Letter(s) to Erik Satie - Bertrand Chamayou
Erik Satie, John Cage, pezzi vari per pianoforte.
Bertrand Chamayou, pianoforte.
Erato, 2023.
***
L'accostamento tra Erik Satie e John Cage è molto insolito e prima vista potrebbe apparire privo di senso. Da un lato il compositore francese, ribelle, eccentrico, fuori dagli schemi, una figura chiave della scena musicale parigina dei primi 20 anni del '900. Dall'altro John Cage, compositore americano tra i più importanti delle avanguardie del secondo dopoguerra. Se tutti abbiamo ascoltato almeno una volta la prima delle 3 Gymnopédies di Satie, John Cage è solitamente ricordato per 4'33", opera che prevede che l'esecutore non suoni nulla per 4 minuti e 33 secondi.
Eppure Chamayou nelle belle note di copertina ci racconta di essere approdato a Satie proprio studiando Cage e scoprendo l'ammirazione del compositore americano per il francese. Del resto Satie fu il primo ad avere l'idea di mettere degli oggetti sulle corde del pianoforte, inventando di fatto il "pianoforte preparato", che fu poi largamente usato da Cage.
Chamayou ci presenta in questo disco una perfetta sequenza di brevi brani di entrambi i compositori, che chiarisono come sia stato profondo il segno lasciato da Satie su Cage. Il tono è spesso intimo e malinconico.
La mia perplessità iniziale è stata spazzata via al primo ascolto. Questo disco è un luminoso omaggio a due dei compositori più strambi e innovativi del loro periodo da parte di un pianista che si dimostra ancora una volta uno dei migliori talenti della sua generazione.
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