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Libellule con la Nikon Z6, il 300m e accessori vari


Silvio Renesto

1.104 visite

Ho la Nikon Z 6 dall'autunno scorso ma fino ad oggi non ero ancora riuscito a fare delle foto ravvicinate sul campo, complice anche il lockdown. Oggi prima mattina di libertà, ho voluto fare dei test, incurante del fatto che ci fosse vento (maledizione...).

IL VENTO HA RESO IMPOSSIBILE QUALSIASI  TENTATIVO DI STACKING,  dovrò fare dei test dedicati in un'altra occasione, vedi i commenti a corredo di ciascuna foto.

Le foto che pubblico qui hanno soprattutto lo scopo di evidenziare come si comporta l'attrezzatura in queste condizioni, quindi ho incluso anche foto sbagliate, se poi ce n'è anche qualcuna carina, tanto meglio.

Nessuna foto è croppata, per dare l'idea dei rapporti di riproduzione raggiungibili con i vari aggiuntivi.

Cominciamo:

Nikon Z6 e 300 mm f4 PF (+FTZ ovvio, non lo ripeterò).

300solo.thumb.jpg.caecfd66a346d4d7ef24c93a287edbdf.jpg

Anax imperator, Nikon Z6 300mm f4 PF, f10 1/1000s f10 800ISO

Un'accoppiata vincente per nitidezza e fedeltà dei colori. Abituato alla D500,  riscontro nel formato pieno (rispetto al formato DX)  che a parità di distanza, si ha minore copertura del soggetto nell'inquadratura, mentre a parità di copertura, minore profondità di campo.

Nikon Z6 300mm f4 PF e TC 14 EIII

Il miglior rapporto  fra qualità e ingrandimento ottenibile. Direi che per libellule e affini sul formato pieno non si può rinunciare ad un aggiuntivo ed il TC 14 EIII è il più versatile in assoluto, senza praticamente compromessi per quanto riguarda la qualità ottica. E, bonus non indifferente, non ci si deve avvicinare di più al soggetto.

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Libellula depressa, Nikon Z6 300mm f4 PF,  TC14 EIII f9 1/1000s  640 ISO

 

anax420.thumb.jpg.a954531e3026671a4ec48f340886cd9a.jpg

Anax imperator Nikon Z6, 300mm f4 PF,  TC14 EIII f9 1/1250s  1400 ISO.

Con il TC 14 è come avere le capacità nella fotografia ravvicinata del  vecchio Sigma 400mm  f5.6 APO Macro, ma con la qualità, la velocità  e la tecnica e tutti i gizmo degli obiettivi Nikon moderni. Slurp.

Nikon Z6 300mm f4 Pf e Tubo Fotodiox 35mm attacco Z

La qualità rimane ottima, come con il 300 da solo, rallenta la messa a fuoco, non troppo, ma si sente che rallenta, nessun problema di vignettatura, ingrandisce qualcosa di più del 300mm accoppiato al  TC 14 EIII, (ma si deve andare più vicino) per cui, se si ha proprio  bisogno di quel "zic" in più e a differenza di quel che è capitato a me oggi non ci fosse vento, perchè no?

Naturalmente si perde la messa a fuoco ad infinito, ma è un problema irrilevante se stai facendo foto ravvicinata.

 

tubocontro.thumb.jpg.7c8c11f8fd9d46283602bc55e74a1ba2.jpg

Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubodi prolunga  Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 2200 ISO

I diaframmi chiusi e gli ISO alti sono legati alla presenza di vento e al maggiore ingrandimento, servivano sia tempi rapidi, che diaframmi chiusi per avere una profondità di campo accettabile visto che non si può fare stacking.

