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R-27 rappresenta il top di gamma degli integrati - DAC/preamplificatore/amplificatore cuffie - di Audio-gd.
L'erede ideale degli apparecchi dotati di chip di conversione 1704.

Nella realtà al momento la gamma si compone dei soli R-28 ed R27, perché il piccolo R11 non è più in produzione.

R-27 è disponibile in più versioni, quella in esame è la R-27 HE, dotata di alimentazione rigenerativa, il fiore all'occhiello di Audio-gd insieme all'amplificazione ACSS.

Veniamo proprio al cuore di questo dispositivo, l'alimentazione.

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questa scheda è marchiata orgogliosamente Regenerate Power Supply ed è una delle due collegate al trasformatore di ingresso.

 

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che è di dimensioni generose, resinato al suo interno e con una schermatura in rame.
E' un avvolgimento che potrebbe sostenere il carico di un discreto amplificatore finale di potenza e che qui invece si limita ad accogliere la corrente di rete a 220 Volt.

 

ZFC_9870.jpg

per consegnarla pulita e "rigenerata" con frequenza stabile e tensione fissa a tre ulteriori trasformatori più compatti, ognuno alimentante le rispettive sezioni di alimentazione delle tre sezioni in cui è diviso il dispositivo.
La circuiteria di ricezione del segnale e i due canali del DAC.

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vista parziale in pianta, da destra e nel centro, le due sezioni di alimentazione : la rigenerativa e quella per i singoli canali.

La simmetria è ammirevole. Non all'altezza di realizzazioni ultrasofisticata l'articolazione, più definibile artigianale - sebbene di alto livello - sia per la presenza di svariate cavetterie volanti quanto di residui di lavorazione non proprio eleganti.
Regna su tutto il sovradimensionamento complessivo.

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di rado nelle recensioni vengono rappresentati i fondi degli apparecchi.
Eccolo qua, invece, al di là dello spessore del piano - 8mm di alluminio rigido - il numero di feritoie, ma soprattutto l'innumerevole quantità di viti di blocco delle varie schede interne dimostra lo sfoggio di materiale (e i discendenti tempi di assemblaggio) degli apparecchi di questa classe.

Che per Audio-gd sono lo standard di riferimento, siano essi all-in-one come questo, semplici preamplificatori, DAC puri o amplificatori integrati.

Ne sono prova i 2560 grammi del solo coperchio, fissato con una dozzina di viti, lo spessore del telaio a pianta quadrata e il peso complessivo di 22.000 grammi che lo rendono un campione di ... facilità di posizionamento in casa.

Il mio piano è profondo 60cm eppure lo regge a fatica in estensione, con i cavi di connessione posteriori che sfiorano la parete di fondo.

ZFC_9872.jpg

questa versione è in alluminio naturale, spazzolato.
Bella e lucente ma un pò fragile sia nel catturare le impronte delle dita quanto degli eventuali graffi per sfregamento.
Poco male, la superficie non suona.
Ma un telaio del genere assicura la dissipazione dell'elevato calore prodotto. Che nel caso del più compatto Master 9 Mk III tende a raggiungere temperature da ustione mentre qui, caldo è caldo ma nulla di anormale.

ZFC_9874.jpg

di trequarti così non impressione poi tanto, sembra uno strumento di misura industriale

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qui con il coperchio appoggiato sopra (per toglierlo, l'unica è farlo scivolare mettendo in bilico la macchina), invece è più impressionante.

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ma deve impressionare l'interno, ordinato eppure molto affollato, qui evidenziato dalla fotografia a telaio aperto e posto sul fianco.

A sinistra abbiamo i due canali del convertitore, in mezzo a loro la scheda di ricezione, davanti le alimentazioni separate che prendono energia dai tre trasformatori alloggiati in un vano separato da pareti di schermatura.
Infine a destra, l'alimentazione rigenerativa, un trasformatore di ingresso e due schede simmetriche.
A ridosso della parete frontale, la scheda di controllo del display.

