HIFIMAN Sundara Closed Back : no, non puoi essere serio !
Le HIFIMAN Sundara (la versione originale) sono state l'inizio dell'avventura audio di questo sito.
Uscite nel 2018 e proposte intorno ai €500, rappresentavano l'offerta midrange del marchio cinese che ha dato nuova vita ai diaframmi planari.
Queste cuffie inauguravano anche l'era dei nomi esotici, di vaga derivazione indo-sanscrito, (poi seguite da Arya, Audivina, Deva, Ananda etc.) in contrapposizione con le aride denominazioni numeriche (HE500, HE400, HE1000 etc.).
HIFIMAN Sundara
se rileggete quella recensione, ritroverete un mio giudizio non del tutto entusiastico.
Ad una finitura decisamente di taglio elevato per la fascia di prezzo (poi ridotta abbastanza rapidamente verso i 350 euro), non corrispondeva il suono arioso e neutro che le mie orecchie sono abituate a ritrovare nelle planari.
Anzi, mi sono sembrate, pur dopo un lungo rodaggio e il pilotaggio con un front-end decisamente high-end (Audio-Gd Singularity con un glorioso PCM1704UK e una linea di amplificazione in classe A in grado di far suonare letteralmente i sassi), piuttosto secche, aride, asciutte.
Poi naturalmente ho ritrovato il suono che più amo nelle Arya e soprattutto nelle Jade II, planari di tipo elettrostatico.
Caratteristiche poi doppiate dai modelli successivi fino ad arrivare alle sensazionali HE1000.
Se hanno un difetto per alcuni, le planari, è proprio quella resa un pò neutra che accoppiata ad elettroniche altrettanto neutre le rende meno emozionanti di altre soluzioni.
Oltre al fatto di essere per loro natura aperte.
L'essere senza la schermatura esterna del padiglione è alla base del loro campo sonoro ampio.
Ma certamente le rende anche aperte ai suoni esterni (e generatrici di suono per chi vi sta vicino).
HIFIMAN negli ultimi anni si è impegnata ad accontentare praticamente tutti.
Non so quali procedimenti usa nella sua cucina lo Chef Fang ma con poche modifiche, riesce a rendere il suono dei vari modelli, diverso, pur con una impostazione similare.
E quindi una generazione dopo l'altra il suono cambia. Di poco magari ma cambia abbastanza perché uno riesca a preferire un modello ad un altro.
A volte il cambiamento è notevole.
E così HIFIMAN si è avventurata nelle cuffie chiuse.
Potrebbe sembrare una contraddizione in termini : ma come, le planari, ariose e aperte, adesso sono chiuse come delle "qualsiasi" tedesche o giapponesi ?
Si, praticamente le nuove ammiraglie HIFIMAN sono cuffie chiuse, le HE-R10P (circa €5000, per capirci).
E alle HE1000 si contrappongono le Audivina nella stessa fascia di prezzo e suono.
E per chi non può spendere tanto, ci sono anche le HE-R9.
Non riuscivo a convincermi dei motivi di questa ... eresia finché non ho ascoltato le Audivina che tante recensioni contrastanti hanno suscitato (ma di quelle parleremo in un altro articolo)
Ma quando ho visto che esisteva anche un modello di fascia entry che in pratica è la seconda edizione delle Sundara mi sono convinto che il disegno doveva essere complessivo.
E la curiosità è cresciuta.
All'inizio queste cuffie erano proposte a €349. Un buon prezzo, appena superiore ad un buon cavo bilanciato fatto bene.
Mi sono detto, ho già un milione di HIFIMAN, pure le Audivina,
Ma quando le ho viste a € 169 euro non ho potuto esimermi e le ho ordinate.
questa schermata con le caratteristiche viene dal sito del distributore italiano di HIFIMAN, Playstereo.com di cui sono cliente da anni.
Ho acquistato nel tempo da loro le Arya e le HE1000 Stealth, oltre ad altre cosine meno costose.
Offrono un servizio eccellente, competenza e velocità di spedizione.
E anche prezzi allineati al mercato, quando non competitivi.
