La terza tappa del viaggio in Giappone mi porta a parlare dei matsuri estivi, eventi molto sentiti sia dagli abitanti delle varie città (i matsuri attirano nelle localitò in cui si svolgono moltissime persone) sia dalle aziende che, data l’importanza degli eventi, sono presenti in massa come sponsor. L’affluenza è talmente elevata che si rivela molto difficile trovare degli alberghi in cui soggiornare nella stessa città del matsuri. Oltretutto, molti alberghi sono riservati ai giapponesi e può capitare di doversi recare in città vicine per trovare alloggio, magari (come nel mio caso) località a mio parere non particolarmente interessanti come Omagari.
Una cosa che accomuna tutti i matsuri sono gli stand gastronomici dove potersi fermare a mangiare dato che alcuni sono provvisti di tavoli e panche, e ce n e sono tantissimi anche se non è detto che siano sufficienti per tutto il pubblico presente.
Questa manifestazione nasce nel 1951 come ‘Susukino-sai’, ma è dal 1965 che riprende vigore, dopo qualche anno di oblio terminata la 3^ edizione, ed è diventato un evento annuale. Nel 1978 nasce la Susukino Tourism Association che trasforma il festival in un evento sponsorizzato dalla stessa associazione.
un attimo di relax prima di iniziare
e gli ultimi preparativi per l'esibizione coi taiko
Saké per tutti!! non eccezionale ma buono!
Fa parte di questo matsuri la tradizionale danza del leone, promossa dalla Susukino kankō kyōkai (Susukino Tourism Association), associazione che mira a proteggere le arti tradizionali dello spettacolo.
Nel 1985 viene aggiunta l’esibizione dei taiko, con l’idea di radunare almeno un migliaio di persone per suonarli lungo tutta la via principale della manifestazione, numero che negli anni successivi è stato superato.
Una cosa particolare di questo matsuri è la marcia delle Oiran: ogni anno 2 donne vengono scelte per vestire i panni delle Oiran. Le oiran erano delle cortigiane considerate delle yūjo, ovvero "donne di piacere" o prostitute, con un ampio bagaglio culturale che spaziava tra danza, musica, poesia, calligrafia. A differenza delle geisha le oiran portano l’obi annodato sul davanti probabilmente perché più pratico da sciogliere.
Purtroppo di quest’ultima parte ho solo alcune foto riuscite male dato che, per evitare la calca del rientro e quindi i treni sovraffollati, siamo tornati in albergo prima della fine del matsuri.
Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Concludo con in breve filmato montato da me.
Al prossimo articolo sul Giappone che riguarderà un altro matsuri. Ciao!
『つづく』
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