Adam Audio T8V : monitor attivi nearfield come diffusori da casa ? [prova/review]
Monitor posizionati a parete, a differenti distanze dalla parte di fondo, circo 120cm da quelle laterali, altezza circa 100cm dal suolo (su stativo in ghisa), microfono a circa 250 cm di distanza.
risposta confermata da Dirac Live, posizionamento praticamente a parete nonostante il condotto reflex sia sul posteriore.
Simulazione "home", con testa a 105 cm di altezza. Cinque misurazioni.
filtro creato con punto di inversione sul basso a 32 Hz, risposta standard calante oltre i 100 Hz e incremento sul punto minimo
il processore ha impostato un ritardo di 0,2 millisecondo tra il canale sinistro e quello destro
l'interfaccia virtuale tra Dirac e l'uscita USB del computer.
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Stiamo parlando del modello di punta della nuova serie T, la entry level del marchio tedesco che parte dalla versione con mid-woofer da 5 pollici, sale con quella da 7 ed arriva all'oggetto della prova che ha un bel cono plastico da 8 pollici, dotato di una soddisfacente sospensione in gomma.
ogni monitor pesa circa 10 chilogrammi, è alto 40 cm, largo 25, profondo 33.
Assorbe 150 watt, con un amplificatore sul woofer da 70 watt e uno da 20 watt sul tweeter.
Il tweeter è un U-ART da 4 pollici con un diaframma in mylar che pesa 0.17 grammi, dotato di guida d'onda orizzontale a tromba HPS.
Il woofer è in polipropilene da 8 pollici con bobina da 25mm.
La risposta dichiarata è di 33 Hz - 25.000 Hz (-6db).
La frequenza di incrocio è di 2600 Hz.
La pressione sonora massima ottenibile è di 118 dB a 1 metro.
Controlli e connessioni sono sul posteriore, come è sul posteriore il bel condotto di accordo reflex a profilo esponenziale.
Le casse sono solide, massicce, robuste, i materiali sono ottimi anche se qualche risparmio è stato fatto su interruttori e switch.
Il frontale è appena ingentilito da due leggere smussature che si chiudono sopra al tweeter, altrimenti è il classico box da monitor a due vie da usare in verticale.
Il posteriore è accessibile svitando il pannello sostenuto da 12 viti.
Io le ho provate in near-field ai lati del monitor, posandole su punte sul piano in palissandro della mia scrivania ma poi le ho sostituite con i più prestanti A77H.
Adesso le sto usando in posizione "da casa" per vedere se possono andare come casse in un sistema hi-fi tradizionale, anche se sono state pensate come monitor per il missaggio di registrazioni in home-recording o in piccoli studi amatoriali.
Ovviamente Adam Audio offre ai professionisti le gamme di monitor superiori.
Per la cronaca questi costano BEN 250 euro l'uno ! E sinceramente a questo prezzo non esiste nulla di meglio.
una tipica installazione proposta da Adam Audio ai lati dei monitor video della workstation di lavoro di un appassionato/musicista che mixa le sue registrazioni in casa.
Non c'è trattamento a parete e i monitor sono posati sul tavolo. L'ascolto avviene a distanza molto ravvicinata.
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il mio monitor "sinistro"
dettaglio del tweeter U-ART di derivazione Air Motion e costruito a Berlino, responsabile di buona parte dell'intonazione di tutti i monitor Adam Audio
il profilo dell'uscita del tubo di accordo reflex posteriore
dettaglio del cono in polipropilene del woofer da 20 cm del T8V
il quadro controlli posteriore.
A parte la presa di corrente standard (tipo computer) e le due prese di ingresso, sbilanciato/RCA (da non utilizzare se possibile) e bilanciato XLR (preferibile), la manopola di livello utile anche per equilibrare eventualmente i due canali e i due controlli di livello per le alte e le basse frequenze con due decibel +/- di escursione.
La spia di acceso/spento è sul posteriore. Francamente l'unico difetto che ho trovato in questi monitor (al netto della fascia di appartenenza).
Bene, andiamo alle impressioni sonore, con a mente un impiego di tipo tradizionale.
Nella prova hanno suonato collegate con cavi XLR da un euro al metro, al mio Audio-gd Master Mk. III, alimentato a sua volta da Audio-gd DI2024HE e R-1 NOS.
Un complesso che vale più o meno 3000 euro e quindi di un ordine (o più) di grandezza superiore a questi monitor, pensati per essere connessi a postazioni di lavoro con una interfaccia digitale tipo Scarlett o simili.
La timbrica già uscite dalla scatola è corretta, appena calante verso le alte, con bassi pieni e profondi. Potenti.