Leggo dalle specifiche, la solita risposta estesa ben oltre l'udibile, una impedenza di 20 Ohm e una sensibilità abbastanza elevata (per lo standard planare magnetodinamico) con un peso di 420 gramm.
Ma vediamole meglio.
COME SONO FATTE
la scatola è in cartoncino nobilitato da un adesivo. Adesso è standard per tutte le cuffie HIFIMAN.
la completa articolazione del modello sta sul retro
sul fronte c'è la foto del modello e le specifiche costruttive : cuffie chiuse, diaframma supernano NEO e magneti stealth.
Sia il diaframma - molto, molto più leggero di quello originale delle Sundara aperte - e i magneti "invisibili" sono una caratteristiche di tutte le ultime planari HIFIMAN,
entro alla scatola non c'è molto, le cuffie sono avvolte in spugna grigia, la scatoletta sopra contiene solo un cavetto single-ended di tipo economico.
Ne ho un fascio e non li uso mai.
cuffie e cavetto
che ha l'orrido adattatore per il diametro standard da amplificatore desktop serio.
Sarà utile per chi usa le cuffie con sistemi portatili, DAP e telefonini.
Ma la cosa che non sfuggirà a nessuno è la copertura dei due padiglioni
perché il resto è molto simile alle Sundara aperte
quelle coppe sono in vero legno, di un bel colore caldo, lavorate con precisione estrema e perfettamente rifinite.
Non sfigurano affatto vicine alle Audivina e danno un tocco di originalità che le distingue da qualsiasi altro modello tedesco.
Ammetto che le comprerei anche solo per quello
i padiglioni sono ben imbottiti, morbidi e comodi, copiano la forma delle vostre orecchie sopra cui poggeranno
la sezione è circolare
e il diametro simile se non identico al modello aperto.
L'archetto è uguale, rifinito di un bel nero opaco.
la banda invece è superba, con una bellissima texture che simula la pelle, è comoda e flessibile.
Complessivamente, se la vostra testa non è enorme sarà facile regolarle.
Sulle prime producono una pressione piuttosto elevata sui lati della testa.
Si tratta di avere pazienza, poi si allentano e trovata la regolazione giusta, diventano comode e non pesano.
il perno di movimento (non troppo mobile) dell'archetto
le tacche di regolazione dell'apertura dell'archetto.
Insomma, a 169 euro cose del genere non le ha mai viste nessuno, non credete ?
***
PROSEGUE CON PRESTAZIONI E SUONO
questa è la risposta in frequenza misurata con miniDSP Hears e REW, armonizzata a dodicesi di ottava.
e questa è la risposta in frequenza delle Sundara confrontata con quella delle Audivina allineate per sensibilità (le Audivina sono più "dure" da pilotare e meno sensibili).
Come vedete, al di là del differente rodaggio (le Audivina suonano da inizio di aprile, le Sundara da un paio di settimane), l'impianto è simile.
Tutt'altro che lineare e tutt'altro che Harman "standard".
Sarà un difetto.
A prima vista qualcuno farebbe bleah !
Ma dubitare molto di queste misure quando fatte con cuffie nuove.
Nel tempo le asperità si livellano e i gap si chiudono.
Ma comunque l'impianto è quello di cuffie monitor, non esattamente neutre. E' una cosa puramente voluta.
Questo, insieme al diaframma chiuso in una camera di legno costituisce la peculiarità di queste cuffie.
Che unite ad un carico leggero e ad una sensibilità abbastanza elevata, le rendono particolari.
In estrema sintesi, il suono è caldo - non credete a chi vi dice che sono neutre, mi chiedo con che cosa e cosa ascolti tutti i giorni - e il basso potente.
Il medio invece, è un pò più indietro degli alti che sono brillanti ma niente affatto sgradevoli.
In questo momento, mentre scrivo, sto passando dalla voce matura di Peter Gabriel al violino di Isabelle Faust e poi alla voce di Sabine Devieilhe.
Si tratta solo di adeguare il volume tra una traccia e un'altra.
Isabelle suona su frequenze medio-alte ma il volume deve andare in alto. La voce di Sabine è un pò indietro rispetto all'impianto orchestrale, sarà così dal vero ? Non lo so perché l'ho sempre ascoltata in questo Bach con i miei diffusori planari e con le cuffie aperte.
