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I SHOOT IN RAW.

E' il motto che sta sulle magliette di Jared Polin. Perché lui scatta solo in RAW.

Ma anche io, scatto per lo più solo in RAW, tranne che lo sport.

Eppure non ho mai dichiarato guerra al JPG Nikon.

E in questo blog preparo gli appunti per un eventuale articolo futuro dove mi piacerebbe raccogliere anche commenti pratici da parte dei presenti online.


Quindi, siccome io scatto in RAW, me ne stropiccio delle impostazioni della fotocamera, tanto poi posso sistemare tutto con Lightroom.

Dipende.

Dipende, questo è un approccio possibile a condizione che si sappia però che si deve fare la foto in astratto, senza basarsi in alcun modo sulle evidenze che ci mostra la fotocamera.
Come se avessi di fatto una Nikon F a pellicola. Ma con una pellicola che conosciamo bene. Niente esposimetro e soprattutto niente bilanciamento del bianco (e quindi di fatto né tonalità, né controllo del colore).

Perché ?

Ma semplicemente perché se noi ce ne stropicciamo del JPG perchè tanto scattiamo in NEF, le nostre Nikon invece se ne stropicciano dei NEF, che depositano "intonsi" sulla scheda di memoria, perché elaborano in tempo reale i JPG e su quelli basano le loro valutazioni.

Le Nikon attuali - ma diciamo tutte le Nikon degli ultimi 20 anni - hanno un elaboratore di immagini molto sofisticato che "ragiona" in tempo reale sull'analisi effettiva delle immagini registrate.
Le Nikon Z e le reflex in modalità Live View, elaborano a mirino/display in tempo reale le immagini.

Ma questi non sono NEF, sono JPG. La conversione è continua, istantanea, automatica.

E si basa :

  • sull'esposizione, in base alla modalità impostata o alle nostre impostazioni se in manuale (no auto-ISO)

  • sul colore misurato (quindi sul bilanciamento del bianco) effettivamente ... sul JPG convertito dall'immagine catturata

  • sulla curva di rendering dell'immagine elaborata, calcolata in base al PICTURE CONTROL impostato

non se ne esce. Noi possiamo dire che abbiamo in mente la nostra immagine, ma se usiamo gli automatismi della macchina e ci fidiamo di quello che ci mostra - ANCHE IL SEMPLICE ISTOGRAMMA per le fotografie o le "Zebre" per il video - questo si basa sull'elaborato JPG prodotto da Nikon.

Che tra tutti i marchi è quello che, specie con gli ultimi Picture Control Flexible Color è andata più avanti in quella che gli americani chiamano "scienza del colore".

Noi fotografi andiamo a memoria e impariamo a conoscere e a fidarci della nostra macchina. Ma dovremmo capire come questa "ragiona".

La nostra Nikon ragiona in base alle nostre impostazioni di Esposizione, Bilanciamento del Bianco e Picture Control.

Immagine 2025-10-12 105754.jpg

questa è la vite del Canada che copre metà casa mia. Qui ripresa con il nostro Picture Control Velvia 100

Immagine 2025-10-12 105829.jpg

qui invece più o meno la stessa scena con il Picture Control Ritratto.

Non sto a declinare i parametri, vedete la curva tonale impostata nel primo (quella del secondo la sa solo Nikon).

Ma vi assicuro che il colore è cambiato, e usando White Balance su Auto cambia la misurazione. Come pure l'esposizione.
Sebbene io scatti in manuale e con ISO fisso 500.

Ovviamente non ci sono variazioni importanti tra le due scene, anche perché oggi il cielo è coperto e qui siamo in ombra

Ve lo dimostro ancora più esplicitamente con questi tre scatti "identici" a parte il Picture Control applicato.

Z8X_0696.jpg

Z8X_0697.jpg

Z8X_0699.jpg

questo povero fiore di zucca che non maturerà mai a causa dell'incedere della cattiva stagione, è stato ripreso in Fujifilm Superia, in Velvia 100 e in Standard Nikon.

Vedete che l'esposizione è diversa, la prima foto è chiaramente sbiadita, le tonalità differenti.

Eppure non ho cambiato esposizione né bilanciamento del bianco.