Il medio è neutro e l'equilibrio regna sovrano.
Corrette via Dirac Live (intervento necessario per allineare fase e interferenze indotte dalla stanza di ascolto) sono diventate ancora più complete, fornendo un ascolto ancora più sincero.
Ricordo che sono posizionate con il condotto a un paio di pollici di distanza dalla parete ma che nella mia particolare configurazione, allontanarle dal fondo non sembra apportare vantaggi sotto ai 200 Hz mentre si linearizzano o meno la gamma media e media-superiore.
Nonostante il punto di incrocio abbastanza alto per un otto pollici (scelto probabilmente per salvaguardare il tweeter), non si notano indurimenti nella gamma media, la più critica.
Personalmente preferisco sempre le tre vie (quando non le quattro) ma qui c'è poco da lamentarsi.
Sia nei generi moderni che in quelli classici la performance è sempre "rotonda". Alta dinamica e non sembrerebbe necessario mai avere più watt (l'amplificatore dei bassi è di "soli" 70 watt, io in genere ne metto a disposizione molti di più).
Il basso è profondo e pieno. Si sentono belle chiare le pelli delle percussioni e i piatti non sono in alcun modo sporcati da un medio-basso scomposto.
Se dovessi indicare un genere più confacente a questi monitor, sarebbe il jazz classico (quello con sax, trombe, batteria vera, contrabbasso acustico).
Mentre il meno indicato è quello vocale complesso, tipo i Mottetti di Bach o la musica rinascimentale.
Non perché non se la cavino ma è dove il medio va più in crisi. E ci mancherebbe altro.
Ricordiamoci che sono casse da 500 euro la coppia ... amplificatori compresi !
Mentre se dovessi farmi un impianto dedicato al rock classico, da come sto ascoltando i King Crimson in questo momento, partirei da questi T8V !
Ecco, potrei anche continuare a parlare di musica ma preferisco ascoltarla.
Non è nel mio stile inventarmi concetti impossibili da trasferire a parole o differenze impercettibili tra metà gamma e un'altra.
Concludiamo
Giudizio complessivo
- costruzione professionale nonostante la fascia di prezzo economica
- è un apparecchio di fascia entry ma le prestazioni sono di livello superiore
- potente, indistorto, capace di elevati livelli sonori nonostante i pochi watt e anche disposto a distanze molto superiori a quelle per cui lo ha pensato il progettista
- valido in tutte le gamme, basso potente e avvolgente, medio di classe, alto mai disturbante
- eccezionale rapporto prezzo/prestazioni ma così buono che a causa sua mi sono comprato il modello a tre vie della fascia superiore
- non necessitano affatto di subwoofer. L'accordo e il woofer spingono fino in basso verso frequenze inusuali per questi diametri di woofer
- pesanti e ingombranti a conferma che c'è tanta sostanza
- il suono "fuori dalla scatola" va addomesticato se l'installazione e la stanza suonano contro
- il suono è monitor, con tutto in primo piano, non c'è nessuna concessione eufonica (qualunque cosa voglia dire d'altro rispetto all'attutire certe frequenze)
- ma perdonano di più le registrazioni non ineccepibili perché meno radiografanti della serie A di Adam Audio
ricordo che esistono anche i modelli T5V e T7V rispettivamente con woofer da 5 e da 7 pollici ma lo stesso tweeter, che sono più piccoli, leggeri e meno costosi.
Ed esistono sia la serie A che la serie S per prestazioni a scalare superiori ma a prezzi che non sono proporzionali all'aumento di prestazione.
Purtroppo non credo si possano ascoltare prima di acquistare e comunque per l'impostazione da "monitor", avrebbe poco senso farlo fuori dalla propria installazione.
Sono e restano diffusori nati per uso professionale o amatoriale ma di servizio alla produzione di musica.
Vanno bene in ambito hi-fi. Certamente si se si sa cosa si sta comprando.
Non sono minidiffusori di scuola inglese e nemmeno italiana.
Sono di scuola tedesca e simili a quelli francesi. Aperti, cristallini. Freddi, secondo qualcuno.
Vanno addomesticati e richiedono un orecchio educato.
In confronto ad altri monitor che ho ascoltato (JBL, M-Audio, KRK, non c'è confronto. Con Focal, Genelec, dipende dalle aspettative. Io non gradisco né le cupole invertite né i tweeter a cupola con guida d'onda).
Purtroppo non posso filtrare il mio giudizio escludendo i miei gusti, le mie abitudini e l'educazione delle mie orecchie. Mi spiace, dovete fidarvi.
Ma vi assicuro che valgono ogni euro che spenderete per comprarli. E anche un paio di centinaia l'uno di più.
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