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Roby c

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Ne Mancano Solo 100 e poi il Nulla...


Roby C

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E da qualche tempo che una tristezza striscia nel profondo del mio animo.. la nascondo, la ricaccio giù nelle profondità ma lei, torna a farsi sentire in maniera provocatoria..  di che cosa sto parlando, ma purtroppo della fine del nostro bistrattato mondo.. poi se arriverete alla fine, probabilmente mi manderete a quel paese e, forse ne avete anche ragione.. ma lei la mia tristezza mi spinge a scrivere..  non ho molte armi, solo questa e credo non serva poi a molto..  tra l'altro ho ormai raggiunto un'età, che se pur è possibile che resti qui ancora del tempo; è ben poca cosa rispetto ai giovani.. ai bambini.. 

Vi sarete accorti che è ormai parecchio tempo che quando viaggiate con la Vostra Automobile, non avete più come una volta, il parabrezza alla fine del viaggio pieno di insetti spiaccicati e di quant'altro..  i passerotti nei nostri prati sono ormai merce non dico rara.. e gl'insetti quando cercate di fare macro-foto.. sono sempre più difficili da trovare..

Nel nostro mondo vi sono specie vegetali, e animali..  quelle animali hanno nel complesso la parte data dalle varie specie di Insetti un peso pari al 45% del globale..  e l'estinzione annua e con un calcolo prudenziale sul livello del 2,5 % ; ed è ormai da molto tempo che questa massa sta calando, ci muoiono le api che impollinano.. i bombi che hanno altri pregevoli compiti stanno sparendo..  tanto per citarne due; e sempre a ben guardare la colpa è dell'uomo e del suo utilizzo incosciente e sfrenato del suolo..  le monoculture che distruggono gli areali di tantissime specie d'insetti.. tutti i composti chimici che allegramente spargiamo a larghe mani..  e loro i piccolini, l'inizio della catena, scompaiono in quantità stellari..  diserbanti che eliminano vegetali adatti alla loro crescita.. pesticidi come i nicotinoidi tanto in voga in questi tempi.. mi pare che il produttore maggiore sia la Bayer, sanno cosa combinano.. ma a loro interessa poco sul futuro, interessa di più sull'immediato.. quanto possono guadagnare.. tantè che recentemente si sono comperati la Monsanto  ( buona anche quella.. )  malgrado i danni anche nel nostro paese per il glifosato sparso anche quello a piene mani..

E quando gli ultimi insetti, saranno scomparsi.. non ci saranno più uccelli che voleranno in aria..   ma dopo poco.. neppure l'uomo..  e a quella data.. poco più poco meno.. saranno cento..

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Se avete finito di leggere tutto quanto, magari mi lancerete quattro maledizioni..  non mi parlerete più.. sarò evitato come un' appestato ma i fatti sono quelli che sono e rimangono.. come le isole grandi come il Texas formate di plastica nell'oceano Pacifico..  ed una simile anche se per fortuna ( per modo di dire  ) in tono e dimensioni minori è nel nostro Tirreno, vedrete che il nostro Silvio non mi darà credo poi torto..

si potrà evitare tutto questo?     forse...

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30 Commenti


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  • Nikonlander Veterano
5 minuti fa, Gabriele Castelli dice:

Che l'Uomo abbia un impatto ambientale più distruttivo di svariati ordini di grandezza rispetto alle altre specie animali è fuori di dubbio.

Tuttavia, quello che vorrei far presente è che i Gufi e gli altri animali non "decidono" di fare meno uova, sono meccanismi innati e si basano su due cose: controllo delle nascite e morte inevitabile finché non c'è di nuovo cibo a sufficienza. Io non lo vedo come qualcosa a cui tendere onestamente.

ci siam tirati fuori dal ciclo preda predatore (vita e morte) circa 100.000 anni fa circa (bassomeno) La cosa ha dei pro e dei contro. Ma siccome siamo senzienti più degli altri animali senzienti "dovremmo", in qualche modo, vedere un po' più lontano.  Eh, non è così in tutta evidenza. Ma devo ancora sentire qualche luminare che mi spiega nel 2019 che gli alberi sono un bene prezioso ???? Esticazzi, ma va? Poi però il regolamento del condominio impone che non si piantino alberi d'alto fusto perchè pericolosi per le auto parcheggiate.

Ho un solo commento: mavaffanculo

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  • Nikonlander Veterano

Si Gabriele sono meccanismi innati a cui noi abbiamo smesso di tendere chissà quando.Questi meccanismi permettono agli animali alle piante ecc. di essere "solidali" con il mondo in cui vivono, noi invece ci comportiamo solo da padroni poco intelligenti. 

