Audio-Gd NFB-1AMP : preamplificatore e amplificatore cuffie bilanciato
Audio-Gd è un marchio cinese di cui abbiamo già avuto modo di parlare spesso su Variazioni Goldberg.
La sua anima è il progettista, Kingwa (traslitterazione occidentalizzata), ingegnere formatosi negli Stati Uniti che ha assorbito le logiche progettuali Krell.
I suoi progetti sono frutto dell'amore per la musica prima che per le esigenze commerciali.
La filosofia di Audio-Gd si basa su un'idea semplice che però, in un'era di miniaturizzazione e di virtualizzazione, pare eretica o rivoluzionaria.
Ci sono due aree fondamentali che compongono un apparecchio audio : l'alimentazione e gli stadi finali.
Quello che c'è in mezzo è importante ma se non viene messo in condizione di ingerire corrente pulita ed emettere corrente pulita, può essere il migliore del mondo ma non si sentirà la differenza tra un prodotto da $200 e uno da $20.000
Quindi alimentatori sovradimensionati, spesso con tre o più trasformatori separati, PSU in classe A con transistor di alta potenza con dissipatori enormi. Schermature, separazione dei canali compreso il controllo di volume.
Terminali a discreti di potenza tale da poter pilotare dei diffusori anche se si tratta di un preamplificatore.
Circuiti realmente bilanciati.
Zero Feedback.
Telai in alluminio adeguati al modello, alcuni realmente molto pesanti.
Controlli torniti dal pieno.
Etc.
Questo preamplificatore e amplificatore per cuffie è un apparecchio di ingresso per il marchio.
Prodotto tra il 2017 e il 2018, a formare una linea con un DAC coordinato.
Di "mezzo formato" rispetto ai vari Master 9 e 19 che hanno sempre rappresentato la prima linea dei preamplificatori Audio-Gd.
Derivato dal Master 9, ne ricalca la filosofia pur con alcuni compromessi, necessari per poter stare in un piccolo telaio e pesare non più di circa cinque chilogrammi.
E costare 600 euro, ovvero quanto chiedono certi altri marchi cinesi per un integrato con alimentazione switching, controllo di volume digitale, operazionali in ingresso e in uscita. Ma un display fancy a colori, un nome pompato dagli influencer a suon di apparecchi regalati a tutti e prestazioni di laboratorio perfettine, e tutte uguali tra loro.
Audio-Gd non ha praticamente comunicazione.
Ha un sito in cinese e in un inglese molto approssimativo, disegnato in HTML old-fashion.
Parla solo per email e con messaggi difficili da interpretare.
Cambia linea di prodotti solo quando ha qualche cosa di nuovo da proporre sul mercato.
Ma andiamo al nostro NFB-1, è uno dei pochi Audio-Gd di cui troverete tante recensioni. Degli altri si parla poco o per niente.
alluminio spazzolato naturale di adeguato spessore ma senza esagerazioni.
240x360x80 mm di dimensioni; circa 5 chilogrammi, per lo più concentrati sul trasformatore a doppio avvolgimento.
A riposo assorbe 30 W.
E' in grado di erogare sull'uscita cuffie :
- 9900 MW / 25 ohm
- 8000 MW / 40 ohm
- 3500 MW / 100 ohm
- 1200 MW / 300 ohm
- 600 MW / 600 ohm
lo fa con un circuito che permette due livelli di guadagno, uno a +16dB e uno a +25db, con un controllo di volume esponenziale a 100 livelli
le due curve esponenziali di uscita a seconda della posizione del volume (in verde quella marchiata L sul display)
Le forme sono spartane, quasi di stile post-industriale. I comandi sono digitali a relais ma fermi e solidi.
La manopola del controllo di volume è ricavata dal pieno. Ma attenzione, dietro non c'è un potenziometro. Si tratta di un controllo a scatti, by-wire che controlla una rete di relais che inseriscono o disinseriscono maglie di resistenze di altissima precisione.
qui è ripreso in studio
mentre qui è sul mio tavolo di prova
con collegate delle AKG K371 nell'ingresso single-end.
Le due prese cuffie sono sulla sinistra, appena dopo il pulsante di accensione, quella sopra è la classica per lo spinotto coassiale da 6.3 mm, quella sotto ha le quattro prese XLR/Cannon.
Sotto al display a linea singola ci sono i controlli, la modalità di uscita (altoparlanti o cuffie), il livello di guadagno (+16 o +25 dB), l'ingresso.
Infine il manopolone del volume.
Il display è a segmenti blu, sembra quello di una calcolatrice degli anni '70.
