L'arte del Violino : amatoriale, professionale, da concerto
Chiunque può imparare a suonare il violino. E' solo una questione di applicazione e di attitudine.
Oggi uno studente può cominciare da bambino con uno strumento industriale come questo che si trova su Ebay o Amazon a 69 euro
compreso di archetto, custodia e colofonia (la pece per l'archetto : magari un pò essiccata !).
Il suono non è importante, purchè suoni e lo studenti si applichi. La mamma non si deve svenare e se poi il bambino non vuole proseguire negli studi, poco importa, quel violino resterà come elemento d'arredamento.
Ma per suonare bene sia a livello amatoria che professionale, la qualità dello strumento comincia a diventare importante.
Sia per il suono - è ovvio, è l'aspettativa più comune - che, soprattutto per la sua durata, tenuta nel tempo, affidabilità.
Si, perchè se si suona in pubblico non ci si può permettere che lo strumento ... faccia cilecca nel momento migliore.
L'investimento ovviamente sale ma mi sembra pacifico che un violinista che ha investito anni del suo tempo nello studio della musica e dell'arte di suonare il violino voglia almeno valorizzare i suoi sforzi.
Questo è un violino professionale Piccaglini di Cremona del 1925 (detto violino rosso). Ben restaurato lo si può comperare per una cifra tutto sommato contenuta (in questo caso credo 8500 euro + IVA).
Ci sono strumenti professionali per tutte le tasche, si può salire anche a 50-100.000 euro a seconda dei casi. Sono cifre importanti ma allineate alle prestazioni, alla cura con cui sono costruiti (e mantenuti nel tempo).
Il bello di un violino è che pur nella sua fragilità, dura secoli se tenuto bene. Specialmente da quando si usano dettagli e accessori aggiornati nei materiali (corde e parti dure).
Il violino professionale consente ad un violinista di assolvere ai suoi impegni quotidiani, anche in una grande orchestra e di guadagnarsi i suoi compensi. Si potrebbe anche fare con uno strumento amatoriale ma non si passerebbe nemmeno il casting e non si otterrebbe l'ingaggio.
Però ci sono professionisti e professionisti. Ci sono violini di fila e ci sono solisti.
Un grande violinista può esprimere un suono differente a seconda della partitura che interpreta sfruttando al meglio il SUO strumento.
Ogni grande concertista ha il suo violino d'elezione, con cui ha un rapporto d'amore. Il suo valore sale oltre il ragionevole, ma c'è diretta relazione tra il suono e il suo valore effettivo, non venale.
lo Stradivari nero Leclair
E quello strumento porta chi lo suona a diventare il violinista che è, perchè il suo suono diventa unico mano a mano che arriva a comprenderlo
la superstar del violino Janine Jansen non suona uno Stradivari, suona lo Stradivari "Barrere" del 1727 qui fotografata mentre suona il concerto di Britten
Io adoro Janine, il suo suono è inconfondibile. Il suono del suo Stradivari è unico, va oltre l'immaginabile. Ogni sua registrazione supera le aspettative, mi commuove, mi fa lacrimare.
La più grande violinistra del nostro tempo e il suo inestimabile Stradivari.
Insomma, c'è il violino da studio con cui si cresce, c'è il violino professionale con cui si lavora, c'è il violino da concerto con cui si esprime un bel suono sul palcoscenico, c'è il violino unico ed eccezionale la cui firma caratterizza l'interpretazione di un grande violinista.
La differenza c'è, si vede, si sente. Eccome se si sente.
ancora Janine Jansen e il suo Stradivari Barrere, mentre prova il Concerto per Violino di Chaikovsky
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