Qui è calda e un pò meno in evidenza.
Mentre Peter Gabriel gigioneggia caldo su "un tappeto di percussioni acustiche"cit.
Lo Stradivari di Isabelle è chiaro, metallico il giusto ma si deve "pompare il volume" per farlo suonare come sono abituato io.
Andando ad un repertorio più deciso, i King Crimson degli ultimi tempi suona eccezionalmente bene, come se il mix (eccezionale !) fosse stato fatto con le Sundara.
Ascolto Cirkus e mi viene voglia di veleggiare con le braccia aperte ....
Siamo ad un terzo dei 10 Watt che l'NFB1 è in grado di scaricare sull'uscita bilanciata ... !
E la batteria entra dirompente sul sax con la voce che resta in evidenza. Ma calda, bella, pulita ma senza prevaricare gli strumenti.
Come dal vivo.
Incursione nel jazz svedese, un contrabbasso cavernoso con percussioni potenti, dettagliate, materiche.
Ultimo passaggio di rito per Gardiner con la cantata n. 21 di Bach.
Solenne nel basso ma con i fiati chiari anche se non in primissimo piano.
Ok e quindi ?
Cuffie da ascolto che non evidenziano in modo iperanalitico i singoli strumenti ma costruiscono un suono avvolgente e caldo.
Bassi in evidenza senza strafare come certe chiuse dinamiche (anzi !) ma pur sempre con una dote energetica superiore alla planari aperte.
Che son più dettagliate ma meno emozionanti su questo piano.
Il medio é un pò indietro e questo porta ad ascoltare a volumi inusitati che però queste cuffie perdonano per la totale assenza di distorsione, tipiche delle planari ortodinamiche.
Il campo sonoro non è amplissimo, anzi, è il difetto principale di queste cuffie che non sono fatte per ricreare il fronte sonoro di Bayreuth.
Insomma, il suono HIFIMAN reso emozionante, nulla a che fare con le Sundara originali.
E un assoluto bargain (affare del secolo) a 169 euro.
Se pensate che le sto ascoltando con un cavo HIFIMAN acquistato da Playstereo.com a 280 euro ...
Giudizio complessivo
- costruzione realmente premium, irreprensibile, quel legno naturale lucidato e di quel colore è già una ragione di acquisto
- suono caldo, suadente, mai stancante, senza nulla in eccesso : nessuna delle volate pirotecniche delle HE1000 !
- carico leggero per qualsiasi dispositivo
- sensibilità abbastanza elevata ma meglio avere una bella riserva di potenza
-
rapporto prezzo/prestazioni irraggiungibile per qualsiasi planare. Con questi soldi non si comprano nemmeno le più scarse Beyerdynamic ( ma se vi piacciono, compratele pure !)
- fronte sonoro ridotto, la ricostruzione tridimensionale non è il loro forte
- medi un po’ indietro, non sono cuffie che separano dettagliatamente voci e strumenti, puntano sull’amalgama con una sonorità più live
- io le ho ascoltate con un front-end da 3000 euro con un cavo che costa quasi il doppio. Saranno sullo stesso livello con un telefonino o un DAP con 100 mW di potenza ?
- scomode sulle prime, ci si abitua mentre prendono la forma della vostra testa. Se volete comodità, puntate sulle Audivina
- tenuta del materiale da verificare nel tempo (non è mai stato un fiore all'occhiello di HIFIMAN)
-
ovviamente non hanno né il dettaglio delle HE1000, né il palcoscenico delle Audivina ne la suadenza delle Arya. Ma per quelle dovete aprire il portafogli.
A 169 dubito che troverete questo suono.
Insomma : Dr. Fang, per questi soldi, non puoi essere serio !
Impianto usato per l'ascolto :
- DAC Audio-GD R1 NOS 2024
- Audio-GD DI24HE in I2S con cavo Audioquest
- amplificatore Audio-GD NF1B collegato in ACSS (cavi Audio-GD)
- cavo bilanciato crystal HIFIMAN
dischi ascoltati :
- 1
- 3
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