Banco... ma però Ottico
In questo momento ho posizionata sullo scatolone del condizionatore nel box, una macchina Milanesissima con alle spalle con una certa approssimazione un secolo.. tutta in legno di ciliegio, formato . il 13 x 18, è chiaro ma penso possa fare di più, il nome? Lamperti e Garbagnati, peccato che per il momento manchi l'ottica ma non dispero di trovarla in qualche scatola.. ovviamente scatole non mie.
La sua focale teorica dovrebbe essere un 220 mm, ora se a qualche NL interessa, non ha che dirlo, nei prossimi giorni le foto della scatoletta...
PS - si accettano anche scambi alla pari con Nikon Zeta, ma non, dico non delle Fuji....
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Ho tolto la cosa dal circolo e impostato nel blog, forse è meglio.. tra l'altro oggi, anzi poco fa mi sono deciso a fare qualche scatto della cosa, già cosa per il motivo tra l'altro di avere un peso considerevole, rispetto alle attrezzature odierne, ma ora oltre agli scatti mettiamo qualche notizia.
Lamperti e Garbagnati, notissima azienda della fine dell'ottocento e inizi del novecento, nata a Milano nel 1890 per la volontà di tre persone, il Lamperti e ovviamente il Garbagnati, valenti operai di una piccola azienda di cristallerie la Brioschi, rilevata da loro con il benestare della proprietà e completamente cambiato il settore produttivo; si davano alla nascente arte della fotografia eravamo nel 1883.
La produzione consisteva di un certo numero di camere classiche, ed un altro di macchine costruite su specifiche o richiesta del cliente, ad esempio, quando Gabriele D'Annunzio fece il famoso " volo su vienna 2 la macchina usata per la fotografia aerea era una Lamperti e Garbagnati
come si presenta frontalmente, certo con il suo obbiettivo ed otturatore sarebbe molto differente.. a ben vedere sulla mezzaria del foro dell'obbiettivo, ai lati vi sono due viti di blocco, sbloccandole è possibile attraverso il pomello alla DX decentrare l'ottica
vista laterale, penso che possa pesare oltre i quattro chili, in basso a destra il manettino per la messa a fuoco, attraverso una vite senza fine posta alla base interna, le tre manopoline che si vedono poco sopra, hanno le funzioni delle modifiche della parte porta lastra posteriore
vista del meccanismo di spostamento della lastra
ed ecco il seriale della macchina
particolare dei comandi di bascula
ed ecco la targhetta originale.
Questa è la macchina che dovrebbe aver sorvolato Vienna,
questa invece.. non è certamente una macchina da ripresa ma bensì un ingranditore dell'epoca, almeno a quanto asseriscono i curatori del Museo e la Lombardia Beni Culturali S.E.& O.
Mi sarebbe da smontarla tutta quanta, e pulire e cerare tutte le parti di scorrimento ma.. per ora non mi fido ad iniziare un lavoro simile, la parte ebanistica è di tutto rispetto..
se avete delle idee in proposito.. beh esprimetele..
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