Bach : Das Musikalishes Opfer - Cindy Castillo all'organo di Namur
Bach : Das Musikalishes Opfer - Cindy Castillo all'organo di Namur
Ricercar, 16/1/2025, 192/24, via Qobuz
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7 maggio 1747.
Federico attende da settimane la visita del vecchio Bach, ha fatto tante pressioni al suo clavicembalista, il figlio Emanuel perché lo faccia venire a Berlino.
Quando arriva è pomeriggio, Emanuel lo accompagna per le sale della reggia e gli mostra l'intera collezione di strumenti musicali.
Tra cui diversi fortepiani e più di un pianoforte.
Il Re non lo fa attendere in anticamera ma gli va incontro, affabile.
Bach è già anziano, libero finalmente da impegni formali alla Thomasschule, specialmente dall'odiato latino ma già provato agli occhi dai lunghi anni di musica in ambienti illuminati da candela.
Federico ha studiato un tema molto raffinato, fatto di crome e passaggi impervi.
Lo suona al fortepiano al genio di Lipsia che su un cembalo improvvisa una fuga a 3 voci su quel tema.
E' una cosa frettolosa, il giorno dopo, all'organo della cappella elabora una fuga canonica in stile antico (Epidiapente = sopra una quinta giusta, in senso letterale, la distanza tra i soggetti principali della fuga).
Quando si congeda per tornare a casa, promette che farà seguito all'onore reale con una composizione che renda il giusto merito al pregiato tema Regio.
Passa un meso e Bach consegna ai copisti le pagine manoscritte. I copisti scelti non dovevano essere particolarmente esperti, oppure per la fretta di preparare le copie da spedire, fanno un papocchio.
Spezzano il lavoro in più libretti, alcuni orizzontali - secondo l'uso per gli spartiti d'organo - altri verticali - per gli altri strumenti.
Le composizioni non sono messe in ordine, a parte il frontespizio piuttosto modesto, c'è la fuga a tre voci, chiamata in stile antico Ricercar, che Bach ha improvvisato davanti al Re.
E la fuga canonica che ha meravigliato l'intera corte.
Non ci sono indicazioni strumentali.
Seguono dei canoni a 2, numerati consecutivamente.
Poi altri canoni sciolti.
Una sonata per flauto traverso (omaggio al Re che era un appassionato flautista e si circondava di compositori che gli fornissero di che suonare. Ma sia lui che la sorella Amalia, hanno composto per il flauto).
E un ricercare a 6 che è una fuga a sei voci.
A me solo immaginare come si possa elaborare qualche cosa su un tema che è già difficile da suonare a da rendere sensato da solo, è difficile.
Arrivare a scrivere una fuga a 3, 4, 6 voci va proprio oltre.
E canoni regolari, inversi, perpetui, per toni.
Boh.
Figuriamoci quando, Bach, nell'odiato latino, scrive come motto un enigmatico "Quaerendo Invenietis"
Cercando troverete ? E che cosa mai ?
Ci sono studi approfonditi che hanno trovato nelle parti citazioni bibliche (?), combinazioni cabalistiche (??) e chissà che altro.
Insomma, Bach voleva onorare il Re anche stimolando la sua eccezionale intelligenza.
Solo che i libretti, poco appariscenti, finirono in uno scaffale della biblioteca e non furono eseguiti mai.
In settembre, Bach a sue spese, fece stampare 100 copie. Con una ristampa nel 1749, ancora di 100 copie.
Comunque, con Bach in vita e nei secoli successivi, l'opera non destò particolare scalpore.
Fino al '900, dove si presentò in tutta la sua complessità, come sorta di antipasto dell'Arte della Fuga (altra serie di composizioni contrappuntistiche che partono dal Regio Tema di Federico II di Prussia).
L'interpretazione non ha grandi appoggi, perché manca di tradizione e di indicazioni.
Al di là della formazione della sonata (flauto traverso, violino e continuo), il resto è lasciato all'immaginazione.
I canoni a due violini, il resto per strumenti a tastiera.
Ma nel tempo c'è chi ci ha messo mano rivedendone la struttura secondo la prassi dell'epoca di non destinare esattamente a determinati strumenti le parti.
Le quattro voci possono essere applicate ai quattro archi, cui aggiungere eventualmente il continuo se serve (spesso il basso continuo era accennato.
Il grande Hermann Scherchen, a tempo perso, ne ha fatto una straordinaria con i soli fiati.
Spesso si usa il flauto come voce principale, in onore al Re.
I canoni a due voci ? A due violini, suonati in piedi, contrapposti.
Insomma, come si vuole, cercando, troverete.
non desta particolare stupore questa edizione, tutta all'organo, specialmente perché è un organo in stile tedesco barocco, accordabile alla bisogna a 440 Hz o a 415 Hz.
E quindi con un positivo e dei registri (specie flauto e viola) simili a quelli che aveva Bach.
Ma è differente la struttura del programma.
Che spezzetta la sonata come se non fosse una sonata per come è stata pensata.
La inframmezza con i canoni fuori dal loro ordine.
Apre e chiude con il ricercare.
con una particolare cura nell'uso dei registri, nei vari passaggi.
Il risultato mi ha particolarmente convinto, per la ricchezza interpretativa che non viene mai meno.
Il suono dell'organo di Namur, la chiesa di Saint-Loup ha la sonorità aperta che mi piace di più in Bach.
Solo in rari momenti diventa "asciutto" - come avrebbe detto Liszt e verrebbe voglia di cambiare a me i registri.
Il disco è bello, abbastanza originale, molto pensato ma rispettoso.
Come è giusto che sia, rivolgendosi al Grande Re di Prussia e al Sommo Bach.
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