Ma avrei dovuto per compensare le differenze !


Ecco, spero di avervi incuriositi.

Le nostre Nikon si basano sul proprio motore di elaborazione immagini che tiene conto di tutte le nostre impostazioni in tempo reale e su quelle basano le loro decisioni.

Se noi impostiamo tutto secondo la nostra "perizia" prendiamo il controllo totale della situazione, se invece lasciamo fare alla macchina allora dobbiamo essere certi di avere fatto impostazioni coerenti con la foto che vogliamo fare.
Ma ragionando in JPG, non in termini di NEF che tanto sistemo tutto in Lightroom.

Altrimenti è facile che la foto verrà una schifezza o, almeno, diversa da come l'avremmo voluta.

Se poi, come è il caso di praticamente ognuno di noi, tranne di chi lavora ancora come se avesse la Nikon F, si basa sulle proprie decisioni di impostazione su quello che vede a mirino ...

allora, a maggior ragione, il JPG della mia Nikon non può essere mio nemico.

82 Comments

Recommended Comments

  • Administrator

standard

Z8X_0701.jpg

VELVIA 100

Z8X_0703.jpg

tra i due scatti c'è più di un terzo di EV segnalato di esposizione differente (semispot) dalla macchina.
Eppure per avere la stessa densità avrei dovuto chiudere ulteriormente in standard.
Ad occhio l'avrei fatto ma volevo che si percepisse la differenza.

Ovviamente ci sono differenze che possono essere misurate solo in laboratorio in alcune circostanze.
Ma vorrei stressare il concetto, più che altro.

La macchina vede il JPG e su quelli e le misurazioni che ottiene, ci parla.

Giuseppe Paglia

Nikonlander Veterano

  • Nikonlander Veterano

Ci sono persone professionalmente al TOP nel loro campo ma non altrettanto bravi nel divulgare le loro conoscenze. Ecco Mauro tu non sei fra questi e i tuoi concetti sono sempre espressi molto chiaramente, anche servendosi di immagini esplicative. Grazie.

La mia prima domanda è solo una curiosità, perché Jared Polin scatta solo in RAW?
Perché può stropicciarsene delle impostazioni e poi sistemare tutto in LR?
Avrà tanto tempo da dedicare alla PP, posso presumere, se il motivo fosse solo quello!
Bisognerebbe chiederlo direttamente a lui. Al momento, l'unica cosa che in JPG non è proprio possibile fare è la riduzione del rumore tramite l'AI (credo non ci sia altro).

Il punto vero è che noi dovremmo avere in mente la nostra immagine e, come giustamente affermi, sapere cosa cambia ogni qualvolta andiamo a mettere un flag su una voce di menù o agiamo su un selettore. Dobbiamo conoscere come "ragiona" la nostra macchina. Dovremmo prenderci del tempo per fare degli scatti iniziando dal variare un solo parametro alla volta e non agire in simultanea su più regolazioni. Non siamo nell'era della pellicola, il risultato è immediato e a costo zero e la possibilità ci è data solo utilizzando il jpeg.

Riabilitiamo questo JPEG. e076

  • Administrator

Credo Polin abbia creato quello slogan più che altro per vendere le magliette (!) e per mettersi in contrapposizione con il family-man Ken Rockwell che invece scatta solo in JPG che poi elabora con quegli orribili software che magnificano nitidezza (e artefatti) e danno colori California Made che mette nei suoi test.

In ogni caso voglio vederlo a fare una partita di baseball a Philadelphia tutta in RAW e poi lavorarsi 10.000 scatti.

Andando alle tue altre considerazioni, attenzione, non ho detto in alcun modo che il JPG sia del tutto alternativo al NEF.
Sono dati a 8 bit contro dati a 14 bit (nella maggior parte dei casi) che in termini di sviluppo valgono tanti stop di capacità di aprire le ombre o recuperare le luci (per non parlare di altro).

Ma, nella realtà, per chi non sovrasviluppa i propri file oppure usa software di sviluppo poco sofisticati, oppure obsoleti, o non li conosce a fondo nelle loro potenzialità, scattare in JPG perfettamente esposto, bilanciato e con il giusto Picture Control, può dare origine a POSITIVI DIGITALI più che sufficienti per farci tutto quello che ci si fa (e che ci si fa con le nostro foto ? Ognun lo sa).

