Vento
Ed eccoci ad un nuovo appuntamento con i Nikonlander. Oggi è l'amico Paolo (Vento qui su Nikonland), che ci racconta la sua storia fotografica.
1) Raccontaci qualcosa di te,
La mia passione per la natura risale all’infanzia, leggevo molte riviste e guardavo tutti i documentari che trasmettevano in televisione. Oggi l’offerta si è diversificata molto, ma continuo a preferire i libri e naturalmente i documentari, in particolare quelli della BBC e National Geographic.
2) Quando e come ti è nata la passione per la fotografia?
Fin da bambino uno dei miei regali preferiti erano le compatte KodaK, mio padre inoltre aveva delle Leica, che non potevo usare, e stampava il bianco e nero in casa. A quattordici anni ho frequentato il mio primo corso subacqueo, e da lì il passaggio alla fotografia subacquea è stato molto breve.
3) Qual'è il tuo genere preferito oggi?
Oggi il genere di fotografia che pratico maggiormente è quello di paesaggio senza elementi umani, che io reputo parte della fotografia naturalistica. Negli ultimi tre anni, ho studiato molto la composizione ed il colore, leggendo diversi libri, non solamente di fotografia.
Inoltre ho avuto la fortuna di conoscere e diventare amico di uno dei più talentuosi fotografi italiani, anzi secondo me mondiali, che mi ha aiutato tantissimo nel fare quel passo in più verso il tipo di fotografia che stavo cercando: Fortunato Gatto.
Mi piace la solitudine dei luoghi e il contatto con la natura, mi permette di entrare in sintonia con l’ambiente per arrivare alle fotografie che ho progettato e pensato.
4) E quando hai iniziato?
La fotografia subacquea e naturalistica.
Oggi le pratico un po’ meno perché sento di dover fare un ulteriore passo in avanti in questo tipo di fotografia, renderla più personale, ma non sono ancora pronto.
5) Hai cominciato con Nikon perchè? Un caso o una scelta?
Una scelta obbligata.
Ai tempi la Nikonos era l’unico sistema subacqueo per fare fotografia anche in profondità, è stato quindi un passaggio naturale quello verso le reflex “terrestri” Nikon.
6) Ora hai cambiato sistema, cosa ti ha portato a questa scelta? Come ti trovi?
Ho aspettato per oltre due anni che Nikon rinnovasse alcuni obiettivi, in particolare i grandangoli, e speravo che con l’uscita in commercio della D850 venisse presentato un 16-35 f2,8 moderno, ce ne sarebbe un gran bisogno, ma non è arrivato.
A pochi giorni dalla partenza per un progetto a cui tenevo molto ho capito che rischiavo di farmi influenzare negativamente dall’attrezzatura, così ho deciso di rischiare con un sistema nuovo, ed è andata bene.
Non che sia un sistema perfetto, ma è molto vicino alle mie necessità attuali.
Naturalmente sono sempre disposto a tornare in casa Nikon quando rinnoverà la tecnologia che oggi offre, in particolare, strano a dirsi, le ottiche.
7) Oltre alla fotografia hai altre passioni o interessi?
La barca a vela, e l’apnea. La scienza (fisica e chimica soprattutto).
8) Fotografi i soggetti o gli oggetti di queste altre passioni?
No.
9) Qual'è la foto, o il portfolio, il progetto fotografico da te realizzato a cui sei più affezionato?
Sicuramente l’ultimo di cui accennavo prima. Le isole Ebridi esterne in inverno (Scozia).
Questa foto ad esempio, l’ho “sentita" mentre ne stavo facendo un altra esattamente dalla parte opposta, ma appena si è alzato il vento sapevo che dovevo fare questa foto, era come se il luogo stesso me l’avesse suggerita in precedenza e quando si sono presentate le condizioni era già nella mia testa.
Mi sono girato e mi sono messo a correre verso le dune alle mie spalle, il tempo è fuggevole, infatti sono riuscito a fare solo questa foto, poi il vento è calato.
Come dicevo devo entrare in sintonia con il luogo, o forse sono solo un po’ pazzo.
10) E in futuro?
Il progetto futuro in realtà è sempre lo stesso, fotografare di più e fotografare meglio.
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