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[editoriale] Le Arti Marziali ti difendono dal Lockdown!


Silvio Renesto

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Oggi, 24 aprile 2021, è  la giornata mondiale del Tai Chi Chuan: la celebro con una chiacchierata, riproponendo alcune foto  scattate in diverse occasioni.

Impediti nella pratica di molte nostre passioni (come la fotografia!), contatti ridotti al minimo, corpi costretti a languire in casa... qualcosa deve venire in nostro soccorso per sostenere mente e corpo!

Nel mio caso una valvola di sfogo molto importante è stata, e rimane, la pratica delle arti marziali tradizionali.
A differenza degli sport da combattimento, che presumono un avversario (non si può, è vietato il contatto) o almeno una palestra attrezzata (non si può, sono chiuse), le arti marziali tradizionali, quasi tutte, hanno degli aspetti che possono essere praticati anche da soli.
Aspetti che comprendono sia applicazione fisica che controllo mentale,  per cui tengono in esercizio il corpo e intanto stimolano il cervello, in questo devo dare ragione a chi dice che si tratta di una sorta di meditazione in movimento. E' un po' riduttivo, io preferisco dire che è uno degli aspetti, ma che ce ne sono tanti altri.

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Maestro di Taijiquan (Tai Chi Chuan) che esegue la "Frusta singola (o semplice?)", Castello di Belgioioso.

 

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Maestro di Xing Yi Quan ed allievi che eseguono la tecnica del "Legno", uno dei Cinque Elementi che caratterizzano quest'arte molto potente. Castello di Belgioioso.

Come funziona la cosa? Nelle arti marziali tradizionali, oltre alla pratica dei singoli movimenti  (le "tecniche", una parola che non mi piace troppo in questo contesto) si praticano delle lunghe sequenze, dette "forme" (Kata in Giapponese, Lu in Cinese) che sono una sorta di breviario delle ..."tecniche" tipiche di quella specifica arte,  eseguite con continuità, come se si stesse combattendo contro un avversario immaginario.

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Forma di Taijiquan, inizio della postura "il serpente scende dalla collina". Nota: il signore in primo piano è uno degli allievi diretti del Maestro Chang Dsu Yao, il primo a portare il Kung Fu in Italia negli anni '70. Parco Sempione a Milano.

Ogni arte marziale ha le sue forme che si possono praticare lentamente o velocemente (di solito prima lentamente, poi velocemente) in modo sciolto, rilassato oppure esplosivo (l'ideale è alternare, una volta praticare in scioltezza, un'altra in modo esplosivo).

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Maestro di Taijiquan stile Chen che esegue una tecnica "esplosiva", notare lo svolazzo del vestito. Parco Sempione a Milano.

Queste forme possono essere eseguite quasi ovunque, all'aperto (l'attività motoria singola è consentita...) nei parchi, ormai non ci fa più caso nessuno anche da noi, anzi siamo in tanti, ma anche in casa, in questo caso segmentando le forme, a seconda della disponiblità di spazio.

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Taijiquan, pratica di gruppo, Castello di Belgioioso.

La pratica della forma non è mirata espressamente al combattimento, anche se nella nostra testa ci dovrebbe essere l'idea (e l'attitudine dello spirito) del combattimento (un termine che  descrive benissimo la cosa è lotta con l'ombra - shadow boxing), il  suo scopo principale è sviluppare equilibrio, ritmo, coordinazione e piena consapevolezza del proprio corpo. Così la pratica delle arti marziali tradizionali, oltre ad essere un'ottima ginnastica, allena  anche il cervello, aumentando la consapevolezza di sè creando al tempo stesso una sensazione di benessere e  sollievo dallo stress (lode alle endorfine!). 

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Una vecchia dimostrazione della mia scuola, scansione da diapositiva. Chiusura della forma, l'intenzione era esprimere una parata a cui seguirà un pugno. Non mi ricordo dove eravamo!! 

La pratica ad un livello avanzato comprende anche le forme con armi tradizionali, spada, lancia bastone.. e tante altre.

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Studio della forma di Bastone lungo del Taijiquan. Castello di Belgioioso.

 

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Il "Ventaglio da guerra", opportunamente sostituito da un ventaglio innocuo, in origine non faceva parte delle armi del taijiquan, è stato inserito successivamente alla diffusione dell'arte. Parco Trotter a Milano.

La pratica delle armi tradizionali non sembra avere (e infatti non ha) molto senso in un contesto combattivo reale (a meno di non andare in giro con alabarde o sciabole...), ma le forme  con le armi rappresentano un livello più alto di abilità, perchè  il maneggio di un attrezzo richiede maggiore coordinazione ed equilibrio che gli esercizi a mani nude, per poter eseguire le "figure" delle forme con le armi con la dovuta scioltezza, senza farsi del male da soli.

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La sciabola è la mia arma preferita, perchè ha molte tecniche in rotazione, molto fluide. 

[Le armi sono un po' più complicate da praticare in casa, come mi sono reso conto dopo aver "segato" una sedia con un volteggio di sciabola, meglio sostituirle con dei surrogati più corti, un mestolo di legno ad esempio :) ]. All'aperto,  se si pratica da soli, o comunque  al di fuori di manifestazioni ufficiali, è meglio usare armi di legno o di plastica, in modo da evitare problemi vari. ;) 

Con l'entrata in vigore delle norme restrittive, concentrarmi su questi aspetti dello studio delle arti marziali  tradizionali è stato un grande aiuto,  anche per il fatto che il mio lavoro è stato trasformato in stressanti ore seduto davanti al PC in mezzo a mille impicci tecnici .