La questione di fondo è che non possiamo sottovalutare il JPG prodotto dalla nostra fotocamera perché è su quello che, al 90% ci basiamo per le nostre regolazioni durante i nostri scatti.
Anche se noi stiamo salvando NEF e non JPG

Lucky

Nikonlander

  • Nikonlander

Che la macchina regolasse l'esposizione (e non solo) e che mi mostrasse a video colori ed esposizione secondo il picture control impostato, anche se la macchina e' settata in raw, e' una cosa sulla quale non avevo riflettuto.... Inconsciamente, pensavo che si regolasse sempre secondo il picture control standard
Grazie per l'interessante approfondimento 🙂

  • Administrator

Giusto per aggiungere un tassello al discorso, per avere una visualizzazione per lo più coerente con il NEF corrispondente, dovremmo lavorare esclusivamente in NEUTRAL.

Ma comunque bilanciare perfettamente il bianco ed esporre il più correttamente possibile (con quello che abbiamo in mente : e anche qui ci sarebbe da dire, perché la nostra Nikon non ha idea di cosa sia giusto per noi, sa cosa è giusto per i calcoli che fa in real-time e per quelli si basa sui colori che vede e misura).
Nel momento in cui mettiamo qualche cosa in automatico (Matrix, WB-A, Auto-ISO) la macchina parte per la tangente e fa le cose sue.

Che non è nulla di sbagliato, ma bisogna saperlo mentre si fanno le cose e non pensare di "aggiustarle" poi seduti in poltrona a casa. Perché sarà un'altra cosa.

PiermarioPilloni

Nikonlander Veterano

  • Nikonlander Veterano

Argomento importante, direi fondamentale, che andrebbe approfondito da ciascuno con opportune esperienze... Ti ringrazio. Anche se questo è un aspetto differente, mi chiedo: un raw semplicemente convertito in jpeg col software Nikon Studio, è differente da quello che avrei prodotto in camera se avessi impostato la registrazione in jpeg?

Lucky

Nikonlander

  • Nikonlander
1 ora fa, Mauro Maratta ha scritto:

image.png

mi ha incuriosito il test, per cui sono andato sul loro sito per farlo.
Questo e' il mio risultato al primo tentativo 😁
test.JPG

  • Administrator
1 ora fa, PiermarioPilloni ha scritto:

[...], mi chiedo: un raw semplicemente convertito in jpeg col software Nikon Studio, è differente da quello che avrei prodotto in camera se avessi impostato la registrazione in jpeg?

No, DEVE essere identico.

  • Administrator
39 minuti fa, Lucky ha scritto:

mi ha incuriosito il test, per cui sono andato sul loro sito per farlo.
Questo e' il mio risultato al primo tentativo 😁

lo scopo era ricordare ai presenti di come tutti questi discorsi siano assolutamente soggettivi in quanto il nostro visus ne influenza poi la nostra percezione (per difetti congeniti o età).
Le macchine invece finché funzionano correttamente, elaborano sempre secondo gli algoritmi imposti e secondo le qualità dei loro sensori.

Castorino

Nikonlander

  • Nikonlander

Un escamotage per chi produce un numero elevato di scatti in condizioni di luce variabile potrebbe essere quello di riservare una scheda al RAW e l'altra al JPEG, in questo modo si andrebbero a recuperare solamente gli scatti al limite, vista la capacità delle odierne schede, non sarebbe un problema! Personalmente, soffrendo di una forma leggera di protanomalia (non mi faccio mancare niente!) cerco di non correggere troppo i risultati standard.

apsc

Nikonlander

  • Nikonlander

Discorso di Mauro ineccepibile e molto interessante.

Grazie per il commento.

Delfo

Nikonlander

  • Nikonlander

"eventuale articolo futuro"

attendo, per imparare

Antonio Biggio

Nikonlander Veterano

  • Nikonlander Veterano

Il discorso fondamentale, come giustamente dice Mauro, è conoscere la propria macchina.