Il flash viene "ingannato" dal tubo (?) e si rischia la sovraesposizione,

tuboflash.thumb.jpg.39613b892c58e92ff4c341e359199aa6.jpg

Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga  Fotodiox da 35mm più Flash Godox V860 , f11, 1/200s, 450 ISO

Recuperabile in parte  in postproduzione.

tuboflashpp.thumb.jpg.f877d6e099addfe59af26cdb74444ce1.jpg

Senza Flash:

tuboflashpp.thumb.jpg.f877d6e099addfe59af26cdb74444ce1.jpg

Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga  Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 2800 ISO

 

Come scritto sopra, con  il tubo di prolunga si può arrivare ad ingrandimenti notevoli, superiori a quelli ottenibili con il TC 14:

tubomax.thumb.jpg.0921d388087cce33950ece71df5e94eb.jpg

Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga  Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 2500 ISO.

Questa farfalla Esperide è lunga circa 3cm. Nitidezza assoluta.

farfalla.thumb.jpg.dd2f4f15dfe3b8fa471754cf058f0a1a.jpg

Ochlodes sp. Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga  Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 1400 ISO.

 

Nikon Z6, 300mm f4 PF e lente Addizionale SIGMA AML 72-01 da 1.8 diottrie

Va benissimo... ma in un altro contesto. La nitidezza a f.8-16 è elevata, la messa a fuoco non è semplice, ma non impossibile, l'ingrandimento sul 300mm è elevatissimo, si entra nel campo della macro,  ma proprio per questo la profondità di campo è minima. E' più facile da usare con soggetti di dimensioni minori, oppure con focali inferiori, o quando si può fare stacking.

La foto sotto evidenzia il problema.

lentef9.thumb.jpg.c793aaf17e64aa642361ad8a5f5f46dd.jpg

Scattata a f9, ma anche a f16 cambiava poco. La nitidezza dell'area a fuoco è molto alta. Se si fosse potuto fare uno stacking, in modo da avere a fuoco sia la testa che il torace, allora il risultato sarebbe stato spettacolare.  Ci proverò appena le condizioni lo permetteranno.

Finisce qui la mia piccola panoramica sulle diverse possibilità di fare foto ravvicinata con la Nikon Z6 e il 300 f4 PF. Spero sia stata di interesse (e magari anche divertente) per qualcuno.

Conclusioni non ne traggo,  è evidente che ciascun accessorio ha il suo perchè ed i suoi limiti. Sul formato Dx per la foto ravvicinata niente batte l'accoppiata 300mm più TC14, tranne che per ingrandimenti più spinti dove la lente ha  da dire la sua, se usata bene. Sul formato FX, ciascuno deve scegliere secondo quello che vuole fare.

 

Un ringraziamento particolare all'esemplare di Anax imperator che ha avuto la cortesia di restare in posa per tutto il tempo del test.
Una cosa insolita, per cui temo che il motivo non sia lieto, forse un trauma a seguito di un tentativo di predazione, o qualche altra situazione di sofferenza :( .

tubonoflash.jpg

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8 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Non mi prendono a noia le libellule, lo giuro. E poi le tue sono sempre bellissime. Ma quell'esperide ha un'ambientazione fantastica, con l'ombra e le gocce di condensa.:)

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  • Nikonlander Veterano

Grazie Silvio, informazioni utilissime come al solito. Chissà, magari il prossimo WE proverò ad andare in cerca di libellule!

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  • Nikonlander Veterano

Silvio, rileggendo l’articolo ed alla luce delle mie molto aumentate esperienze di macro (grazie a sabato scorso 🤪) mi vengono alcune domande.

- quali distanze dal soggetto hai con la lente, dalla messa a fuoco ad infinito a quella di minima? Il limite più grande nell’uso della lente che ho trovato è questo: ti da un range piccolo nel quale “giocare”. E mi chiedevo come cambia questa cosa tra una lente e l’altra.
- a che distanza metti a fuoco con 35mm di allungamento? E come cambia se ne metti, che so, 70?