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altra vista del marchio della scheda di alimentazione rigenerativa

 

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altra vista di tre quarti anteriore. Si nota subito il minimalismo dei controlli : accensione e due tastini di selezione delle varie modalità e ingressi.

Manopola del volume (elettronico) ed uscite cuffie, single ended e bilanciate.

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la scheda centrale che contiene tutta l'elettronica di ricezione del segnale, il processore di controllo, i due clock di precisione.

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dettaglio del processore dedicato agli ingressi, un Altera Cyclone a 32 bit, i due clock, i due isolatori degli ingressi.
Componentistica allo stato dell'arte.

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sopraelevata la schedina di ingresso USB, sotto i vari isolatori degli altri ingressi, clock esterno compresi. Anche la porta I2S rappresentata da una presa HDMI è isolata, a garanzia di pulizia del segnale.
Della porta USB viene usato solo il ricevitore mentre tutto il resto è ricostruito dal processore. La distinzione tra le schedine dovrebbe consentire maggiore separazione.
Secondo Audio-gd, questo ingresso è tanto qualitativo da non richiedere una interfaccia digitale esterna (ci sentiamo di avere qualche dubbio, almeno considerando la qualità della DI-24 HE che stiamo utilizzando in un altro stack in parallelo a questo apparecchio).

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ma andiamo al pezzo forte del DAC effettivo. I due canali sono disimpegnati da quattro moduli simmetrici posti su due schede separate impilate una sull'altra e ulteriormente schermate da una piastra d'acciaio avvitata sopra.

Sono i moduli DA-7 specifici di Audio-gd e responsabili della conversione del tutto analogica del segnale digitale in analogico.

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i due DA-7 del canale sinistro, coperti dalla piastra di schermatura

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che una volta rimossa mette in mostra la topologia del tutto simmetrica del push-pull. Due processori Xilinx si incaricano di coordinare il lavoro mentre una serie di chip regolano la precisione della maglia di resistenze.

Il cuore di un convertitore R2R sta qui. Al posto di uno o di più chip sintetici, viene usato un circuito analogico composto da resistenze di precisione che leggono a cascata il segnale.
I due moduli sovrapposti offrono 4 convertitori per singolo canale, per un totale di 8, per il segnale PCM. Per il DSD ci sono 4 moduli dedicati. Ovviamente non viene fatta alcuna conversione da PCM a DSD come in molto apparecchi economici (anche di gran marca).

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la pianta di un modulo Audio-gd DA-7 Mk II installato nel R-27 HE.

Tra i due moduli, che hanno alimentazione superiore, c'è il controllo di volume, anche esso a resistenze, quindi discreto, separato per ogni singolo canale.
Per offrire una reale circuitazione bilanciata.

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al capo opposto, avvitata sul pannello anteriore, la scheda di logica di controllo del display anteriore.

 

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la vista al volo dal posteriore ci introduce al pannello ingressi ed uscite.

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le entrate sono completissime.
I2S, ottica, USB di tipo B, XLR AES/EBU e due porte coassiali per clock esterno e digitale SPDIF.
In aggiunta una porta speciale per l'eventualità di aggiornare il firmware della macchina (che io farei solo a rischio della vita ...)

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le uscite sono le tradizionali per Audio-gd, bilanciata XLR, bilanciata ACSS e sbilanciata RCA, con i due canali separati fisicamente.

L'unica indicazione del modello è presente in questo adesivo posto vicino alle presa di corrente che reca anche il numero di matricola.

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più semplice il frontale, con accensione, selettori e prese cuffie con in mezzo il display a cristalli liquidi

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sono comandi semplici ma solidi. Purtroppo asserviti al sistema poco intuitivo di Audio-gd che necessita la consultazione del manuale per ricordare a cosa corrispondano numeri e lettere mostrate nelle varie fasi.

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sotto una luce calda, l'alluminio, al vero un pò freddo, appare di una piacevole tonalità champagne.