Non parla, bisogna sapere cosa dice e cosa può dirci.
qui è nella configurazione standard : H-> Headphone, L-> Low Gain, Ingresso 3, volume a 26 sulla scala che va da 0 a 100.
Il volume all'accensione è sempre a Zero, per evitare sorprese. Bisogna ricordarsene per non domandarsi perché diamine non si sente niente.
Volendo sarebbe possibile programmare l'aggeggio perché si ricordi l'ultimo volume impostato prima dello spegnimento.
Ma morire se io, pur seguendo le istruzione sul sito, ci sono riuscito !
qui abbiamo selezionato l'ingresso 4, non chiedetemi cosa sia, per saperlo devo guardare il quadro posteriore
qui abbiamo il Gain ad High, le cuffie ricevono 9 decibel di guadagno in più e suonano veramente forte. E' un modo per smuovere sassi come le prime HE-5 HIFIMAN, oppure per simulare che delle cuffie single-end come le AKG K371 siano bilanciate (ma con cuffie da 106 dB di sensibilità, sinceramente ve lo sconsiglio).
infine, quella P non significa che siamo sull'ingresso Phono ma che il segnale è stato commutato dalle uscite anteriori alle porte posteriori.
Quindi se abbiamo collegato dei diffusori, questi suoneranno.
E' in vecchio stile degli NFB Audio-Gd.
I nuovi display sono differenti per stile e materiale. Purtroppo però sono ancora più criptici di prima ...
i display dell'interfaccia digitale DI-24HE e sotto del DAC R-1R NOS 2024.
Esaurito il frontale, andiamo al retro.
abbiamo un set di ingressi abbastanza articolato, per cinque linee complessive.
Di cui due sono bilanciate, 3 sbilanciate, una é quella bilanciata speciale di Audio-GD denominata ACSS.
E un sistema di trasmissione del segnale che è coerente da un apparecchio ad un altro e consente di mantenere il dominio analogico in modo lineare, senza inutili buffer intermedi.
E il metodo d'elezione che io utilizzo per l'ingresso del segnale dal DAC e che userei, in uscita, se avessi un finale Audio-GD.
Non mancano, ovviamente, uscite linea bilanciate e sbilanciate tradizionali.
Nella configurazione attuale, il mio NFB-1 riceve il segnale dalla coppia DI-24HE + R-1R NOS via cavi ACSS Audio-GD e pilota un paio di monitor da studio Adam Audio A77H.
Ma naturalmente il bello sta dentro, se fosse per l'esterno, non degnereste di uno sguardo alcun apparecchio Audio-Gd.
qui si intravvede il trasformatore e la paratia di separazione dell'alimentazione dagli stadi di amplificazione.
alzando lo sguardo dal retro abbiamo un vista d'insieme con in primo piano i due canali e i transistori di potenza, degni di un integrato da 70 Watt (sono a 150 Watt l'uno, polarizzati in Classe A e scaldano come un termosifone).
questi sono i due canali di uscita, totalmente simmetrici anche se composti su una scheda madre unica.
In primo piano ci sono i controlli di volume (relais digitali e resistenze di precisione), completamente separati per realizzare una topologia veramente bilanciata dal segnale alle uscite di "potenza".
una vista dal posteriore all'interno
l'intero apparecchio
qui in pianta.
A destra l'alimentazione. Il trasformatore è unico, concessione alla dimensione ridotta del telaio.
Lo stadio di alimentazione è in classe A ed impiega transistor ad alta potenza.
Non ci sono integrati in nessuna parte dell'apparecchio.
Il trasformatore ha una piccola schermatura in lamierino.
Io preferirei un dispositivo resinato ma c'è una scuola di pensiero contraria a questa pratica.
Io non ne sono molto per dare un parere.
I condensatori di livellamento sono di qualità e tali da poter stare in un finale di potenza.
Quindi andando verso sinistra c'è una paratia di separazione che lascia spazio alla camera che ospita i due canali di amplificazione.
C'è un solo cavo volante che porta la corrente all'altra parte della scheda madre. Si sarebbero potute scegliere soluzioni più eleganti.
Ma qui abbiamo una ingegnerizzazione che ricorda più i lottatori di Sumo che i ballerini di Flamengo.
una vista identica, con un'altra luce.
Il coperchio è in alluminio, bloccato da 6 viti.
completiamo il tour con altre viste esterne, compreso il fondo
che esibisce quattro bei piedini di isolamento.
Sopra e sotto hanno una piccola griglia di ventilazione.
