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[Storia e costume] Il fairplay ha senso in guerra ? Capo Matapan e Bletchley Park


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Lo Zara, ammiraglia della I Divisione Incrociatori della Regia Marina in navigazione verso quella che sarà la fatale notte di Capo Matapan

 

***

Sono 80 anni oggi che ricordiamo i fatti accaduti tra Gaudo e Capo Matapan nel 1941 durante le operazioni collegate con gli scontri terrestri per il controllo della Grecia e la guerra dei convogli nel Mediterraneo.
Per decenni ci siamo sorbiti la favola dell'inadeguatezza della nostra marina, dell'assenza di radar e di aviazione navale. Dell'imprecisione delle nostre artiglierie.

Tutte cose vere, naturalmente. Ma anche in un mare piccolo come il Mediterraneo Orientale, un paio di radar e qualche aerosilurante biplano non avrebbero fatto tutta questa differenza se chi dirigeva le operazioni non avesse saputo in anticipo i piani dell'avversario.

E' un fatto risaputo che le informazioni fanno sempre la differenza, ai tempi di Giulio Cesare come in quelli di Jeff Bezos e Joe Biden.

Quindi la Regia Marina Italiana che usava la macchina Enigma per la crittografia dei propri messaggi non poteva sapere che gli inglesi sapevano invece con precisione i piani di navigazione già tre giorni prima della partenza delle navi italiane per una semplice puntata a caccia di convogli di rifornimenti inglesi diretti nel Peloponneso "da affrontare se in condizioni di superiorità per distruggere i cargo e la scorta per poi tornare rapidamente alle basi".

La dura verità era che la Regia Marina era in inferiorità materiale, come dimostrato anche dopo l'attacco di Taranto e che poteva fare poco contro una marina abituata a sfruttare ogni piccolo vantaggio da secoli.
Ma sapere i piani del nemico con precisione, anziché doverli intuire, costituiva un beneficio decisivo, in questo caso, persino non indispensabile, dato che non sappiamo se l'azione italiana avrebbe avuto il successo sperato.

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la RN Vittorio Veneto, ammiraglia della flotta italiana, in livrea mimetica all'epoca dei fatti di Capo Matapan

A Bletchley Park c'era un ufficio apposito che si occupava dei messaggi italiani e da poco si era costituito un gruppo di lavoro tutto composto da giovani ex-studentesse.

Con l'impiego delle tecniche messe a punto dai matematici guidati da Turing, fu abbastanza banale decifrare i dispacci sia prima che durante il raid italiano.

Così l'ammiraglio inglese poté preparare una trappola presentandosi con tutta la flotta al completo ad attendere la sola Vittorio Veneto con la sua scorta.

Il danno, riparabile, all'ammiraglia, pregiudicò subito l'azione che poi precipitò quando il Pola fu immobilizzato. E per tentare di salvarlo, di notte, venne esposta al tiro l'intera divisione di incrociatori.

Beffa, oltre al danno, il siluramento dello Zara colpito dal tiro ravvicinato delle navi da battaglia inglesi guidate nel buio dal radar, mentre si stavano predisponendo le azioni di evacuazione dell'equipaggio. Con il pesante pagamento in vite umane oltre che in navi che ben conosciamo.

80 anni dopo abbiamo una flotta alleata degli inglesi, con cui condividiamo l'impostazione di portaerei, che ora abbiamo e di impiego degli aeromobili, F-35 ed Harrier che sostituiscono quegli schifosi biplani siluranti, buoni come puntaspilli se pizzicati da un caccia ma che comunque tanto male ci fecero.

Ma il fair-play non vale in guerra. Specie se dall'altro lato ci sono gli anglo-sassoni.

81 Commenti


Commenti Raccomandati



  • Amministratori
50 minuti fa, cismax ha scritto:

:dentone:

che goduria…

Tortu si è spinto avanti 3 centrimetri 3

un filo di pastasciutta...

 

  • Mi piace ! 1
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  • Amministratori

Citius, Altius, Fortius...

De Coubertin sarebbe stato felice di vedere il vincitore della 20km di marcia, aspettare dopo tagliato il traguardo, il secondo e terzo, padroni fi casa, inchinandosi al liro passaggio.

Come della decisione di condividere l'Oro nel salto in alto tra i due atleti

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