Tutti i connettori sono di altissima qualità. Neutrik per gli XLR e corrispondenti in oro per i coassiali e gli RCA.

***

Visto l'interno, imponente, andiamo ai comandi.

Il selettore è diviso in due tasti, uno per far ruotare le opzione, l'altro per modificarle.

Il problema è l'intelleggibilità delle opzioni impostate.

All'accensione l'R-27 fa lampeggiare i led per salutare orgogliosamente

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mostrando quello che evidentemente è il logo Audio-gd e il nome del modello.

L'avvio non è immediato perché l'alimentazione rigenerativa ci mette una manciata di secondi ad andare in linea.

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quindi compare questa scritta.
Quello che si capisce è che ho selezionato la porta USB (la IN 6 guardando il posteriore).

Mentre in modalità operativa si legge la frequenza di campionamento rilevata, l'uscita, il guadagno dell'amplificatore, la porta di ingresso, il livello del volume.

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[non so cosa sia questo 128. Nella realtà il sistema è connesso ma non c'è alcun segnalo. Normalmente quel numero è 44, 48, 96, 192 etc.].

Le opzioni modificabili sono il tipo di sovracampionamento (di default è su OFF), il livello di luminosità del display, lo spegnimento o meno del display.

C'è infine una modalità "artistica" che Kingwa dice di aver mutuato dal lungo ascolto del giradischi analogico. Dovrebbe essere a suo dire un modo per generare un suono particolarmente dolce e caldo che darebbe il suo meglio con oversampling 1x o 2x.

L'ho provata senza tanto successo. A differenza della modalità "tube" del Master 9 Mk III che è anche misurabile nel suo intervento, qui io stento a riconoscerne l'effetto.

***

Bene, con questa carrellata ci siamo. Ma vorrei riepilogare le componenti di questo grosso amplificatore.

Nello stesso, enorme, telaio, abbiamo :

  • l'alimentazione rigenerativa che è in grado di dare corrente elettrica pulita a tutte le schede, con frequenza precisa e tensione stabilizzata.
    Non è una cosa banale, qui non ho grossi problemi, ma nella mia casa precedente, la tensione di rete oscillava tra 210 e 230 Volt, con frequenza tutt'altro che stabile.
    Qui invece avevo fatto installare uno stabilizzatore meccanico che alla fine si è rivelato quasi superfluo, tanto da averlo disinserito
  • l'alimentazione con tre trasformatori separati e circuiti dedicati in classe A
  • la scheda di ricezione dei segnali, controllata da un processore Altera Cyclone, due clock Accusilicon ad alta precisione, isolatori su tutte le prese, ingresso per clock esterno, interfaccia USB Amanero
  • due convertitori "analogici" a discreti (rete di resistenze) controllati da microprocessori
  • due controlli di volume "analogici" a relé
  • due amplificatori in classe A per le uscite cuffie che possono operare con guadagno differenziato a +13dB e +26dB
    erogando fino a 15 watt su 25 Ohm di carico sulla uscita bilanciata (teoricamente pari a 45-50 watt su un carico di 8 ohm se fosse possibile alimentare dei diffusori)
  • un circuito di preamplificazione lineare, sempre in classe A (uscita fino a 20 V contro i 2~5 se usato come semplice DAC)

l'alimentazione è pulita per tutti i sistemi, gli ingressi sono isolati, la macchina è virtualmente esente da jitter già sul piano concettuale.

L'avere tutto nello stesso telaio unisce ai difetti di avere un telaio enorme e pesante, i vantaggi di una messa a punto precisa nell'indirizzo della sua firma musicale, come intesa dal progettista.

In teoria, un DAC non dovrebbe suonare. Un preamplificatore non dovrebbe suonare. Dovrebbero solo fare il loro lavoro di rendere analogico un segnale digitale - quale che sia - e di elevarne il livello alle necessità del sistema di riproduzione (amplificatore o diffusori amplificati).
Il discorso è un pò diverso se pensiamo all'amplificatore cuffie, che può avere un suo carattere, secondo le impostazioni di fondo.