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  • Nikonlander Veterano
12 minuti fa, Valerio Brustia dice:

ci siam tirati fuori dal ciclo preda predatore (vita e morte) circa 100.000 anni fa circa (bassomeno) La cosa ha dei pro e dei contro. Ma siccome siamo senzienti più degli altri animali senzienti "dovremmo", in qualche modo, vedere un po' più lontano.  Eh, non è così in tutta evidenza. Ma devo ancora sentire qualche luminare che mi spiega nel 2019 che gli alberi sono un bene prezioso ???? Esticazzi, ma va? Poi però il regolamento del condominio impone che non si piantino alberi d'alto fusto perchè pericolosi per le auto parcheggiate.

Ho un solo commento: mavaffanculo

D'accordissimo. Da un grande potere derivano etc etc.

E' solo che non condivido questa qualità morale della Natura in equilibrio perché non è che ci sia dietro una volontà, è che banalmente se una specie va fuori equilibrio, subisce morti di massa finché l'equilibrio si ripristina. 

Modificato da Gabriele Castelli
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  • Nikonlander Veterano

E non ci sono più nemmeno le mezze stagioni.

Tanto per sdrammatizzare.

Comunque ha ragione Gabriele quando dice che un animale non è consapevolmente "buono". Gli animali non sono nè buoni nè cattivi, nel senso che intendiamo noi. Il succo è che ogni specie però non  è apparsa nel  nulla, ma è frutto di coevoluzione con altri animali, piante, funghi e habitat in un  un sistema con meccanismi complessi di reatroazione,  di autoregolazione che garantiscono un equilibrio fra le parti. Quello che conta è il sistema.

Il problema (e qui ha ragione Roby)  si crea quando  (gli) si cambia l'ambiente e la specie  ad esempio si trova a non avere  più competitori o predatori (scoiattolo grigio, pesce siluro, calabrone asiatico) o viceversa non ha più risorse (deforestazione, monocolture, ma anche in tempi antichissimi, cambiamenti climatici non indotti dall'uomo).

Noi ci stiamo comportando come animali che hanno cambiato profondamente l'ambiente con la grazia di un bulldozer, ed abbiamo un atteggiamento da pesce siluro nel Po.  Essendo in teoria "consapevoli",  dovremmo essere i controllori di noi stessi.  Se no, arriveranno dei "revisori dei conti" comunque,  perchè finite le risorse finito il gioco, ma quelli, più tardi arrivano, più picchiano duro.

 

 

 

 

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  • Nikonlander
5 ore fa, Roby C dice:

Uno dei concetti di base errati, a mio vedere è appunto quello dell'obbligo della crescita, che comporta un maggior acquisto e questo porta ad un maggior consumo di materiali di base.. ma questi, non sono certamente infiniti.. anzi..

Caro Roby, hai proposto il più grosso dei problemi che avrà la vita sul nostro pianeta e cioè la sopravvivenza.  Condivido la preoccupata amarezza di molti interventi che mi hanno preceduto.  E' una tematica che meriterebbe la primaria attenzione da parte di tutti, ma a parte i discorsi di convenienza, poco si è fatto e soprattutto si sta facendo:  sottovalutando il problema. 

In questa tua frase credo ci sia la medicina alla malattia da te sollevata.  Con l'espansione demografica in atto, come potrà essere sostenibile la crescita incessantemente cercata, voluta, auspicata da tutti: governanti, imprenditori, economisti. Quando il 90% della popolazione mondiale, che ora consuma il pianeta molto, molto meno di noi, avrà la giusta pretesa di vivere come noi, come la metteremo?

Io sono nato in una famiglia di agricoltori e col mio lavoro ho sempre frequentato il mondo agricolo. L'evoluzione degli ultimi decenni che ha trasformato l'agricoltura da tradizionale a intensiva è la principale causa del disastro ecologico. Nella mia zona stiamo assistendo alla trasformazione di territori naturali, i più impensabili, in vigneti, oliveti, frutteti, colture cerealicole, tutte rigorosamente INTENSIVE.  Agricoltura intensiva equivale all'affannosa ricerca di una sempre maggiore produzione e l'abbattimento dei costi  Che significa pesticidi, concimi chimici, DISERBANTI.   Il fine giustifica i mezzi, e con i produttori non c'è verso di intavolare discorsi di agricoltura ecocompatibile.  Non c'è speranza.

 

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