Secondo me il Jpeg ha un suo perché in alcuni ambiti e in alcune situazioni; dove le condizioni non sono mai le stesse e cambiano repentinamente, cioè sono meno controllabili e ripetitive, meglio scattare in raw.
Scattare in raw però significa anche conoscere la propria macchina, ....... che PC impostare? come il wb influenza l'istogramma, quanto le varie impostazioni mi rallentano la macchina? ecc.
Io scatto prevalentemente con il profilo neutral o flat per avvicinarmi il più possibile a quello che potrebbe essere l'istogramma del raw, ma so anche quanto posso sovraesporre ad esempio le parti chiare per poter poi recusare in PP.

Francamente se fotografassi solo in palazzetti, modelle in studio, o situazioni simili, molto probabilmente scatterei in JPEG.

Valerio Brustia

Nikonlander Veterano

  • Nikonlander Veterano

14 ore fa, Mauro Maratta ha scritto:

No, DEVE essere identico.

Eccolo lì 😉

Io fotografo per il mio gusto e piacere e non devo consegnare per un tempo prestabilito le foto che faccio. Per questo motivo per me il jpg sta al raw come la stampa 10*15 stava al negativo originale. Pur disponendo ( mai avvenuto) della migliore stampa possibile immaginabile, in archivio si conservava il negativo. In digitale mi comporto uguale.

Scattare in raw sfruttando un pre set della fotocamera ( io uso standard di Nikon) e’ un punto di partenza. Il sfw di sviluppo interpreta il raw su quel pre set, oggi LR è quasi identico a quanto fa nxstudio, quindi del jpg on camera, che è il prodotto dell’applicazione al raw di un profilo scelto da noi, non essendo pressato da alcuna fretta, non me ne faccio molto.

Rammento che il jpg è un compresso a perdita di informazioni. Se il jpg sformato dalla ns Z è già buono così come è, tutto bene tutti contenti , salvo però che se c’ è da correggere qualcosina, cropparlo un poco per raddrizzare l’orizzonte, togliere due patacche dal sensore che me ne sono accorto tardi, ridimensionarlo in downsample ed aggiungere un watermark. Allora va da sé che si rischia di fare tanti salvataggi intermedi, salvataggi che vanno ad infierire sul file: ad ogni ctrl+S perdo qual cosa, tipicamente nelle sfumature, nelle transizioni di toni.

Nessuno ne avrebbe da ridire e nessuno se ne accorge nel guardare gli scatti della domenica calcistica sullo smartphone dalla pagina web della Gazza.

Non è il mio caso, e nemmeno il vostro, di tutti quanti voi, Mauro in prima fila. Da sempre stiamo tutti con Jared Polin, anzi, già c’eravamo da prima che saltasse fuori sto Jared con la permanente.

  • Administrator

Vedete che l'esposizione è diversa, la prima foto è chiaramente sbiadita, le tonalità differenti.

Eppure non ho cambiato esposizione né bilanciamento del bianco.

Ma avrei dovuto per compensare le differenze !

io parto da qui: per ricordare che anche la cellula esposimetrica in uso sia importante. E nella fattispecie, se si usa Matrix oppure Spot, gli slittamenti di esposizione possono essere sensibili come negli esempi postati.

Indipendentemente da tutto ciò, vorrei tracciare un excursus del formato file dalla sua nascita ad oggi (in casa Nikon):

le prime DSLR economicamente abbordabili furono le D100 e D70 dei primi anni 2000: le schede erano le Compact Flash e i tagli si misuravano in Mb, perchè questa Sandisk, che ricorderete tutti (forse) zsd.JPG costava circa 1 milione di lire (516.45€ al cambio) e nessuno, se non gli inviati ufficiali o gli esibizionisti se le potevano permettere, su macchine paraltro con sensori da 6mpx soltanto, come le summenzionate.
Su queste fotocamere e anche sulle successive prosumer come le D200 da 10mpx del 2005 e le D300 da 12,3mpx del 2007, la scelta tra scattare in NEF (RAW) oppure JPG era principalmente condizionata appunto dalla capacità della scheda, che si tendeva a non sostituire troppo spesso, anche a causa della fragilità del pettine che le accoglieva sulla scheda madre, facile a piegarsi e necessitare assistenza ufficiale.
Quindi...si scattava in jpg per...risparmiare spazio sulla scheda di memoria 😀e ai primordi c'era chi utilizzava anche dimensioni medie o small (ma oggi a chi cavolo servono queste opzioni...perchè non se le risparmiano sui menù 😡) invece che il LARGE che oggi tutti usiamo per avere il file più grande possibile da eventulmente ridurre in un secondo momento.

