giuseppe paglia PARKlife la nuova filosofia di Prologis
Due sintetiche premesse sono fondamentali
Prologis è il principale proprietario, fornitore e sviluppatore di immobili per la logistica, con una vasta presenza in vari paesi, inclusa l'Italia. Oltre ad essere impegnata nella sostenibilità e nell'adozione di pratiche ESG, Prologis ha sviluppato il concetto di "Prologis Park", aree logistiche integrate dove le aziende possono trovare spazi, servizi e infrastrutture per supportare le proprie attività e dove il personale apprezzi andare a lavorare e dove le comunità e la natura possano svilupparsi in armonia, grazie alle opportunità uniche offerte da aree ricreative e per il tempo libero, da spazi naturali e da caffè all'aperto.
L’estetica gioca un ruolo importante. Lavorare in un luogo bello è sicuramente più piacevole. L’attenzione nei confronti dei lavoratori di Prologis Park Romentino è alla base anche della scelta di posizionare le opere di sei urban artist italiani di fama internazionale sulle facciate degli edifici esposte a nord-ovest, dove risultano maggiormente visibili per loro. Curatore di questa galleria a cielo aperto è uno dei sei urban artist, Enrico “Hemo” Sironi, art director di questo progetto.
Questa prima opera è firmata da Peeta, uno dei maggiori esponenti mondiali della corrente artistica dell’urban art. La cifra stilistica mette al centro il cambiamento del punto di vista per trasformare la forma, per poter pensare un nuovo modo di vedere e così, attraverso i suoi lavori anamorfici, Peeta ridisegna i volumi di qualsiasi superficie coinvolta, provocando una “temporanea interruzione della normalità”, sollevando una diversa comprensione degli spazi e, di conseguenza, lo spigolo dell’immobile sembra scomparire. Il colore proposto è nella scala cromatica Prologis per esaltare e rimarcare ulteriormente il senso di appartenenza del messaggio.
Con “Roots”, radici, Joys vuole far percepire un concetto di futuro, di simbiosi tra tecnologia, innovazione e cambiamento. Il disegno cerca di avere una visione futuristica di contemporaneo, un diverso significato dell’architettura dell’edificio non solo funzionale ma anche in grado di catturare l’attenzione e procurare emozioni ed attenzione con chi ci passa vicino e non solo. I colori base impiegati sono in linea con l’ambiente circostante creando una sorta di dialogo tra muro, alberi e prato.
In quest’opera dal titolo “Lateral thinking”, di Made 514, la superficie dell’opera si estende sulle pareti che formano un angolo a 90° sull’edificio che simbolicamente ha una gradazione equidistante tra il continuare il proprio percorso in senso rettilineo e il ritornare sui propri passi. Il cambiamento, di fatto, rappresenta un’alterazione dello stato delle cose e l’innovazione altro non è che il frutto del pensiero che esce dai soliti schemi per osservare un problema da nuovi punti di vista e si concretizza con l’utilizzo di un’illusione ottica, immaginando di congelare in un’immagine questo passaggio tra le due superfici poste vicendevolmente a 90°, attraverso una sorta di passaggio reso possibile da un cambio di punto di vista innovativo che apre nuovi scenari. Con la scelta dei colori ha puntato al verde acqua, citazione della materia che in assoluto è simbolo di trasformazione, al giallo, simbolo di attitudine positiva nell’affrontare i problemi per superarli e al viola porpora, colore dell’intuizione e dell’ambizione.
Nella composizione geometrica architettonica di Etnik ci sono sezioni e parti che richiamano al solare, alla tecnologia, alla comunicazione per descrivere il lato intoccabile, impalpabile della logistica – l’interconnessione che utilizza anche lo spazio come veicolo di comunicazione e organizzazione. A contrasto ci sono sezioni di solidi che rappresentano la parte hardware del trasporto cioè’ il ‘’contenitore’’. La scelta di richiamare l’elemento solare rappresenta un omaggio all’edificio su cui è stata realizzata e all’impegno di Prologis per rendere i propri progetti sempre più sostenibili.
Il progetto “Sfera N°4” è proposto da Dado e si ispira alle parole chiave centralità del cliente, cambiamento attraverso l'innovazione. Evolversi, modificarsi e crescere con forza e coerenza, facendo scaturire dalla monotonia idee innovative e nuove visioni. La creatività parte da quell’elemento distintivo che Prologis utilizza per identificare i propri building: la linea verde che attraversa tutte le pareti. Decidendo di partire da quel tratto distintivo, crea un nucleo vivo e dinamico e, al tempo stesso, offre un nuovo punto di vista, attraverso la modifica. Un riferimento a tutte quelle azioni consecutive che se effettuate permettono di attuare il cambiamento, quei vortici di idee e azioni che, ordinate seguendo un progetto logico, portano a dei risultati tangibili e inequivocabili.
“Identity” è l’opera realizzata da Hemo, artista e, come detto all’inizio, curatore della galleria. La sua creatività vuole esaltare alcune delle parole che più si legano al cambiamento culturale, etico e di visione che Prologis si propone di perseguire attraverso le pratiche messe in campo: cultura e talento, passione, cambiamento futuro e impegno, parole molto dense e potenti. Il disegno è quindi la rappresentazione di un momento di pura energia e potenza, è un’immagine dinamica e di forte vibrazione, una volontà che esplode e spinge le lettere “e” a congiungere altre realtà come quella di Prologis Non sempre però gli intenti trovano corrispondenze e quindi l’energia, simboleggiata concettualmente dalle frecce, si ricarica e riesplode per nuovi tentativi.
Giorgia, ci ha accompagnati nella scoperta delle meraviglie dell'Urban Art nel parco logistico Prologis di Romentino.
Inizia la stagione estiva e le visite si fermano, a Romentino come a Somaglia, in provincia di Lodi, dove è un'altra forma di street art - i murales - prendono il posto dei graffiti appena illustrati.
I graffiti si riferiscono specificatamente all'uso delle bombolette spray ma, alle volte, nel caso di opere grandi, il fondo viene dipinto a rullo oppure con aerografi per grandi superfici.
Successivamente, su questo fondo, l'artista realizzerà con le bombolette spray la sua opera.
Le fotografie sono state tutte scattate con Z8 e 35mm f/1.4, a 100ISO, f/11 e 1/100 come diaframma e tempo.
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