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Brahms : Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 - Francesco Piemontesi/Manfred Honeck/Gewandhaus Lipsia

(0 reviews)

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Brahms : Concerto per pianoforte e orchestra n. 2

Francesco Piemontesi, pianoforte
Manfred Honeck alla testa della Gewandhausorchester di Lipsia
Pentatone 19 settembre 2025, 192/24, via Qobuz


Ci sono innumerevoli edizioni di questo concerto.
Conosco innumerevoli interpretazioni di questo concerto.
Che è resterà sempre tra le opere che più amo nella vita.

E' l'imperatore dei concerti per pianoforte - abbia indulgenza Napoleone e il concerto n. 5 di Beethoven - complesso, sfaccettato, impegnativo, lungo, coinvolgente.

Che in molte letture risulta o troppo scialbo o troppo drammatico.

Nella realtà si pone in contrasto con il precedente n.1, scritto 15 anni prima, in età più giovanile (questo è del 1881, Brahms aveva 48 anni) e in una fase di maggiore travaglio relazionale.

Qui l'atmosfera è per lo più pacata, serena, come testimoniato dall'ingresso iniziale dei corni cui risponde con arpeggi tranquilli il pianoforte, silenzio nel resto della scena.
Dopo di che i fiati aprono al primo accenno degli archi che tacciono per dare al piano la possibilità di esporre del tutto il suo materiale tematico.
Ma resta tranquilla anche soprattutto nel terzo movimento.
Mentre il quarto (si, ci sono addirittura quattro movimenti) è praticamente un grazioso movimento di danze con temi di natura popolare.

Non mancano cambi di ritmo e toni virili. Ma non troppo drammatici, nemmeno nel secondo movimento "allegro appassionato".
Che pure prende spunto da un passaggio cupo del piano sottolineato dagli archi e dai fiati.
L'andante si mangia 11 minuti di musica con il violoncello solista che si prende la scena a lascia tempo al pianista ... di schiacciarsi un bel pisolino (ci vogliono oltre due minuti perché arrivi la prima nota di pianoforte) per poi continuare il duetto notturno con l'orchestra in sordina.

Insomma, un rebus interpretativo, multipolare, come è un pò tutta la musica del Brahms "non incazzato" della seconda parte della sua vita/carriera.

Il Brahms delle canzoni e delle ninna-nanne e delle mamme innamorate dei loro bambini più che dei loro uomini.

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Francesco Piemontesi ha registrato i due concerti di Brahms a Lipsia lo scorso 10-11 aprile, dal vivo, con l'orchestra che fu di Mendelssohn e che tante opere di Schumann e dello stesso Brahms tenne a battesimo.
Con il grande Manfred Honeck alla direzione.

Considero Honeck uno dei migliori direttori d'orchestra di oggi, il suo lavoro a Pittsburgh credo che abbia riportato quell'orchestra ai suo fasti migliori con registrazioni di primissimo rango.

Nel concerto di Brahms l'intesa tra direttore e pianista non è cosa da poco. L'orchestra è protagonista almeno quanto il solista e non si può fare a meno di leggere la musica allo stesso modo.

Abbiamo esempi positivi come Richter e Reiner e negativi come Gould e Bernstein, i primi che hanno fatto la migliore registrazione del secolo scorso di questo concerto, i secondi che si sono dichiarati in disaccordo tra loro prima del concerto stesso.

Piemontesi ha secondo me un temperamento diverso da quello di Honeck, più passionale l'austriaco, più meditativo e intellettuale lo svizzero.

Ma l'approccio secondo me paga.

Il concerto è semplicemente bello da ascoltare, un sequenza di episodi musicali perfettamente allineati ed intesi a rappresentare l'accettazione di se.
Una calma contenuta, non solo apparente ma reale, da cui sfuggono oramai solo rari momenti di rabbia, a differenza delle composizioni giovanili di Brahms.

La prova sta nel pudding, ovvero nei tre bis, i tre intermezzi Op. 117, una ninna nanna e due canzoni, composizioni molto più tarde ma pensate allo stesso modo.

Intendiamoci, non è un Brahms addormentato, c'è tutta la sua forza e il nerbo con cui la musica si evolve ma senza le contorsioni di certi momenti sinfonici che lo rendono indigesto a molti.

La ricerca del bello, in una visione più schumaniana di quanto mi sia capitato di sentire sinora.

Molte altre interpretazioni alla fine le ho trovate un pò scialbe ed edulcorate, questa no.
E se anche non raggiunge le vette che possiamo citare faiclmente (Richter, Gilels, Pollini, Freire, Baremboim, Argerich etc.) dobbiamo pensare a quanti nel 2025 siano capaci di intrattenere un pubblico colto come quello di Lipsia a questo livello.

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La risposta a questa ultima domanda io non la so.
Ma grazie a Johannes, a Francesco e a Manfred per questo disco.

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3 Comments

Recommended Comments

Giuseppe Casella

Nikonlander

  • Nikonlander

Mi hai fatto venir voglia di ascoltare questo concerto che non conosco.

happygiraffe

Nikonlander Veterano

  • Nikonlander Veterano

Piemontesi e Honeck insieme, che bella sorpresa! L'ho potuto ascoltare solo in auto, quindi mi riprometto di farlo in condizioni migliori.

Il 21/09/2025 at 21:24, Giuseppe Casella ha scritto:

Mi hai fatto venir voglia di ascoltare questo concerto che non conosco.

Giuseppe, tocca che rimedi velocemente! 😃

Guest
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