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  • Administrator
Rudolf

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all we get is life
Thélème, Jean-Christophe Groffe, Sting
Aparté, 22 novembre 2024, 96/24

***

gran bel disco. Un giorno, quando sarò finalmente grande, capirò che ci azzecca Cage con Dowland.
Sting compare solo nell'ultima traccia.

  • Nikonlander Veterano
Alessandro Pisano

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Il 22/11/2024 at 09:46, Rudolf ha scritto:

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James Ehnes, viola
Andrew Armstrong, pianoforte

Brahms e Schumann. Le due ultime sonate di Brahms, scritte per clarinetto ma arrangiate dallo stesso Brahms per viola mantengono lo stesso tepore autunnale ma sono qui interpretate con potenza e slancio, senza troppa indulgenza.
La viola è una Stradivari del 1696, in prestito.
Registrazione pulita da Onyx, 192/24, 22/11/2024
Il disco si chiude con una bella lettura della celeberrima ninnananna di Johannes scritta a 35 anni per i bambini che non ha mai avuto.

 

Questo è proprio la musica che mi piace e mi tocca le corde del profondo, mi piace anche la sinfonica, ma in questo momento per me è il TOP 

GRAZIE.

Ora conosci i miei gusti :D e se ne hai altri, saranno molto graditi 

A Presto Rudolf !  

  • Nikonlander Veterano
happygiraffe

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Un disco uscito già da diverse settimane, ma assolutamente da non perdere, almeno per gli amanti di Ravel. Raccoglie tutte le opere con pianoforte: la musica per piano solo, i due concerti, la musica da camera e varie raccolte di musica vocale. Poizat è un pianista franco-svizzero, con origini cinesi. Bravissimo, senza ombra di dubbio. Premiato da Gramophone come disco del mese di novembre. Consigliatissimo!

  • Nikonlander Veterano
happygiraffe

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G.F.Handel, concerto per arpa HWV 294: G.Tailleferre, concertino per arpa e orchestra.
Marie-Pierre Langlamet, arpa; Berliner Philharmoniker, Dir. Juanjo Mena.
Berliner Philarmoniker Recordings, 2025.

***

Questo disco, edito dall'etichetta dei Berliner Philarmoniker, è pensato per dare risalto alla bravura dell'arpista francese Marie-Pierre Langlamet, che dal 1993 suona nei Berliner. Il programma si apre con il gioioso concerto per arpa di Handel, ma è la seconda parte del programma che ha catturato il mio interesse: il Concertino per arpa e orchestra della compositrice francese Germaine Tailleferre, conosciuta per aver appartenuto al Gruppo dei Sei (con Milhaud, Poulenc, Honegger, Auric e Durey). Tailleferre, per quanto prolifica e longeva (è mancata nel 1983 a 91 anni), è decisamente poco conosciuta ed eseguita. Questo Concertino, composto nel 1927, è un brano di impostazione neoclassica, che riflette la cultura musicale parigina dell'epoca, con un linguaggio raffinato, fresco e vivace. Un piccolo gioiello! Se siete in vena di confronti, il riferimento storico è l'incisione di Nicanor Zabaleta con Jean Martinon per DG.

  • Nikonlander Veterano
happygiraffe

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Nutrivo grandi aspettative in questo disco. Adoro il Ravel per pianoforte e Cho è un ottimo pianista, che si è perfezionato in Francia con Béroff, specialista di Ravel e Debussy. Aspettative in buona parte deluse. Cho si distingue per la palette veramente raffinatissima, ma il suo Ravel ha tempi troppo lenti per i miei gusti e il suo approccio è così crepuscolare da risultare spesso soporifero. Peccato.

 

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  • Nikonlander
cismax

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ciao happy, non mi ritrovo molto nella tua valutazione di questo disco.

Ascoltando la Sonatine, il Menuet Antique, i Valses e Gaspard non mi sembrano lenti e confermo la palette raffinatissima del pianista, che in Ravel è così importante. Se Maurice fosse stato un attore avremmo parlato di microrecitazione. La sua musica rifugge talmente il sentimentalismo, che ogni accenno di sentimento va fatto risuonare e diventa così efficace!

La Pavane è certamente troppo lenta, diventa appunto un pezzo sentimentale e non lo deve essere, per non tradire Ravel e pure Miroirs dovrebbero avere più piglio, ma complessivamente mi è sembrato un disco godibile.

Registrazione peraltro spettacolare, con dei bassi pieni e puliti come non accade spesso di sentire in un pianoforte registrato.

Lui non lo conoscevo

 

 

Edited by cismax
  • Administrator
Rudolf

Posted

12 ore fa, cismax ha scritto:

ciao happy, non mi ritrovo molto nella tua valutazione di questo disco.

Ascoltando la Sonatine, il Menuet Antique, i Valses e Gaspard non mi sembrano lenti e confermo la palette raffinatissima del pianista, che in Ravel è così importante. Se Maurice fosse stato un attore avremmo parlato di microrecitazione. La sua musica rifugge talmente il sentimentalismo, che ogni accenno di sentimento va fatto risuonare e diventa così efficace!

