Snowy Owls dell'Ontario
Il Gufo delle nevi, o Civetta delle nevi come viene chiamato qui da noi, è un uccello della famiglia degli strigidi. Si ciba prevalentemente di piccoli roditori e, contrariamente alla maggior parte degli altri appartenenti a questa famiglia, ha abitudini diurne. È molto grande, circa 150cm di apertura alare per 60cm di lunghezza.
Harry Potter, con Edvige, l'ha reso noto al vasto pubblico (piccola annotazione: l'esemplare utilizzato nel film in realtà è un maschio, riconoscibile perchè le femmine hanno un piumaggio con diffuse piume nere mentre i maschi sono quasi del tutto bianchi).
Io ho iniziato a sognare di fotografarla nel 2015, guardando e riguardando Arctique di Vincent Munier - per me un capolavoro assoluto. È stato amore a prima vista! Ma è solo nel gennaio del 2017 che il sogno inizia a materializzarsi, quando il mio amico Nico mi dice di aver finalmente trovato, in Ontario - Canada, il contatto giusto, la guida cioè che può accompagnarci a fotografarla. La nostra amica, infatti, d'estate nidifica nella tundra artica ma d'inverno si sposta verso sud, alla ricerca di condizioni ambientali meno severe e di maggiore disponibilità di cibo. Infatti, la zona rurale vicino Ottawa, dove sono stato, è una distesa a perdita d'occhio di campi di grano e allevamenti di bestiame, che è evidentemente in grado di sostenere una imponente popolazione di topolini.
Lo vorrei, è ovvio, ma purtroppo non è possibile partire subito: ingestibile un'altra settimana di assenza per famiglia e lavoro - mentre ne parliamo siamo in Finlandia - per non parlare del budget! Per questo stabiliamo di organizzare la partenza nella settimana a cavallo tra gennaio e febbraio 2018, che almeno sulla carta dovrebbe consentirci le giuste condizioni ambientali.
Pochi ma importanti passaggi nell'organizzazione:
- Contattare gli amici comuni per costituire il gruppo con il quale dividere le spese e le attività organizzative. Alla fine saremo in 4, oltre me Nico, Nicola e Pino.
- Dotarsi del giusto abbigliamento, per poter stare fermi all'aperto con temperature che possono raggiungere i -30°C (in realtà la temperatura più bassa che abbiamo avuto è stata -23°C; per l'occasione ho comparato un piumino TNF Himalaya ed un paio di scarponi Sorel Glacier XT, entrambi veramente caldissimi).
- Selezionare il materiale fotografico, per essere il più vicino possibile ai limiti delle compagnie aeree, che nel mio caso è ormai piuttosto consolidato: un grandangolo, che non ho usato ma "non si sa mai", medio tele e supertele - cioè 16-35/4, 70-200/2.8 e 500/4; 2 corpi macchina - D5 e D500 (quest'ultima ha preso il posto della D810, rimasta a casa, ed è stata una positiva sorpresa. L'ho avuta in prestito il giorno prima della partenza dal mio amico Leonardo e mi sono trovato così bene che al ritorno gliel'ho comprata).
- Tenere i contatti con Marc, la guida, fissare il B&B dove abbiamo alloggiato ed il noleggio dell'auto.
- Definire i voli. Qui ho fatto un errore che poteva avere conseguenze irreparabili. Per l'ingresso in Canada occorre oltre al passaporto un permesso, l'ETA, questo lo sapevo e l'ho richiesto via internet mesi prima della partenza. Quello che non sapevo, ed ho scoperto al check in, è che transitando da Newark, senza uscire dall'aeroporto, è necessario anche dell'ESTA, analogo permesso per entrare negli Stati Uniti, in assenza del quale sarei stato reimbarcato. L'ho fatto sul portatile al check in di Malpensa, imbarcandomi in aereo per ultimo!
E ora le foto, tutte con D5 e D500, su 500/4 e 70-200/2.8.
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