Schumann : sonate per violino e pianoforte - Ibragimova/Tiberghien
Schumann : sonate per violino e pianoforte
Alina Ibragimova, violino
Cèdric Tiberghien, pianoforte
hyperion, 192/24, 30/1/2025, via Qobuz
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Continua il fortunato sodalizio della violinista Ibragimova con il pianista Tiberghien, sono oramai numerosi i dischi hyperion che li vedono protagonisti.
Qualche cosa che sta diventando un fenomeno storico.
Ammetto che non sempre li ho trovato convincenti, a volte un pò freddi e distaccati, come se non si fossero dati il tempo di digerire bene le composizioni che andavano a registrare.
Non è questo il caso, forse è complice il cambio di violino di Alina che adesso usa un Amati del 1570, molto caldo e roco, diverso dal precedente Bellosio del 1775.
E questo potrebbe bastare.
Ma le pagine di Schumann, tutte dell'ultimo periodo di lucidità, richiedono comunque un approccio profondo.
Specie nella terza sonata, che Clara non volle mai pubblicare e che vide la luce solo nel tardo '900.
Non so se a ragione, forse si, lei temeva che non sarebbe stata accettata dal pubblico dell'epoca. Oggi che abbiamo digerito Hindemith e Ives sembra poca cosa a metà '800 era diverso.
Fatto sta che il disco funziona, le sonorità mi sembrano autentiche, il ritmo c'è, il piano ha la giusta enfasi e non soccombe al violino, anzi lo precede anche qui con un tono caldo, segno che i tecnici hyperion sapevano cosa stava succedendo.
La qualità del suono è eccellente ma su questo, per l'etichetta inglese, non è mai necessario soffermarsi.
Un disco che vi consiglio anche se è musica che forse sulle prime non attira più di tanto, non quanto Brahms che sembra più convinto del fatto suo e che ha usato queste sonate come modello; certo no quanto Beethoven che invece era il modello di Schumann.
Almeno a testa sua ...
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