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Sibelius e Prokofiev : Jansen/Oslo Philarmonic/Makela - Decca


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Sibelius : concerto per violino e orchestra
Prokofiev : concerto per violino e orchestra n. 1
Janine Jansen, violino (Stradivari Shumsky-Rode 1715)
Oslo Philarmonic diretta da Klaus Makela
Decca, 6 giugno 2024, 96/24

***

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Dream Team ?

Il concerto di Sibelius è il preferito di Janine Jansen.
Questo è il primo disco in cui registra un concerto da nove anni.

L'intesa con Makela e l'orchestra di Oslo sembra sensuale. Anzi, lo è, guardando le foto delle prove e della registrazione.

Il nuovo Stradivari (non suona più il "suo" Baron del 1709) ha un timbro più aperto, meno gutturale.

La registrazione è oltre l'immaginabile con bassi ultradinamici, alti chiari, medi setosi, potenza "setosa" che chiama a gran voce di alzare il volume.

La musica

Come altre cose di Sibelius il concerto per violino ha avuto una stesura travagliata. Nella versione finale è una composizione che vive di silenzi e sussurri all'inizio che via via lasciano il posto al dialogo tra le forze, alla gioia, ad una straordinaria vitalità.

Più giovane di 20 anni, il primo di Prokofiev, scritto praticamente in viaggio e terminato nell'arrivare in Spagna. Vicino alla Cenerentola e comunque al periodo d'oro della musica dell'esule lontano dalla Russia Bolscevica (il perché poi ritornerà in patria per farsi angariare da Beria e gli altri sgherri di Stalin non lo capiremo mai, perché non siamo russi).

Come quello di Prokofiev parte quasi sottovoce e poi cresce con il violino che letteralmente balla e volteggia sugli accordi degli archi dell'orchestra.

Per entrambi i compositori il ruolo del violino è straordinariamente importante ma non è di quelli che relegano per questo l'orchestra sullo sfondo.
Il dialogo è profondo, non solo tra gli archi, i fiati hanno momenti solistici e in generale ricamano sulle note del violino.

Entrambi orchestratori straordinari e profondi conoscitori di ogni sonorità dell'orchestra.
La scelta di abbinarli in questo programma è assolutamente condivisibile.

I protagonisti

Makela è un astro nascente. Giovanissimo eppure già disinvolto, dotato di una personalità straripante, con l'Orchestra di Oslo che lo segue con grande ardimento.
E' di formazione violoncellista e quindi il rapporto con gli archi è connaturato nel suo modo di essere. E si sente.
Se avete in mente l'integrale di Sibelius emesse sempre da Decca, pensate all'inizio della Terza Sinfonia. E' una lettura unica, tra le tantissime disponibili.

Qui è uguale, con l'aggiunta che le atmosfere create in ogni scena è a seconda delle necessità, fiabesca (Prokofiev) o epica (Sibelius) con l'inserimento dei fiati su un tessuto setoso che sembra il ricreare della vita celata del sottobosco, dove si nascondo migliaia di creature invisibili, all'imbrunire.

Janine Jansen è la migliore violinista della nostra epoca. Dà il meglio di se in concerto. E per Sibelius segnalo sempre l'interpretazione Jarvi (da legare alla loro prova del concerto di Britten).
Se la guardate sul palco sembra danzare, mai ferma, lanciando sguardi di intesa e di approvazione a tutti quelli che suonano con lei.
Guardarla è un piacere.
Ma è un piacere ancora più coinvolgente, ascoltarla.

Il suo suono si è dovuto adattare al nuovo Stradivari, quello di prima già le aveva concesso di raggiungere vette elevatissime. Forse ha avuto bisogno di un pò di più per sentire del tutto questo nuovo strumento che ha una voce più chiara e un pò più "impertinente".

Le sue doti tecniche sono indescrivibili ma dove stacca praticamente ogni altro interprete della nostra epoca in questo repertorio concertistico è nell'emozionarsi e nell'emozionare.

Non sono in grado di trasmettere le sensazioni che provo mentre la ascolto, credo che chi non è capace di provarle a sua volta non lo capirebbe.

Le due prove qui sono del tutto personali. Quasi scontata la lettura di Sibelius.

Il Primo di Prokofiev da lei non l'avevo mai ascoltato. Ho l'abitudine a letture più fredde (per esempio quella mitica di Mintz con Abbado per la DG di trenta anni fa).
 

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Ma già dalle foto del libretto, in un bellissimo bianco e nero, trasmette vita, vitalità, amore, passione.

Come non innamorarsi di Lei e della Sua musica ?

Per me, impossibile.

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insomma, io piango quando la ascolto nel Secondo di Prokofiev.

Qui ci sono momenti poco "canonici", probabilmente. A momenti sembra Chaikovsky, a momenti sembra Britten.
Ma io sento Jansen. E mi piace ancora di più che nel secondo.

La registrazione

L'ho già anticipato per spoiler, lo confermo. Over the top.
La dinamica pretende un impianto di prova.
Il violino è terso ma ogni strumento ha il giusto rilievo.
I bassi sono eccezionali.
La tonalità è calda.
I miei complimenti a Jorn Pedersen e Arne Akselberg (Oslo, 5-7 giugno 2023).

Disco che fila in cima di diritto a qualsiasi classifica, senza confronti.

Un bonus disponibile solo in streaming, il duetto (con Makela al cello) non citato nelle note di copertina.
Quarantesette secondi di pizzicati.

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la foto da noi ricavata da Facebook ai tempi della registrazione lo scorso giugno (Sibelius si intuiva, Prokofiev si rilevava dalla copertina della partitura in mano a Klaus)

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Janine insegna in Norvegia (se non si è già stancata), Klaus è sempre da quelle parti.
Speriamo che questa non sia la loro ultima registrazione insieme. Con tutto il rispetto per Pappano e Jarvi. Ci vuole anche sangue fresco ...

 

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2 Comments


Recommended Comments

  • Nikonlander Veterano
happygiraffe

Posted

Bello, bellissimo! Lo ascoltato alcune volte, ma mai come si deve, per via delle "mie malandate orecchie" (cit.). Registrazione di livello stellare!

  • Like 1
  • Administrator
Rudolf

Posted

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Sibelius con Paavo, alla Tonhalle (Zurigo, 12-13-14 giugno 2024)

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