Chi intelligentemente usava i NEF era principalmente per ovviare ai visibilissimi slittamenti cromatici del jpg ingenerati sia dalla compressione, ma sopratutto da un'elettronica non ancora adeguata ai livelli richiesti (e dalla categoria delle fotocamere in questione) che avevano fatto nascere le leggende metropolitane di Nikon che produceva files gialli, assolutamente infondati, lavorando in formato grezzo.
Purtroppo i software di sviluppo dell'epoca erano tutto tranne che orientati ai profili delle varie fotocamere ed incapaci quindi per lunghi anni (anche a venire) di restituire delle anteprime neutrali rispetto i files prodotti: motivo ulteriore di incertezza su che formato utilizzare in questa fase.

--- --- --- ---

E' solo passando alla seconda serie di DSLR Nikon (D3/D700 del 2007/8) con quel sensore da 12,1mpx che leggeva anche i -2EV invisibili ad occhio nudo, un processore che alla D3 consentiva 22 NEF in sequenza a 9ftg/s, la presenza di profili Neutral accanto a quelli Auto e Standard, che si cominciò a farsi una idea precisa di archivio, funzione delle potenziali successive migliorie dello sviluppo software e a fare un uso sistematico del NEF come formato principe rispetto ai jpg, sicuramente migliorati rispetto le prime pro (D1 e D2x) ma a questo punto diventati di seconda scelta rispetto alla possibilità di interpolazione di un NEF neutral con obiettivi anche di terze parti, quando in una prima fase neppure i profili specifici delle lenti venivano prese in considerazione dai sw.

In questa fase mi ricordo (e lo riscontro in archivio) quanto fossero slavati nel contenuto cromatico i RAW delle Nikon prima del loro sviluppo: quasi demoralizzanti se non supportati dal successivo trattamento. Il jpg dava già maggiore soddisfazione immediata e veniva talora utilizzato d'obbligo in situazioni nelle quali il file dovesse essere consegant cotto e mangiato, come ad esempio negli utilizzi professionali di report varii.
Si comincia a delineare quindi una partizione incredibile, nella quale i professionisti continuarono a scegliere le fotocamere in funzione della resa in jpg, mentre i fotoamatori (ed i cultori in generale della post produzione) diventano, alla Jared Polin fan del RAW.

--- --- --- ---

Arriviamo alla terza fase (non generazione): il passaggio da DSLR a ML: ma sopratutto ad una completamente diversa gestione del colore da parte dell'unico (ormai) elemento di misurazione, che adesso è il sensore digitale.

E' quindi esattissima la considerazione di questo gruppo di fotocamere che ne fa Mauro:

Le Nikon Z e le reflex in modalità Live View, elaborano a mirino/display in tempo reale le immagini.

Ma questi non sono NEF, sono JPG. La conversione è continua, istantanea, automatica.

E si basa :

  • sull'esposizione, in base alla modalità impostata o alle nostre impostazioni se in manuale (no auto-ISO)

  • sul colore misurato (quindi sul bilanciamento del bianco) effettivamente ... sul JPG convertito dall'immagine catturata

  • sulla curva di rendering dell'immagine elaborata, calcolata in base al PICTURE CONTROL impostato

non se ne esce. Noi possiamo dire che abbiamo in mente la nostra immagine, ma se usiamo gli automatismi della macchina e ci fidiamo di quello che ci mostra - ANCHE IL SEMPLICE ISTOGRAMMA per le fotografie o le "Zebre" per il video - questo si basa sull'elaborato JPG prodotto da Nikon.

Che tra tutti i marchi è quello che, specie con gli ultimi Picture Control Flexible Color è andata più avanti in quella che gli americani chiamano "scienza del colore".