Nei modelli economici a chip operazionali, le modalità di funzionamento sono impostate in via digitale.

Qui invece è la topologia dell'architettura che influenza il risultato.

***

quindi, alla prova dei fatti, o meglio, del suono ?

Che si usi come semplice DAC, come preamplificatore o come dispositivo integrato, l'Audio-gd R-27 HE fa il suo lavoro.

E' presente ma è lineare, offre una risposta molto dettagliata e precisa ma non analitica. Ha una impostazione calda e dolce, più o meno a prescindere dalla modalità di funzionamento selezionato.

Nei mesi in cui l'ho usato sinora, per lo più è stato senza oversampling (NOS) ed ha pilotato praticamente tutte le cuffie che ho avuto in casa, mettendole sempre in condizioni di dare il meglio di se.
Offrendo una risposta ricca e convincente con un palcoscenico ampio, profondo e credibile.

Ma non è uno strumento di misura, non è pensato per dare prestazioni di laboratorio asettiche. Ha un carattere e un anima. Tutte orientali.

Dolce, gentile, possente ma tranquillo. Come un mastino inglese ma del tutto opposto dalla scuola e filosofia del Nord Europa, votata all'analiticità e all'iperdettaglio, magari a prezzo di una certa fatica di ascolto.

Se metto in testa le Arya Organic o le Jade II (in questo caso con l'amplificatore a valvole Stax e l'R-27 che fa solo da DAC) posso stare per ore ad ascoltare la musica che mi piace.
Senza pensare un attimo a questo o a quel dettaglio.
Tutto mi sembra naturale (quasi) come quando ascolto il mio sistema di diffusori planari a dipolo.

Naturalmente se la sorgente fa schifo, farà schifo la musica riprodotta.
Se le cuffie (o i diffusori usati : e con le Adam Audio A77H sulle prime è stata una lotta, tanto che le ho passate la Master 9 Mk III) sono secche, aspre o poco definite, l'R-27 non cercherà di ingentilirle, lascerà impietosamente che mostrino i loro difetti, senza tentare di compensarli.

Quel caldo e quel dolce, non significano eufonico o edulcorato. Siamo nel mondo dell'alta definizione. E non vi so descrivere la distanza siderale che separa questo sistema dai miei vecchi giradischi Marantz SA11S2 e Teac VRDS 10 con convertitori Philips e BB.
Eleganza contro sguaiato. Eppure 25 anni fa quelli erano il non-plus-ultra (o quasi).

Vale 3600 euro ?

Non saprei dire, dipende da cosa ci dovete fare e cosa vi aspettate che faccia. Se avete più cuffie alto di gamma e un amplificatore in classe A e dei diffusori planari robusti, ascoltate musica unplugged registrata a regola d'arte ... e avete lo spazio dove sistemarlo in modo tale che dissipi il calore che produce.
E allora si.

Altrimenti sarebbe un vero spreco.

Si può avere di più ?

Certo, sempre.

Io non sono un grande appassionato di sistemi integrati, tendo a preferire le soluzioni a componenti separati. Quindi, restando in casa Audio-GD, una DI-24H, un R-7HE e un HE-9 Mk III sicuramente vi strapperanno dei sorrisi ebeti (specie se avete delle HIFIMAN Susvara o delle HE1000 SE).
Ma ad un prezzo più che doppio di quello già stratosferico di questo.

Ci sono sistemi più economici di questo che offrano prestazioni simili ? Si certo ma comunque attenzione a selezionare cose che abbiano lo stesso tipo di impostazione a discreti, dall'alimentazione ben dimensionata alla quantità di transistor di uscita, senza operazionali.

Ne sono contento ? Si, assolutamente si.
Ma in fondo il mio sistema di backup (sempre Audio-gd) riesce a comportarsi a modo, con una prestazione sui monitor attivi da bancone, che è superiore a quella dell'R-27 che è più spietato e schizzinoso.

Quindi ?

