[personale] Piccole grandi scoperte.
Condivido una piccola soddisfazione, perdonatemi.
Il lavoro del paleontologo e quello del detective si somigliano, l'ho scritto più volte, pochi indizi, molto lavoro, competenza ed un po' di immaginazione.
Certe volte si ha a disposizione proprio poco. Come in questo studio dove tutto quello che c'è è meno di mezzo scheletro.
La prima parte dell'indagine consiste nel riconoscere, descrivere le ossa per capire cosa c'è, cosa manca e quel che c'è cosa dice.
In questo c'è solo una zampa posteriore, un pezzo di torace e di bacino, il tutto lungo 15cm, ma con un po' di olio di gomito (cerebrale) si arriva a capire appunto che è terrestre, per la forma delle unghie ed altri particolari (non mi dilungo, fidatevi...).
L' esemplare e lo schizzo delle ossa, la barra nera è la scala( 1cm). Avevo usato la SIGMA SD quattro H (Ecco a cosa mi serve la macchina fotografica...).
Anche se sembra scarsino, è però importante perché viene da un posto (nelle Dolomiti) dove di rettili terrestri se ne conosceva solo un altro (studiato anche quello dal sottoscritto...). Per cui valeva la pena indagare.
La parte più difficile è classificarlo, capire se è qualcosa di nuovo oppure no. E' un lavoro di ricerca e confronto con altri fossili e pubblicazioni di colleghi paleontologi. Ci vuole il suo tempo. Però stavolta mi è andata bene perchè oltre confine (svizzero) da un sito della stessa epoca è venuto fuori un esemplare che è il suo fratellino. Quindi sono riuscito a stabilire chi era. Da adulto sarebbe stato lungo mezzo metro e mangiava un po' di tutto.
Sono anche stato incaricato di realizzare una ricostruzione del suo aspetto e mi sono ricordato di come disegnare fosse ancora più complesso che fotografare!
Così vi fate un'idea dell'aspetto della bestiola. Per chi ne sa, ricorda un po' il Rospo Cornuto (che non è un rospo ma una lucertola) americano.
L'importanza del ritrovamento non sta (solo) nel fatto che abbiamo trovato una bestiola nuova per noi, ma nelle considerazioni che permette di fare sulla ecologia e sulla geografia dell'epoca. Oggi un lavoro scientifico serio quasi sempre si fa in team, dove ognuno mette la sua esperienza: io mi intendo di ossa antiche e di rettili nuovi, ma ci vuole un geologo (in questo caso due con diverse competenze) per completare il quadro.
Infatti i geologi mi precisano come le Dolomiti ai tempi fossero un arcipelago e quanto si pensa distante fosse dal continente da cui provengono gli esemplari già noti di questa specie. Così, sulla base di quel che si sa sulle migrazioni dei rettili viventi (storia incredibile anche questa), abbiamo ricostruito come il nostro rettilino (ma non solo lui, se ce n'era uno ce n'erano altri) avrebbe potuto migrare dal continente alle isolette che oggi sono diventate quella parte delle Dolomiti. Quindi questo è il senso; arrivare ad un quadro più completo possibile che aiuti a capire non solo la fauna, ma che aggiunga un tassello in più di conoscenza della storia passata del nostro territorio.
Se mi avete sopportato fin qui, grazie.
Per gli appassionati:
L'articolo scientifico è questo (e si può leggere gratis sul sito della rivista):
Per chi legge il tedesco, questo è il comunicato stampa locale (in tedesco perchè La bestiola sta al Museo di Storia Naturale di Bolzano ) stante il mio ego smisurato, ho evidenziato il mio nome :
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