Sarà lo shock post traumatico da lock down o l’accertata impossibilità di andare verso i soggetti che più mi intrigano, ma sempre più vedo davanti a me un semestre di macro e paesaggi. Ho appena comprato una micro tenda per andare a bivaccare in montagna per fare notturne e paesaggi in alta quota con la luce dei confini del giorno 😊

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  • Nikonlander Veterano

Ciao Massimo, la distanza massima di lavoro (soggetto-lente frontale) in mm con una lente addizionale  è pari a 1000/le diottrie della lente, per cui con la Canon 500 D (2 diottrie) è sempre di circa 50cm (infatti il nome 500D si riferisce alla distanza massima e D vuol dire Due elementi) e quella minima e qualche cm di meno. E' come dici tu il range di messa a fuoco  è molto limitato. Diminuendo le diottrie aumenta il range,  ma ovviamente ingrandisci meno.

Con il tubo da 35mm la distanza di messa a fuoco varia a seconda della lente su cui la monti più lunga la focale, maggiore la distanza, ma minore l'ingrandimento. Con il 300mm PF il range va da 3,5m circa a 80-90cm circa. Molto più versatile. Questi valori però valgono per il 300mm PF, cambiando focale cambia tutto. Se aumenti l'allungamento riduci la distanza massima e ti puoi avvicinare di più e di conseguenza ingrandire di più. Un effetto collaterale però e la perdita di luminosità, già con il nikon PN11 (52mm) si perdono due stop, con 70 mm almeno 3-3,5.

Con i due tubi Meike che hai preso, usati assieme  dovresti avere buoni risultati sul 70-200 come fotografia ravvicinata e forse quasi macro. Non so se li potrai usare a 70mm per via della lunghezza dello zoom, ma puoi fare delle prove.  In teoria a 70mm partiresti da 70:35=2 cioè 1:2! Ma credo che andresti a toccare prima! A 200mm invece non hai problemi e parti da circa 1:6 focheggiando ad infinito per poi aumentare l'ingrandimento focheggiando più vicino. 

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  • Nikonlander Veterano

Sempre bellissime le tue foto a questo tema, complimenti.
E ormai ogni volta che vedo una libellula che mi sfreccia davanti (cosa rara) mi vieni sempre in mento e mi domando… ma come cavolo farà a fotografarle in quel modo??!!

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  • Nikonlander Veterano
4 ore fa, Silvio Renesto dice:

Ciao Massimo, la distanza massima di lavoro (soggetto-lente frontale) in mm con una lente addizionale  è pari a 1000/le diottrie della lente, per cui con la Canon 500 D (2 diottrie) è sempre di circa 50cm (infatti il nome 500D si riferisce alla distanza massima e D vuol dire Due elementi) e quella minima e qualche cm di meno. E' come dici tu il range di messa a fuoco  è molto limitato. Diminuendo le diottrie aumenta il range,  ma ovviamente ingrandisci meno.

Con il tubo da 35mm la distanza di messa a fuoco varia a seconda della lente su cui la monti più lunga la focale, maggiore la distanza, ma minore l'ingrandimento. Con il 300mm PF il range va da 3,5m circa a 80-90cm circa. Molto più versatile. Questi valori però valgono per il 300mm PF, cambiando focale cambia tutto. Se aumenti l'allungamento riduci la distanza massima e ti puoi avvicinare di più e di conseguenza ingrandire di più. Un effetto collaterale però e la perdita di luminosità, già con il nikon PN11 (52mm) si perdono due stop, con 70 mm almeno 3-3,5.

Con i due tubi Meike che hai preso, usati assieme  dovresti avere buoni risultati sul 70-200 come fotografia ravvicinata e forse quasi macro. Non so se li potrai usare a 70mm per via della lunghezza dello zoom, ma puoi fare delle prove.  In teoria a 70mm partiresti da 70:35=2 cioè 1:2! Ma credo che andresti a toccare prima! A 200mm invece non hai problemi e parti da circa 1:6 focheggiando ad infinito per poi aumentare l'ingrandimento focheggiando più vicino. 