La Pavane è certamente troppo lenta, diventa appunto un pezzo sentimentale e non lo deve essere, per non tradire Ravel e pure Miroirs dovrebbero avere più piglio, ma complessivamente mi è sembrato un disco godibile.

Registrazione peraltro spettacolare, con dei bassi pieni e puliti come non accade spesso di sentire in un pianoforte registrato.

Lui non lo conoscevo

 

Io l'ho ascoltato per un pò e l'ho trovato poco interessante.
La pensa così anche Hurwitz che mette come edizione di riferimento la vecchia di Abbey Simon ed ha lodato quella recente di Poizat (ma anche quella della Hewitt ... ?).
Ad ogni modo, a nessun titolo potreste pretendere che io recensisca queste cose : non ci arrivo (il Ravel pianistico proprio non lo capisco mentre adoro e conosco profondamente quello cameristico).

  • Nikonlander
cismax

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bè lungi da me parlare di riferimento...

a me piace il Ravel pianistico, è tra i pochi compositori vissuti oltre gli anni 20 del 900, con Bartok e Prokofiev, di cui riesco ad ascoltare le composizioni per piano...

  • Nikonlander Veterano
happygiraffe

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Se mi lasciate qualche giorno, scrivo un pezzo dedicato all'opera pianistica di Ravel e relativa discografia. Tornando rapidamente a questo disco, non dico sia brutto, anzi, ci sono diverse cose belle, ma non si avvicina neanche lontanamente ai miei riferimenti.

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  • Nikonlander Veterano
Alessandro Pisano

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Il primo pezzo per i miei gusti è strepitoso, il resto è ottimo

Ditemi Voi cosa ne pensate  9_9

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  • Administrator
Rudolf

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50 minuti fa, Alessandro Pisano ha scritto:

Il primo pezzo per i miei gusti è strepitoso, il resto è ottimo

Ditemi Voi cosa ne pensate  9_9

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Il primo "pezzo" oppure l'interpretazione del primo "pezzo" ? ;)

  • Nikonlander Veterano
Alessandro Pisano

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Adesso, Rudolf ha scritto:

Il primo "pezzo" oppure l'interpretazione del primo "pezzo" ? ;)

Domanda legittima e correttissima, visto le tue lezioni sulle interpretazioni :D

Magari avessi in testa varie interpretazioni dell'opera 47 in D minore 9_9 

Mi piace molto la sua interpretazione, e spero di non alzare un vespaio :D 

  • Administrator
Rudolf

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Rudolf

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Shostakovich : integrale delle sinfonie e dei concerti + Lady Macbeth
Boston Symphony Orchestra, Andris Nelsons
Yuja Wang, Baiba Skride, Yo-Yo Ma

Deutsche Grammophon 28 marzo 2025, formato 96/24

***

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é disponibile il cofanettone da quasi 20 ore, sono disponibili anche i concerti per violino e Lady Macbeth. Usciranno anche i concerti per pianoforte e quelli per violoncello (maggio e aprile).
In più ci sono anche altre composizioni note e meno note.

Ovviamente non l'ho ascoltato tutto e non so se lo farò. Certo non tutte le sinfonie né le opere corali (che sono lontane dal mio gusto).
Shostakovich è una bestia strana, mi piace quello giovane e quello vecchio, quello in mezzo ... non troppo.

Andris Nelsons è un ottimo direttore e oramai ha un sodalizio di lunga data con la Boston (dal 2014) che qui è in splendida forma.

Però io lo trovo molto freddo, più dei suoi conterranei Jarvi e con tempi sempre troppo compassati per le mie aspettative.

In più non c'è traccia del sarcasmo acuto, a volte grottesco che sfocia nello sfottò, magnificato per esempio da Bernstein. La prima sinfonia (la mia preferita) a tratti così sembra più La Bella Addormentata ...

Ma non prendetela per una stroncatura. Non sono più i tempi di Haitink né quelli di Bernstein per non parlare di Barbirolli o di Toscanini ma questa edizione è un monumento straordinario.
Per di più registrato in maniera eccellente con dinamiche straordinarie che mettono in luce tutte le sezioni di questa splendida orchestra.

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Rudolf

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Puccini : Tosca
Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, direttore Daniel Harding
Eleonora Buratto, Johathan Tetelman, Ludovic Tezier
DG 96/24, 28 marzo 2025

***

Io non sono melomane e nemmeno lo è Daniel Harding che è un sinfonista.
E sono poche le opere che mi piacciono.

Ma la Tosca è la Tosca. E per me ci sono due tipi di Tosca. Quella che mi suscita lacrimazione spontanea e quella che non lo fa.

E questa appartiene alla prima categoria.

Eccezionali la Buratto (sembra la Tebaldi) e Tezier (ottimo italiano). Tetelman ha già fatto Cavaradossi più volte e con successo nel recente passato. Ma qui viene messo in ombra dagli altri.
Bravo Harding, non ci avrei scommesso due euro.