Siamo ai Flexible Picture Control che leggono, elaborano, interpretano, trasformano e rendono i parametri principali sul jpg realizzato dalla fotocamera, salva la possibilità di generare anche il grezzo, scevro da gran parte degli elementi registrati, passibile di successiva produzione e trasformazione.

Il senso che ne deriva? Che il NEF attuale ad elevate efficienza (non il lossless) pesa ormai meno del jpg Fine a parità di dimensione file !

E concede sugli attuali sensori da più di 45mpx di poter scegliere liberamente tra un file idealmente già perfetto in macchina ed esportabile online in diretta attraverso Snapbridge dalla fotocamera, senza bisogno di conversione, così come anche un NEF di dimensione ottimizzata e di gestibilità ulteriore in postproduzione, che consenta anche l'utilizzo dei più attuali sistemi di IA applicata su rumore digitale e nitidezza.

Un mondo perfetto, insomma ! ❣️

Valerio Brustia

Nikonlander Veterano

  • Nikonlander Veterano
9 ore fa, Max Aquila rfsp ha scritto:

io parto da qui: per ricordare che anche la cellula esposimetrica in uso sia importante. E nella fattispecie, se si usa Matrix oppure Spot, gli slittamenti di esposizione possono essere sensibili come negli esempi postati.

Indipendentemente da tutto ciò, vorrei tracciare un excursus del formato file dalla sua nascita ad oggi (in casa Nikon):

le prime DSLR economicamente abbordabili furono le D100 e D70 dei primi anni 2000: le schede erano le Compact Flash e i tagli si misuravano in Mb, perchè questa Sandisk, che ricorderete tutti (forse) zsd.JPG costava circa 1 milione di lire (516.45€ al cambio) e nessuno, se non gli inviati ufficiali o gli esibizionisti se le potevano permettere, su macchine paraltro con sensori da 6mpx soltanto, come le summenzionate.
Su queste fotocamere e anche sulle successive prosumer come le D200 da 10mpx del 2005 e le D300 da 12,3mpx del 2007, la scelta tra scattare in NEF (RAW) oppure JPG era principalmente condizionata appunto dalla capacità della scheda, che si tendeva a non sostituire troppo spesso, anche a causa della fragilità del pettine che le accoglieva sulla scheda madre, facile a piegarsi e necessitare assistenza ufficiale.
Quindi...si scattava in jpg per...risparmiare spazio sulla scheda di memoria 😀e ai primordi c'era chi utilizzava anche dimensioni medie o small (ma oggi a chi cavolo servono queste opzioni...perchè non se le risparmiano sui menù 😡) invece che il LARGE che oggi tutti usiamo per avere il file più grande possibile da eventulmente ridurre in un secondo momento.

Chi intelligentemente usava i NEF era principalmente per ovviare ai visibilissimi slittamenti cromatici del jpg ingenerati sia dalla compressione, ma sopratutto da un'elettronica non ancora adeguata ai livelli richiesti (e dalla categoria delle fotocamere in questione) che avevano fatto nascere le leggende metropolitane di Nikon che produceva files gialli, assolutamente infondati, lavorando in formato grezzo.
Purtroppo i software di sviluppo dell'epoca erano tutto tranne che orientati ai profili delle varie fotocamere ed incapaci quindi per lunghi anni (anche a venire) di restituire delle anteprime neutrali rispetto i files prodotti: motivo ulteriore di incertezza su che formato utilizzare in questa fase.

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E' solo passando alla seconda serie di DSLR Nikon (D3/D700 del 2007/8) con quel sensore da 12,1mpx che leggeva anche i -2EV invisibili ad occhio nudo, un processore che alla D3 consentiva 22 NEF in sequenza a 9ftg/s, la presenza di profili Neutral accanto a quelli Auto e Standard, che si cominciò a farsi una idea precisa di archivio, funzione delle potenziali successive migliorie dello sviluppo software e a fare un uso sistematico del NEF come formato principe rispetto ai jpg, sicuramente migliorati rispetto le prime pro (D1 e D2x) ma a questo punto diventati di seconda scelta rispetto alla possibilità di interpolazione di un NEF neutral con obiettivi anche di terze parti, quando in una prima fase neppure i profili specifici delle lenti venivano prese in considerazione dai sw.