A dire che, nonostante la perdita di luminosità, sul 300/4 sembri preferire i tubi. Capisco male?
Nelle mie prove sul 70-200, invece, mi sembrava preferibile la lente perché, a fronte del difetto legato al limitato range, che obbliga a posizionarsi per bene, consente di variare l'ingrandimento variando la focale. E con la combinazione tra il fatto che a f5.6 va alla grande ed il fatto che posso fare focus stacking, sembra un killer.... ovviamente da treppiede e senza vento. 

Mi perdo qualcosa? tubi sui fissi e lenti sugli zoom?

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  • Nikonlander Veterano
2 ore fa, Massimo Vignoli dice:

Mi perdo qualcosa? tubi sui fissi e lenti sugli zoom?

Sì e no, tutto dipende da cosa devi fare,

1) Fotografia ravvicinata con RR intorno ad  1:3 ,magari   a cose non troppo piccole che scappano, con  un tele fisso che metta a fuoco a 1,5m come i 300 F4  per me è meglio un tubo non troppo lungo; puoi passare dal ramarro alla libellula (intera) senza problemi.

2) Foto macro a cose più piccole (o particolari) dove ci vuole un RR superiore e ti puoi avvicinare, meglio allora la lente, comunque con la lente su un tele fisso hai sempre un range di ingrandimenti minore.

3) Con gli zoom sono più versatili le lenti, se la distanza di lavoro è sufficiente,  perchè come scrivi anche tu, cambiando focale cambi il RR, mentre con una focale fissa hai meno range disponibile. Tieni lo zoom focheggiato ad infinito per avere la resa migliore e vari la focale per cambiare RR anche di parecchio, ad esempio con il 70-200mm   restando sempre a 50cm di distanza lente anteriore-soggetto (=messa a fuoco ad infinito)  puoi andare da 1:7 (a 70mm) a 1:2.5 (a 200mm). Riducendo la distanza di messa a fuoco a 200mm entri nella macro vera (naturalmente devi andare più vicino).

Riepilogo breve:
Zoom 70-200 e lente addizionale= quasi un vero macro con qualità più che soddisfacente.  Enorme versatilità. 

Tele (da 300mm ad esempio) più tubo: ok per fotografia ravvicinata. Non per macro vera, dovresti usare un tubo molto lungo (o usare una focale più corta).

Tele (da 300mm) più lente 500D notevole ingrandimento ma poca versatilità.

Che poi sono più o meno  le conclusioni a  cui sei arrivato anche tu :)  ;)  

 

 

  • Eccellente, grazie ! 1
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  • Nikonlander

Ammiro e anche invidio la determinazione di Silvio nel provare e sperimentare instancabilmente nuovi materiali e soluzioni tecniche, soprattutto per la macro.  Questa continua ricerca è molto utile a chi vuol indirizzarsi verso questo tipo di fotografia, evitando inutili spese in materiali che poi sarebbero inutilizzati.  Sulla mia pelle, anch’io a suo tempo ho fatto innumerevoli prove per trovare la combinazione più adatta.  Ora non avrei più la pazienza di farlo, ma la soluzione che mi soddisfa l’ho trovata.

Per le libellule e per le farfalle uso la D500 col 300/4 PF ED, liscio oppure col TC 14 III.  In pratica posso avere un 630 mm equivalente a F. 5,6 ad una distanza dal soggetto di 140 cm all’infinito, perfettamente usabile a mano libera.  Con ingrandimenti leggeri come questi, fotografare a mano libera è molto vantaggioso per trovare l’allineamento ottimale.  Perché non uso gli anelli distanziatori e lenti con questa configurazione?  Perché, come mi è capitato svariate volte, se mi salta fuori un airone, un rapace o anche un uccelletto e non posso mettere a fuoco oltre i due metri, mi sono rovinato la giornata. Preferisco la versatilità ad un maggiore ingrandimento.

Logicamente se si vogliono ottenere ingrandimenti più spinti o si vuol fare lo stacking il cavalletto è indispensabile, ma a quel punto occorre un vero obiettivo macro.  Liscio o con tutti gli accessori possibili e immaginabili , ovviamente con soggetti più statici.

  • Sono d'accordo 1
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