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Diario di un fotografo di Libellule. 3, gli Smeraldi.


Silvio Renesto

713 visite

Più piccole di Imperatori e Dragoni, ma altrettanto stupende.  Ecco le libellule Smeraldo. In inglese vengono dette semplicemente Emerald (Smeraldo), in Italia si preferisce usare il  femminile, "la Smeralda".  Di solito, le libellule che ci vediamo volare intorno sono per lo più rosse o azzurre (i maschi) o di colori ocracei (le femmine). Le Smeralde invece sono di uno splendido verde metallico che riflette la luce del sole come le pietre preziose da cui prendono il nome. 
Si possono incontrare lungo i corsi d'acqua con un po' di corrente, di cui ne percorrono velocissime  le rive in un continuo avanti indietro. Non passano inosservate,  ma coglierle non è facile, ci si apposta e si spera che si posino per un breve riposo (cosa che fanno raramente) oppure che si  fermino un attimo a mezz'aria per lasciarci scaricare una raffica di scatti appassionati.

In Italia settentrionale le più diffuse sono la Smeralda metallica (Somatochlora metallica), la Smeralda maculata (Somatochlora maculata) e la Smeralda di fiume (Oxygastra curtisii) che è fra le specie che hanno un posto speciale nel mio cuore di macrofotografo.

La Smeralda metallica è ... tutta verde metallico.

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Vederla in volo è bello, ma le dimensioni non troppo grandi e la velocità di volo elevata impediscono di ammirarla come si deve. Fotografarla e poi rivederla con calma ingrandita, è un'emozione vera ed in fondo dev'essere  soprattutto per questo che fotografo le libellule, per poter godere di quanto sono belle.

 

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La Smeralda maculata ha l'addome (non chiamatelo mai coda! Gli insetti non hanno coda) orlato di macchie gialle tonde. Molto bella anche lei, ma la "metallica" a me piace di più.

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L'Oxygastra curtisii viene chiamata Smeralda di fiume, ma non è come le altre (fa anche parte di una famiglia differente), è molto più scura, un po' meno "metallica", ma altrettanto bella per il profilo soprattuto del maschio, che ha un addome sottile con un leggero rigonfiamento a clava all'estremità e per la  serie di macchie arancione sempre sull'addome (gli inglesi la chiamano infatti "Orange spotted emerald").  

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In Italia è una specie a rischio, per cui rara. Fu una delle prime libellule che fotografai, ormai decenni fa, quasi per caso sul Ticino, allora specie per me sconosciuta. Poi la cercai a lungo senza rivederla fino a due-tre anni fa quando con mia sorpresa ne scoprii una piccola popolazione sull'Adda, in un sito che frequentavo da anni senza averla mai vista. Nell'estate del  2020 ne ho incontrato degli esemplari  in un secondo sito, sempre sull'Adda, cosa che mi ha fatto molto contento perchè vuol dire che la specie si sta forse riprendendo e poi perchè ... zac,  eccola fermata in volo :) !

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Sulle prime pensavo ad una Somatochlora, poi quando l'ho  riconosciuta, quasi non riuscivo a crederci. Una fotografia "speciale" per me.

 

Alla prossima, sempre il vostro amichevole  Uomo Ragno,  err...  no, volevo dire:  Fotografo di libellule :P 

 

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7 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Insomma, mi sa che quando verrà caldo un po' di uscite a libellule non me le farò mancare!
Già mi stava intrigando il genere lo scorso anno, ma con tutto questo materiale!!!!
Prof, ci manca qualche info sul quando andare a cercarle, dove guardare, come fare per avvicinarle ecc... Insomma, un po' di informazioni sulla logistica.

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  • Nikonlander Veterano

Silvio, sempre bello vedere  i tuoi interventi.. oltre ad essere istruttivi.

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  • Nikonlander Veterano
1 ora fa, Massimo Vignoli ha scritto:

Insomma, mi sa che quando verrà caldo un po' di uscite a libellule non me le farò mancare!
Già mi stava intrigando il genere lo scorso anno, ma con tutto questo materiale!!!!
Prof, ci manca qualche info sul quando andare a cercarle, dove guardare, come fare per avvicinarle ecc... Insomma, un po' di informazioni sulla logistica.

 

9 minuti fa, Andrea Marzorati ha scritto:

Anche per me sta aumentando la voglia di fotografare libellule, merito del tuo diario.

Grazie, il fatto che vi abbia fatto venire voglia di provare è una grande soddisfazione. 

Sulla logistica, ne ho parlato un po' qui:

http://www.nikonland.eu/forum/index.php?/page/indice.html/_/nat/dragonflywatching-perche-no-r829?pg=4

Ma se interessa, posso approfondire un po' di più. A fine diario, perchè no?

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  • Nikonlander Veterano
16 ore fa, Silvio Renesto ha scritto:

...

Ma se interessa, posso approfondire un po' di più. A fine diario, perchè no?

Ma sì, Silvio, forse è meglio aggiornare qui il tuo articolo presente sul vecchio sito, magari aggiungendo le esperienze che hai maturato da allora anche dal punto di vista dell'attrezzatura, come già condiviso riguardo la tua pubblicazione su Blurb.

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