Se mi avete seguito fin qui, avrete notato che non ho mai parlato degli aspetti esoterici così di moda, l'energia interna, il flusso (di cosa?). Perchè? Perchè non ci credo. Gli effetti benefici della pratica sono quelli fisiologici, oppure sono dovuti alla capacità di connettere in sequenza le diverse parti del corpo durante i movimenti, capacità che si sviluppa con la pratica. 

Ciascuno ha il suo cibo preferito: A me piacciono le arti marziali perchè mi piace anche la componente di contatto, così quello faccio, ma so per certo che tante altre pratiche, mi vengono in mente la Danza e lo Yoga, hanno lo stesso effetto su mente e corpo. Se uno non ha interesse alla parte "combattiva", trarrà grandissimi benefici, forse superiori,  da queste arti.  

Infine, spesso si è curiosi di capire se le arti marziali tradizionali sono efficaci  per combattere, si discute su quale sia la più efficace, o se siano meglio gli sport di combattimento, Boxe MMA ecc. . Se ne sentono di tutti i colori, ma  quasi quarant'anni (come sono vecchio!) di pratica mi fanno dire che la risposta è semplicissima: Qualsiasi disciplina che comprenda anche il confronto a contatto libero (sparring) con un  avversario deciso e non cooperante (cioè non del tipo: se io faccio così allora tu devi rispondere così, ma stai attento  che se no ci facciamo male ...) ha delle possibilità di essere efficace, se no è un po' come pensare di poter imparare a nuotare sul tappeto di casa. Poi capita di scoprire che in acqua è un po' diverso. Le arti marziali "non combattive" hanno comunque il loro perchè come disciplina fisica e mentale, ma lì si fermano.

NOTA: E' ovvio ma... tutte foto pre-Lock down.
 

 

 

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9 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Mi ci vedo...  a fare il tai... ma chi? poi.....  ( dai ci stava il gioco di parole.. )

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  • Nikonlander Veterano

bell'articolo,io a suo tempo facevo Judo,a mio avviso sono tutte interessanti e fondamentalmente portano a disciplina e riflessione.Dovrebbero praticarle un po' tutti e forse la società ne trarrebbe beneficio.

 

  • Sono d'accordo 1
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  • Nikonlander Veterano
2 ore fa, Tanker ha scritto:

bell'articolo,io a suo tempo facevo Judo,a mio avviso sono tutte interessanti e fondamentalmente portano a disciplina e riflessione.Dovrebbero praticarle un po' tutti e forse la società ne trarrebbe beneficio.

 

Giusta riflessione, ma solo se fatta con coscienza, vi sono purtroppo spesso esempi molto discutibili.. per non dire altro.

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  • Nikonlander Veterano

Non conosco l'ambito e pertanto non posso inoltrarmi nel commento, ma leggerti è un piacere e le foto documentative riescono a raccontare il movimento, che è una cosa difficile. 

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  • Nikonlander Veterano

Interessante, come tutti i tuoi interventi.

Queste discipline orientali mi hanno sempre affascinato, più per la curiosità riguardo i loro benefici per corpo e mente che per gli aspetti legati al combattimento puro e semplice.

Sono certo del benessere che deriva dalla loro pratica, anche se, immagino, sia necessario un lungo apprendistato per poterne "penetrare" la conoscenza.

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  • Amministratori

A me piace prima ancora delle foto, il tuo approccio disincantato rispetto alle "filosofie" spesso oggetto di mistiche elucubrazioni: bravo!

Spiegata come fai tu, la tua disciplina dovrebbe e potrebbe essere utile fin da scuola. Dove educazione fisica è stata cancellata anche terminologicamente

  • Sono d'accordo 1
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  • Nikonlander Veterano
3 ore fa, Pedrito ha scritto:

Interessante, come tutti i tuoi interventi.

Queste discipline orientali mi hanno sempre affascinato, più per la curiosità riguardo i loro benefici per corpo e mente che per gli aspetti legati al combattimento puro e semplice.

Sono certo del benessere che deriva dalla loro pratica, anche se, immagino, sia necessario un lungo apprendistato per poterne "penetrare" la conoscenza.

In mano ad un maestro serio, se ci si impegna, in quattro-cinque anni si può arrivare ad un ottimo livello, una base solida  da  cui si può andare poi avanti a perfezionarsi sempre meglio. In mano ad un ciarlatano stile "new age", non si arriva da nessuna parte neanche dopo vent'anni.

 

  • Sono d'accordo 1
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  • Nikonlander Veterano

Proprio un bel post Silvio, corredato da ottime foto. Complimenti, mi è piaciuto particolarmente.

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  • Nikonlander Veterano

Mi ha incuriosito. In verità mi sarebbe piaciuto molto da ragazzo praticare il Tai Chi, ho sempre avuto la sensazione che la lentezza e la ripetitività dei movimenti e delle figure in qualche modo aiutasse a mantenere un equilibrio mentale e anche fisico importanti... finirà nella lista delle cose che non ho fatto.
Grazie Silvio, bell'articolo :)

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