L'Hi END è così, una malattia a cui bisogna saper porre rimedio. Ognuno trova la medicina musicale che fa per lui.

Giudizio complessivo

PRO:
  • costruzione senza lesinare. Addirittura esagerata
  • solido apparecchio di fascia realmente top; componentistica di pregio
  • ingressi e uscite per tutte le necessità
  • suono eccezionale se la sorgente e il sistema di riproduzione sono all'altezza
  • caldo, dolce ma sempre estremamente dettagliato, senza alcuna concessione
  • nessun convertitore Delta-Sigma che io abbia sinora ascoltato è in grado di dare questo genere di suono
  • addirittura conveniente (di prezzo) se confrontato con catene a tre unità separate (interfaccia digitale, DAC e preamplificatore)

 

CONTRO:
  • ingegnerizzazione molto sofisticata per un sistema in apparenza molto semplice
    costruito per ridondanza quasi overkill
  • costruzione artigianale con molte concessioni a livello di realizzazione (connessioni, resinature, residui su schede e piastre : nulla di questo si vede in occidente, in questa campo Audio-gd deve molto migliorare e curare i dettagli)
    I francesi userebbero il termine alambique
  • peso, dimensioni, prezzo ... enormi !
  • comandi e display astrusi (a dir poco)
  • impietoso verso chi non è alla sua altezza (sorgente musicale e cuffie/diffusori)
  •  

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35 Comments

Recommended Comments

cismax

Nikonlander

  • Nikonlander

Non lo è Mauro, non lo è.

Credimi, mi piacerebbe poter conversare con te di fotografia, musica e "alta fedeltà" (mi vien da sorridere a scriverlo) al tuo livello...anche perché sarebbe più bello per tutti, per me, per te e per chi legge.

Non ci sono a quel livello e me ne devo fare una ragione, quindi mi trovo nella condizione di "prendere" più di quello che do e comprendo quella che altrove ho chiamato la tua "solitudine da numero primo"

Non è inutile il tuo voler condividere quello che sai, hai studiato, hai sperimentato con passione, con gli altri

E posso allargare il discorso a Max, le cui smisurate cultura fotografica e passione traspaiono in ogni post.

Credo che queste pagine siano un esempio unico, non raro, dato dalla irripetibile convergenza di due astri.

Se vorrete continuare a farle vivere, pur nella "solitudine dei numeri primi", non sarà inutile

la mia umile opinione  

  • Administrator
52 minuti fa, cismax ha scritto:

[...] Se vorrete continuare a farle vivere [...]

Si, certamente. Però su base d'estro e sempre a carattere elitario. E' una questione di indole. ;)

cismax

Nikonlander

(edited)

  • Nikonlander
16 minuti fa, Rudolf ha scritto:

Si, certamente. Però su base d'estro e sempre a carattere elitario. E' una questione di indole. ;)

bè articoli come quello in cima a questo thread (o come decine di altri su Nikonland) è elitario per definizione. Non potrebbe essere diversamente 

Ho provato a girare sul web, ma una review di questo apparecchio al livello di questa non l'ho trovata...qualche iutubber che "dice cose, vede gente.." (cit.), ma è proprio l'impostazione che è differente, l'approccio mentale

Edited by cismax

Guest Guido

Guest Guido

Guests

(edited)

Ciao a tutti.

Sono un estimatore di Audio-gd. Attualmente ho un R28-nos ma ho ordinato lo R27-HE e sono in attesa della spedizione, rallentata dal capodanno cinese.

Ho un impianto piuttosto complesso e mi sono avvicinato ad Audio-gd per bypassare il preamplificatore ht (Tinnov A16), pilotando il finale Krell (FPB200C) con il collegamento CAST (con lo switch telecomandato del finale, passo dal Trinnov-xlr allo R28-acss).

Con lo R28 ho fatto una prova perché non ero entusiasta del rendimento sui segnali stereo del Trinnov, così ho scoperto queste macchine strepitose, dal prezzo umano.

