[personale] Il mare in un sasso
Max Aquila una volta ha scritto che sono un po' avaro nei miei interventi divulgativi.
Ha ragione, ma lo faccio per non risultare noioso e non sembrare saccente e anche perchè spesso quel che pubblico è soggetto a diritti da parte degli editori delle riviste scientifiche. Ogni tanto però può capitare qualcosa non strettamente legato a novità scientifiche; si tratta più di consulenze "investigative": Ai Musei capita di acquisire del materiale interessante, che però ha bisogno di identificazione sicura da parte di uno specialista. Indagando si possono avere belle sorprese anche da materiale apparentemente scarso. Se avete voglia di seguirmi, vi racconto un piccolo caso.
E' quasi una storia gialla; c'è una vittima da identificare, solo che è morta novanta milioni di anni fa e... ne è rimasto molto poco.
Era stato etichettato come frammento di rettile marino non identificato, proveniente da un giacimento di un paese straniero (la barra è di dieci centimetri per dare l'idea delle dimensioni) ma andava determinato un po' meglio.
Il sedimento è tipico di un giacimento di mare aperto. I denti conici sono tipici di chi caccia prevalentemente in acqua; La struttura dell'osso e il fatto che i denti hanno radici indicano che si tratta di un rettile (la faccio breve sui dettagli tecnici, mi perdonerete) della mandibola di un rettile marino. Novanta milioni di anni fa nel Cretacico, c'era una grande varietà di rettili marini (tartarughe enormi, plesiosauri dal collo lungo e così via). Ogni gruppo è riconoscibile, almeno a grandi linee, anche in base a poche ossa, purchè abbiano caratteri rivelatori, come ad esempio i denti.
Questi denti a base larga e curvi all'indietro, insieme alla struttura delle ossa, dicono che il frammento è un pezzo di mandibola di un esemplare appartenente ad una qualche specie di Mosasauro, rettili marini predatori simili a grossi varani, con arti e coda modificati per il nuoto.
Da internet, ricostruzione di diverse specie di Mosasauri.
Ecco identificato il pezzo esaminato (in giallo). Questo ci permette di ricostruire le dimensioni effettive del proprietario.
Si può anche scendere un po' più in dettaglio: alcuni particolari dei denti (curvatura, striature) danno qualche indizio in più.
Per cui possiamo ipotizzare che poteva trattarsi di un Halisaurus.
Da internet , scheletro completo di Halisaurus
Da internet, ricostruzione ipotetica .
Ma da buoni detective si osserva tutto, si scopre così che nella stessa lastra ci sono dei denti e dei pezzi d'osso completamente diversi, appartenuti ad altri animali ben diversi.
Punti dove ci sono resti di altri animali.
Questi denti non hanno radici ma partono dall'osso, per cui è un frammento di mascella di un pesce. Di un grosso pesce predatore estinto, Enchodus
Da internet, possibile aspetto di Enchodus.
Questi invece sono denti di uno squalo preistorico, Cretolamna.
Probabile aspetto (da internet).
E questo?
Sempre un dente, ma misterioso, cerca e trova... è un dente della "sega" di un antico pesce sega! Che è un parente degli squali.
Ricostruzione del possibile proprietario del dente (da internet, mentre la foto nel riquadro è la stessa mia) cerchiati i "denti" della sega.
Avreste detto che in poco più di trenta centimetri di "sasso" c'è fotografata una fetta della vita di quell'epoca? Mica male come "pezzo" vero?
In una detective story, oltre alla vittima non ci dovrebbe essere anche l'assassino? Questa volta no, questi resti d'ossa derivano da accumuli sul fondo di frammenti di scheletri staccatisi dai cadaveri e non si sa perchè siano morti; nel caso dei denti di squalo, si sa invece che gli squali anche da vivi li perdono e sostituiscono in continuazione.
Su questo "pezzo" è stata fatta una Tesi di Laurea e verrà prossimamente esposto, con tutte le spiegazioni del caso, presso il Museo di Scienze Naturali "Mario Realini di Malnate (VA). Volendo è già esposto, ma mancano le indicazioni, pannellistica ecc. che sono in fase di progettazione.
Al lavoro investigativo hanno partecipato una Nikon D610, un Micro nikkor 105 f2.8 VR e un 50mm f1.8 D
Sempre sperando di non essere ...fastidioso.
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