In questa fase mi ricordo (e lo riscontro in archivio) quanto fossero slavati nel contenuto cromatico i RAW delle Nikon prima del loro sviluppo: quasi demoralizzanti se non supportati dal successivo trattamento. Il jpg dava già maggiore soddisfazione immediata e veniva talora utilizzato d'obbligo in situazioni nelle quali il file dovesse essere consegant cotto e mangiato, come ad esempio negli utilizzi professionali di report varii.
Si comincia a delineare quindi una partizione incredibile, nella quale i professionisti continuarono a scegliere le fotocamere in funzione della resa in jpg, mentre i fotoamatori (ed i cultori in generale della post produzione) diventano, alla Jared Polin fan del RAW.

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Arriviamo alla terza fase (non generazione): il passaggio da DSLR a ML: ma sopratutto ad una completamente diversa gestione del colore da parte dell'unico (ormai) elemento di misurazione, che adesso è il sensore digitale.

E' quindi esattissima la considerazione di questo gruppo di fotocamere che ne fa Mauro:

Siamo ai Flexible Picture Control che leggono, elaborano, interpretano, trasformano e rendono i parametri principali sul jpg realizzato dalla fotocamera, salva la possibilità di generare anche il grezzo, scevro da gran parte degli elementi registrati, passibile di successiva produzione e trasformazione.

Il senso che ne deriva? Che il NEF attuale ad elevate efficienza (non il lossless) pesa ormai meno del jpg Fine a parità di dimensione file !

E concede sugli attuali sensori da più di 45mpx di poter scegliere liberamente tra un file idealmente già perfetto in macchina ed esportabile online in diretta attraverso Snapbridge dalla fotocamera, senza bisogno di conversione, così come anche un NEF di dimensione ottimizzata e di gestibilità ulteriore in postproduzione, che consenta anche l'utilizzo dei più attuali sistemi di IA applicata su rumore digitale e nitidezza.

Un mondo perfetto, insomma ! ❣️

Certo, certo, per chi ha vissuto quella stagione degli albori della fotografia digitale di massa. Io ho iniziato nel 2008 e problemi i spazio di memoria non ne ho mai avuti. Son passato dalle 36 pose dia ai 8 gb delle schede della D3 e non ho mai avuto problemi di spazio. Chiaramente, come più volte mi avete fatto osservare, non sfrutto le potenzialità di velocità di trasferimento e immagazzinamento delle mole di dati assurda che sono in grado di gestire le ML di oggi ( ma anche delle DSLR di 17 anni fa). Uso raramente i 20 fps RAW della Z9, e non ho mai mai usato i 120 fps, il fatto è che sono dei jpg )

  • Administrator
1 minuto fa, Valerio Brustia ha scritto:

Certo, certo, per chi ha vissuto quella stagione degli albori della fotografia digitale di massa. Io ho iniziato nel 2008 e problemi i spazio di memoria non ne ho mai avuti. Son passato dal dalle 36 pose dia ai 8 gb delle schede della D3 e non ho mai avuto problemi di spazio. Chiaramente, come più volte mi avete fatto osservare, non sfrutto le potenzialità di velocità di trasferimento e immagazzinamento delle mole di dati assurda che sono in grado di gestire le ML di oggi ( ma anche delle DSLR di 17 anni fa). Uso raramente i 20 fps RAW della Z9, e non ho mai mai usato i 120 fps, il fatto è che sono dei jpg )

No, non hai colto il senso: nonostante il fatto che tu scatterai non oltre 36 scatti ad uscita, 😜 non significa che con le tue Z9 oggi (utilizzando ottiche Z ovviamente) tu non possa pensare di provare ad usare produttivamente anche il jpg attuale modulandolo prima della ripresa secondo le tue aspettative.

Certo che per didattica e documentazione geomorfologica, resta consigliabile l'utilizzo del NEF, visto che, come scritto, oggi non sussiste neppure il problema del peso del file: anzi !

La mia disamina cronologica serve solo a ricordare come la mentalità di utilizzo di un file o dell'altro sia stata una variabile dipendente da molti fattori, negli anni.