Complimenti a Rudolf per la recensione da appassionato straordinariamente competente (ed anche a Francesco Contu, per il suo contributo parimenti qualificato).

Forse andrebbe aggiunto che lo stadio pre dello R27-HE (come anche del mio attuale R28-nos) ha un ingresso analogico (bilanciato), utile per chi usa il giradischi o altra sorgente analogica (non è il mio caso).

Questa caratteristica lo rende idoneo a sostituire qualunque preamplificatore attivo (di cui sono storico detrattore); sarebbe interessante capire funzionamento e qualità del processamento analogico.

Non usando le uscite per cuffie, ero in dubbio tra R27-HE ed il modello inferiore RE. Ho scelto il primo per istinto consumistico, con l'alibi che il telaio molto più robusto possa evitare interferenze (soprattutto termiche), dovendo collocarlo sopra finale in classe A...

 

 

Edited by Guido

Guest Guido

Guest Guido

Guests

Vorrei approfittare della competenza di Rudolf (o di altro forumer competente) per capire meglio alcuni aspetti.

Innanzitutto il mio impianto è munito di gruppo di continuità on line, quindi alimento le elettroniche (finali esclusi) con batteria ed inverter ad onda sinusoidale pura. Con questa alimentazione il trasformatore "rigenerativo" dello R27-HE (ed RE) ha comunque benefici?

Poi vorrei capire qualcosa in più anche a proposito dell'interfaccia digitale, consigliata da Rudolf. Io uso come principale sorgente un PC dedicato, realizzato con alcuni accorgimenti (alimentazione esterna, scheda madre con uscita dac dedicata, case Streacom, ecc.), collegato via usb allo Audio-gd (e tramite l'uscita hdmi della scheda video al pre Trinnov). Come software uso Jriver MC33.

Per lo Audio-gd ho eliminato qualunque conversione/ricampionamento del pc, utilizzando il convertitore R2R sia per i formati audio più comuni che per quelli dsd, con notevole soddisfazione (già con l'attuale R28-nos).

L'inserimento dell'interfaccia digitale, con uscita coassiale, non esclude il trasferimento dei files dsd, che vengono convertiti in pcm? Così non si rinuncia ad una prerogativa del dac (conversione da dsd)?

Grazie.

  • Administrator
4 ore fa, Guido ha scritto:

Ciao a tutti.

Sono un estimatore di Audio-gd. Attualmente ho un R28-nos ma ho ordinato lo R27-HE e sono in attesa della spedizione, rallentata dal capodanno cinese.

Benvenuto.

E' singolare che non avrei mai pensato di collegare in cast un finale Krell. In effetti, dovrebbe essere una soluzione notevole. Nella realtà non ho trovato convincenti i finali Audio-gd.

Hai fatto bene a prendere il telaio grosso. Nel mio utilizzo è sempre rimasto freddo anche dopo una giornata di utilizzo.
A differenza del HE9 Mk III che ho adesso - notevolmente migliore secondo me - ma che in poco tempo arriva a 50 °C (dispone di un termometro intero e la temperatura viene mostrata sul display).

Io non ho mai usato gli ingressi analogici di questi apparecchi perché ho eliminato completamente ogni dispositivo audio differente dal segnale digitale.
Quindi non ho esperienza al riguardo ma credo che la cura messa in queste macchine sonore consentirà di trarre il meglio da ogni sorgente.

Io ho avuto a lungo - ed ho tuttora - preamplificatore analogici in classe A e non ho trovato mai nulla da eccepire.

Circa l'altro quesito, sinceramente non vedrei alcuna necessità reale di aggiungere una interfaccia digitale in ingresso al R-27HE perché già di suo integra una scheda di interfaccia isolata di elevata qualità.
In ogni caso, il collegamento tra una DI24/DI25HE e l'R-27 HE dovrebbe essere in linea di principio la I2S, non la AES.
Quella io la uso solo come ingresso per il processore di ambiente miniDSP (che adesso però tendo a sostituire con la versione software di Dirac Live).

