Fatma Said : Lieder
Fatma Said : Lieder
lieder di Schubert, Felix & Fanny Mendelssohn, Brahms, Schumann
Warner Classics 14/2/2025, 96/24 via Qobuz
***
Fatma Said è egiziana ma praticamente il tedesco per lei è madrelingua avendolo studiato fin dall'asilo a Berlino.
In questo disco dimostra non solo di avere una voce bellissima, di sapere cosa sia il bel canto in senso romantico ma soprattutto di aver innato il gusto del fare musica insieme.
Quello spiele che i tedeschi (così come gli anglosassoni con il termine play) associano al giocare. Fare musica per divertimento.
qui il repertorio è ben identificato ma non banale anche perché praticamente ogni brano è adattato e rielaborato.
Lei canta con l'arpa, col baritono, col clarinetto, col pianoforte, con il quartetto d'archi.
Le musiche prendono ispirazione dai primi tre lieder di Schubert ma poi proseguono con l'anima romantica dell'asse Schumann-Brahms con il supporto fondamentale dei due fratelli Mendelssonh.
Testi di Goethe e non solo. Brani famosissimi e meno.
La voce chiarissima, l'articolazione perfettamente intonata, la comparsata di strumentisti importanti tra cui Sabine Meyer, ma nessuno di secondo piano (Malcolm Martineau e Joseph Middleton sono oggi tra i migliori pianisti in grado di interpretare al meglio i lieder), mantengono elevato il livello di ogni interpretazione, ben inserita nel suo contesto e con un gusto che non avrebbe deluso né gli Schumann, né i Mendelssohn, né il lunatico Brahms.
il disco si apre con un melodioso e malinconico ma non troppo Shwanengesang/4 e questo già basta a convincermi.
Poi entra le Meyer ad introdurre e poi a sottolineare il fraseggio del pianoforte prima che avvii il canto della serenata di Schubert (sul Pastore della montagna).
In mezzo al Mendelssohn c'è Der Zwerg, ancora di Schubert, dove il tono della voce è decisamente su versanti cavernosi che diventano quasi folli nel successivo wagneriano Hexenlied di Mendelssohn.
La raccolta di Brahms con l'arpa di completamento del canto è quella che mi convince ancora di più della bellezza di questo disco che si completa nella raccolta degli Ophelia-Lied col quartetto.
Fantastica - ma qui basta la musica e la poesia delle parole - l'inarrivabile (per me tra le più alte vette della musica vocale di tutti i tempi : "senza se e senza ma" come dicono oggi quelli che non vogliono essere contraddetti per temi a meno molto meno congeniali) Myrthen/1 di Schumann.
Il disco si chiude al 24° brano con In der Nacht di una bellezza crepuscolare unica.
E dove il soprano da prova di tutta la sua articolazione anche in questo registro complicato e dove entra perfettamente inserito il baritono con la seconda voce.
la registrazione è chiarissima e rende perfettamente giustizia ad uno dei dischi più belli di questo 2025.
Da ascoltare in solitario, con delle cuffie elettrostatiche sembrano pensate esattamente per questo repertorio senza tempo.
Recommended Comments