Certamente se oggi guardo i jpg della mia ultima reflex, la D850, mi viene da piangere rispetto quelli delle mirrorless più economiche attuali.

  • Administrator
6 ore fa, Lucky ha scritto:

mi ha incuriosito il test, per cui sono andato sul loro sito per farlo.
Questo e' il mio risultato al primo tentativo 😁
test.JPG

zxs.jpg 

il mio... 😁

zsx.jpg

Valerio Brustia

Nikonlander Veterano

  • Nikonlander Veterano
9 ore fa, Max Aquila rfsp ha scritto:

No, non hai colto il senso: nonostante il fatto che tu scatterai non oltre 36 scatti ad uscita, 😜 non significa che con le tue Z9 oggi (utilizzando ottiche Z ovviamente) tu non possa pensare di provare ad usare produttivamente anche il jpg attuale modulandolo prima della ripresa secondo le tue aspettative.

Certo che per didattica e documentazione geomorfologica, resta consigliabile l'utilizzo del NEF, visto che, come scritto, oggi non sussiste neppure il problema del peso del file: anzi !

Se vogliamo dire che il jpg come prodotto delle ml di oggi è altamente “modulabile” on camera fino ad ottenere già quello che si otterrebbe in LR, si ci sta per delle specifiche condizioni, che potrebbero essere anche le mie, in alcune occasioni.

Penso ad una escursione spacca gambe di quelle che mi piacciono tanto, tarando a mio gusto un profilo on camera potrei avere già pronte le foto per un post senza dover aprire LR, importare, ordinare ecc ecc. Probabilmente si, probabilmente per il 70% di quegli scatti. Ma, escludendo il dowsample e il watermark, ho anche un 30% che richiede la mia, pur rozza ed imbranata attenzione. Allora tanto vale.

Il formato jpg per quelli come me è il punto d’arrivo alla pubblicazione qualsiasi essa sia, anche su tv di casa. Ma quel formato, per chi come me non ha necessità di produzione in tempi ristretti e o a scadenza, non sarà mai l’Originale, il cliché matrice da cui partire.

Con questo non sminuisco affatto il significato di una evoluzione così spinta del jpg on camera perché, come detto in incipit, capisco perfettamente le esigenze altrui. Altrui, appunto.

  • Administrator

Ok ma almeno é chiaro il fatto che tutto ciò che vediamo a mirino o a display SONO JPG? E che il NEF generato in sviluppo viene influenzato dalle impostazioni del JPG ?

Perché anche io scatto al più in NEF ma, questi, aperti, sono come li ho visti a mirino (quindi come i jpg).

stenopeic

Nikonlander

  • Nikonlander

il ... SOOC, Straight Out Of Camera ... è una religione per alcuni, io professo il RAW 🤣

stenopeic

Nikonlander

  • Nikonlander

poi per comodità dei fotoreporter o della mia amica che faceva cronaca nera o eventi, tutto deve essere fruibile immediatamente, correzione automatica del bianco, distorsione, vignettatura tutto in macchina è fantastico. sarebbe assurdo non utilizzarlo.

  • Administrator
15 minuti fa, stenopeic ha scritto:

il ... SOOC, Straight Out Of Camera ... è una religione per alcuni, io professo il RAW 🤣

io non professo religioni e pertanto non ostento magliette o cappellini come anche fanno improbabili personaggi pubblici.

Per cui, leggo ed ascolto e poi metto in pratica.

Qui su Nikonland, scoperta questa nuova realtà, abbiamo con poco sforzo realizzato dei profili colore per i nostri jpg assolutamente personalizzati.

Svcienziati migliori di noi potrebberorealizzarne di definitivi per tutti quelli che settano le loro macchine perchè vogliono ottenere lo stesso risultato del guru di turno, lo capite?

Organizzare un profilo colore per le stellate o per i capricorni sulla neve, diverso da quello per gli ungulati in amore. Da bramire di soddisfazione...

Smettiamola di professare e torniamo ad...allievare: a fare gli allievi, imparando dalle innovazioni.

Poi , solo poi, decidiamo sul da farsi: magari anche di volta in volta. Questo si chiama divertimento ed è profondamente diverso dal... rito.🤷‍♂️

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