Comunque i miei computer sono dei normalissimi pc Windows, per questo delego ogni funzione audio alla DI24HE.
Mentre, tranne un brevissimo periodo 25 anni fa, sono sempre stato lontano da ogni processore/preamplificatore HT.
Anzi l'intera materia HT mi risulta del tutto priva di interesse.

Guest Guido

Guest Guido

Guests

Grazie Rudolf.

Effettivamente collegando l'interfaccia al dac via i2s è possibile trasferire anche i segnali dsd. Ma mi compiaccio della tua precisazione, che mi pone al riparo dalla tentazione di ordinare la DI-25HE [nella rece avevi scritto: "Secondo Audio-gd, questo ingresso è tanto qualitativo da non richiedere una interfaccia digitale esterna (ci sentiamo di avere qualche dubbio, almeno considerando la qualità della DI-24 HE che stiamo utilizzando in un altro stack in parallelo a questo apparecchio)"].

Il collegamento tra Audio-gd e Krell via CAST funziona perfettamente e, secondo Dan D'Agostino, quel protocollo offre un rendimento sensibilmente superiore al collegamento bilanciato normale. Io non ha fatto prove comparative.

Per i finali mi sorprende che quelli Audio-gd non ti abbiano convinto, perché sono dichiaratamente ispirati alle serie Krell (KSA e FPB) di D'Agostino, tuttora reputati tra i migliori mai prodotti.

Se vuoi provare un finale Krell collegandolo al tuo pre col protocollo ACSS/CAST (è la stessa cosa), devi considerare la serie FPB, ma solo le versioni che dopo il valore di potenza recano la C o CX, che individuano appunto l'ingresso CAST (al posto di quello rca).

La serie CX è successiva alla C, ma - a parità di potenza - ha stadio di alimentazione meno potente (credo per limitare l'assorbimento in stand-by).

Ti consiglio lo FPB200C (che ho io), è il più piccolo ma 200 watt in classe A sono davvero tanti, io ci piloto diffusori ostici, ciascuno con doppio woofer da 12' a doppia bobina e la pressione è spaventosa.

Quando puoi, mi dici anche se pensi che l'alimentazione rigenerativa offra vantaggi in presenza di psu on line?

Ancora grazie.

  • Administrator
13 ore fa, Guido ha scritto:

[...] Quando puoi, mi dici anche se pensi che l'alimentazione rigenerativa offra vantaggi in presenza di psu on line?

I circuiti interni all'apparecchio consentono al progettista di crearsi la corrente di cui ha bisogno, controllandone tutti i parametri sin dall'inizio.
E' una cosa più dispendiosa ma certamente più favorevole al disegno complessivo.

Quanto poi effettivamente, il miglioramento sia udibile è materia di dibattito e ogni ascoltatore avrà le sue sensazioni.

In quanto all'interfaccia DI, io la trovo chiaramente un vantaggio con R1 ed R8, probabilmente sarebbe superflua con l'R7 ma quello non l'ho mai provato (e penso sia eccessivo spendere quelle cifre per un DAC, vista la propensione al rinnovamento di questi dispositivi, a differenza degli amplificatori).

Guest ozio2024

Guest ozio2024

Guests

Il 01/02/2025 at 15:25, Rudolf ha scritto:

A differenza del HE9 Mk III che ho adesso - notevolmente migliore secondo me

Ciao, Mauro! TIM andrebbe di argomentare!?

 

un saluto ed un ringraziamento 

 

Dario 

  • Administrator
17 ore fa, ozio2024 ha scritto:

Ciao, Mauro! TIM andrebbe di argomentare!?

 

un saluto ed un ringraziamento 

 

Dario 

 

Tre telai separati contro un tutto in uno che ha una scheda sopra l'altra , mentre in apparecchi separati c'è tutto lo spazio per strutturare perfettamente tutto quanto.

42 chili contro 21.

3 alimentazioni separate contro una.

Etc.

Guest
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