Ma il forte calore emanato viene sostanzialmente dissipato per convezione da tutto questo alluminio.
A suo tempo, ovviamente, c'era anche la versione nera. Ma io quando l'ho ordinato ho trovato solo la versione Silver da Audiophonics di Bordeaux.
ancora l'alimentazione, fonte di energia a basamento su cui il progettista costruisce ogni strumento musicale Audio-Gd.
Andando alle prestazioni sonore non c'è moltissimo da dire.
Per anni è stato il centro del mio impianto audio, ricevendo il segnale dal NFB 7, DAC da 23 chilogrammi sempre Audio-GD, in un sistema per il resto composto da finali AM Audio (classe A) di Vigevano.
E' poi stato sostituito da un integrato R-28 ancora Audio-Gd che è composto per la parte amplificazione da una circuitazione simile a questa e per la parte DAC da un sistema analogico a "ladder" (rete di resistenze).
Adesso è il sistema di backup da tavolo. A parte ho l'Audio-Gd R-27HE per gli ascolti critici in cuffia e la coppia Gustard+miniDSP per il controllo dei diffusori dipolari attivi a quattro vie.
Il suono è neutro, pulito, lineare. La classica linea di tensione amplificata (o di corrente a seconda dell'uscita).
Non ci sono cuffie che non possa pilotare. Con il Gain in H si perde di dinamica. Ma alle volte ci vuole.
Chiarezza, dettaglio e tridimensionalità sono quelli desiderabili.
Secondo quello che si dice oggi, non ha un fondo scurissimo. Ma io penso che sia un parto dell'immaginazione e per lo più, responsabilità del DAC.
Un preamplificatore principalmente non deve suonare. Deve fare il suo lavoro e basta.
Lato cuffie manca quel punch e quella dinamica che invece non mancano nel R-27.
La resa è composta e meno emozionale.
Parliamo semplicemente di progetti che non appartengono alla stessa classe (per prezzo, dimensioni, logiche).
Come tutti gli Audio-Gd per suonare bene deve scaldarsi un'oretta.
Altrimenti è piuttosto aspro.
Ma se mettete le cuffie giuste e al alzate il volume al punto che la musica richiede e mettendo la vostra mano sopra al coperchio lo sentite caldo al punto giusto ... allora nessuno che non abbiamo modo di commutare su un sistema decisamente di classe più elevata, avrà nulla da rimproverare.
In fondo l'ho pagato quanto certi pagano un cavo di potenza. Anzi, di meno ...
una vista dell'interno, appena smontato il coperchio (le viti sono in alto a sinistra, il coperchio a destra : è il mio non sto parlando per sentito dire !)
Giudizio complessivo
- compatto per gli standard Audio-Gd
- economico per gli standard Audio-Gd e in generale per le caratteristiche costruttive
- eroga potenza da vendere, nessuna cuffia può resistergli
- tutto in classe A dalla presa di corrente alle uscite; potenza in eccesso; controllo di volume e circuiteria realmente bilanciata e dual-mono dalla testa ai piedi
- funziona senza un intoppo da 7 anni : eh, questi cinesi inaffidabili (ogni Audio-Gd esce dalla fabbrica con 100 ore di impiego reale, non con due misure e via in scatola)
-
suono lineare e corretto, neutrale si potrebbe dire
- estetica da Germania anni '20
- controlli e display criptici
- il telaio in alluminio naturale è sensibile a graffi e segni; gli altri Audio-Gd di casa verniciati in nero sono meno "delicati"
- qualcuno potrebbe pensare che manchi di eleganza e di microdettaglio : ma è un boxeur come Rocky, non un ballerino
- non è più in produzione e non è stato sostituito; oggi per avere queste prestazioni si deve spendere almeno il doppio
Impianto usato per la prova :
- Audio-GD DI-24HE + Audio-GD R-1 NOS 2024, cavi ACSS Audio-GD, monitor attivi Adam Audio A77H connessi con cavi bilanciato Audioquest
- cuffie HIFIMAN Arya, Sundara Closed Back, Edition XS
mentre chiudo questa recensione sto ascoltando i miei dischi preferiti per i test.
Quello che ascolto, pur con cuffie non ancora troppo rodate è tanto bello che mi chiedo perché gli "audiofili" non si contentino mai e cerchino sempre il confronto.
Questo è un amplificatore eccezionale !
Peccato che a listino Audio-Gd ne abbia di altri, più grandi, più forti, più sofisticati.
Ma con una base di design elettronico e una filosofia totalmente consanguinei.
Che bello amare la musica ben riprodotta nel 21° secolo !
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