.
Che è si drammatica ma stemperata da momenti lirici di puro sentimento, senza contrasti esagerati ma curando più l'impasto.

Nella sua seconda giovinezza a Londra, Rattle ritorna agli antichi splendori per nitore e immediatezza. Qui dirige a memoria l'edizione integrale, non quella tagliata per alleggerire l'ascolto del pubblico (un problema di altre composizioni di Rachmaninov, sebbene non mi risulti che Rachmaninov ci sia ritornato oltre dopo i primi insuccessi) e la partitura prende vita.
L'insieme è convincente e non c'è mai un momento debole. Le sonorità sono ben amalgamate e il risultato è un bel distillato chiaro e limpido che si chiude con un allegro vivace liberatorio.

Io sinceramente ve la consiglio non solo per la prova della LSO con Rattle (che generalmente io non apprezzo, certamente mai nel suo periodo berlinese) ma per comprendere realmente chi e cosa sia il suo autore, al di là dei soliti clichet di quei maledetti due concerti per pianoforte.

La registrazione ripresa in DSD ad altissima risoluzione è qui ben resa in tutta la sua possente dinamica.
L'orchestra non si discute.

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