Un ottimo acquisto per Santa Cecilia del pilota-direttore ;)

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Rudolf

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Der fliegende Holländer, Wagner
Edward Gardner 2025, Decca 96/24, 17 aprile 2025

***

E' il primo Wagner, quello eroico (non ancora erotico) come Rienzi e i Meistersinger.

L'ouverture è travolgente. Mi perdonerà il mio amato Johannes ma a me piace (non tutto insieme, sono due ore e 10 anche qui).
Non sono in grado di fare confronto tra Lise Davidsen e la grande Birgit Nilsson e in generale tra Norvegia e Svezia io parteggio per la Svezia.

Non sono come avrebbe diretto l'Olandese il mitico Solti. Mi ricordo quello di Karajan ma la sua Senta è scarsa.

Qui la direzione d'orchestra è estremamente energica e anche se l'orchestra non è quella dei Wiener la parte sinfonica è travolgente.

Ma è eccezionale, lo posso dire anche io, Lise Davidsen.
So che presto registrerà Isolde e non vedo l'ora ma spero non con Yannick Nézet-Séguin che cordialmente detesto (ma prima aspetta due gemelli : Sigmund e Siegfrid ?).

Registrazione straordinaria. Gran bella edizione che potrebbe essere il riferimento (ma ci saranno certo loggionisti che preferiranno questa o quell'altra edizione storica dall'audio inascoltabile o perché questa non è una edizione teatrale ma concertata) 

 

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Rudolf

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The Last Rose
harmonia mundi (France), 17 aprile 2025
Canzoni, arie e danze da un misterioso manoscritto

***

misterioso ma celeberrimo. Qui abbiamo - a mio parere - una delle più belle edizioni di Greenslevees che io abbia mai ascoltato.
Ma tutto il disco fino all'ultima song, The Last Rose of Summer che dà il titolo al disco (e che io conosco in tutte le versioni, per ogni voce possibile) è eccezionalmente ben intonato, delicato, autentico.
Disco che riconcilia con la musica, qualunque delusione abbiate preso.

Strumentisti e voci belle chiare, bella registrazione. un 96/24 da ascoltare con le vostre migliori elettrostatiche.

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  • Nikonlander Veterano
happygiraffe

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Alexander Scriabin, Sonata n.3, Improvvisi opp.7, 10, 12, 14, Fantasia op.28, Poemi, op.32, Valzer op.38.
Clément Lefebvre, pianoforte.
La Dolce Volta.

***

Segnalo questo disco, a mio avviso bellissimo, che il pianista francese Clément Lefebvre dedica allo Scriabin più giovane. Suono caldo, potente, energico, ma non solo: sembra che Lefebvre sappia cogliere perfettamente il senso musicale di queste pagine. Consigliatissimo!

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  • Nikonlander Veterano
happygiraffe

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Franz Liszt, Via Crucis, Consolations.
Leif Ove Andsnes, pianoforte. The Norwegian Soloists' Choir, Grete Pedersen dir.
Sony Classical 2025.


***

Questo disco, molto particolare e interessante, si concentra sul Liszt più intimo e spirituale, lontanno anni luce dalle pagine brillanti ricche di virtuosismi. Via Crucis è una composizione per soli, coro misto e pianoforte o organo, caratterizzata da una scarna semplicità, che si richiama ai canti gregoriani, ma con quelle arditezze armoniche tipiche dell'ultimo Liszt. Seguono le Conosolations per pianoforte e un paio di Harmonies poétiques et réligieuses, a completare un programma piuttosto insolito. Impeccabile l'interpretazione di Andsnes e amici, sobria e profonda.

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  • Nikonlander Veterano
Alessandro Pisano

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Io la trovo incantevole, e la sto ascoltando mentre viaggio su Nikonland 

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  • Nikonlander Veterano
happygiraffe

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Mozart, quartetto con pianoforte n.1 K478, trio con pianoforte n.3 K502, sonata per pianoforte e violino n.25 K377/374e, sonata per pianoforte n.4 K282/189g.
Julien Libeer, Pierre Colombet, Máté Szücs, Eckart Runge.
Harmonia mundi 2025.

***

Ecco un bellissimo disco di musica da camera di Mozart. Il programma comprende il primo quartetto con piano, il terzo trio, la sonata epr piano e violino K377 e la sonata per piano K282. Gli interpreti sono tutti dei bravissimi e affermati cameristi, a partire dal pianista Julien Libeer, che ricordo in un bellissimo ciclo delle sonate per violino di Beethoven con Lorenzo Gatto, poi Pierre Colombet, violinista nel quartetto Ebène, Máté Szücs, ora violista del quartetto Keller dopo essere stato prima viola della filarmonica di Berlino, Eckart Runge, violoncellista nel quartetto Artemis.
Le pagine di Mozart di questo disco stupende e suonate in maniera incantevole. Ascoltatelo, questo disco vi regalerà più di un sorriso!


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