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Bruce Lee a cinquant'anni (e due giorni) dalla morte.


Silvio Renesto

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Il 20 luglio del 1973, moriva Bruce Lee, per cause poco chiare, forse una intossicazione o uno shock anafilattico da "medicinali", per così dire.
Il suo mito invece è rimasto vivo e intatto fino ad oggi. 
Da appassionato praticante di arti marziali orientali e da "divoratore" dei suoi film, voglio condividere qualche pensiero sull'aspetto cinematografico e sull'aspetto combattivo di questo artista.

Bruce Lee al cinema

Bruce Lee ha letteralmente rivoluzionato il modo di coreografare i combattimenti al cinema ed in Tv. Da noi, salvo qualche eccezione, imperavano il fare a pugni (a volte vero pugilato, altre volte scazzottate a caso) dei calci, con qualche sprazzo di judo o più raramente di karate.
In Cina/Hong Kong invece il film di arti marziali erano basati su movimenti e tecniche di questo o quello stile di kung fu, eseguiti a braccia tese con un costante ritmo uno-due assai poco realistico, per non parlare di salti e  volteggi che offendevano la legge di gravità.
Bruce Lee ha introdotto nelle coreografie marziali un ritmo serrato, con tecniche d'anticipo, finte, giuste distanze e movimenti del tutto possibili ad una persona atletica. Bruce Lee fu un abile ballerino oltre che artista marziale ed il suo senso del ritmo gli fu indubbiamente di aiuto sia nel creare coerografie avvincenti che nello sviluppare la sua arte marziale.

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Una delle più famose posizioni di guardia di Bruce Lee, laterale, pronto a scattare con la gamba avanzata spostando il peso.


In molti suoi film il Karate è ridicolizzato (Dalla Cina con Furore, ma soprattuto l'Urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente, quello col duello con Chuck Norris) e dichiarato inferiore al kung-fu, una nota nazionalistica, tutto "Dalla Cina Con Furore" è anti giapponese (è ambientato durante l'occupazione giapponese di alcuni territori della Cina) . Cosa che ha fatto spuntare palestre di kung fu come funghi un po' dappertutto.

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Bruce Lee vs Chuck Norris (che era inizialmente campione mondiale non di karate ma di uno stile simile coreano, il Tang Soo Do)

Ma kung fu (sarebbe meglio dire quanfa) è un termine quantomai generico, che si riferisce a decine e decine di arti marziali molto diverse fra loro, e nei suoi combattimenti "cinematografici " Bruce Lee usa poche  tecniche attribuibili a qualche stile di kung fu cinese (a parte un po' di wing chun), affidandosi soprattutto a calci alti che ricordano di più il taekwondo coreano o il Muay Thai, pugni occidentalissimi, proiezioni da sanda o da judo, armi da kali filippino, insomma, un po' di tutto, più rispondente alle necessità dello spettacolo di fronte ad un pubblico più smaliziato, ma coerente anche con la sua filosofia  che sosteneva- a ragione- l'ecletticità contro la rigidità delle tecniche preordinate.

 

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Bruce Lee è famoso anche per aver "sdoganato" i Nunchaku. Arma di derivazione contadina estremamente efficace, la trovo ottima per allenarsi. 

A tutto questo aggiungeva un notevole carisma personale e un'esperienza di vero praticante di arti marziali che traspariva nell'azione cinematografica. Se confrontiamo una scena di combattimento di Bruce Lee con una di Jackie Chan (formatosi ad uno dei "Teatro dell'Opera di Pechino") , la differenza è visibile. Jackie Chan,  almeno ai miei occhi, sembra più un eccellente acrobata che un lottatore.

 

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Jackie Chan giovanissimo e quasi sconosciuto in una  "comparsata" in un film di Bruce Lee.

Nemmeno il bravissimo atleticamente Jet Li a mio parere è confrontabile "cinematograficamente parlando" con Bruce Lee, se confrontate la versione di "Dalla Cina con Furore" con Jet li con quella originale, lo capite subito.
Gli attori "marziali" che oggi trasmettono qualcosa come carisma, secondo me sono Tony Jaa (Muay Thai) e Iko Uwais (Silat).


Bruce Lee e le arti marziali. Bruce Lee si formò con un'arte marziale tradizionalissima, il Wing-Chun, uno stile di combattimento -che non ho mai praticato- prevalentmente a corto raggio, parte di una famiglia di arti marziali  di una regione del Sud della Cina. Il suo Maestro fu Ip Man, (a cui hanno dedicato una serie di deliranti film con Donnie Yen) e Bruce Lee iniziò ad insegnarlo nel suo primo soggiorno negli USA, ben presto però si rese conto chenella realtà, aderire ad un solo stile di combattimento era limitante, e che la maggior parte degli stili classici di Kung fu avevano perso nel tempo qualsiasi efficacia, trasformandosi in (parole sue) un vuoto agitare le mani.

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Un giovane Bruce Lee con il maestro Ip Man.


Per questo Lee rinnegò in buona parte gli stili tradizionali e studiò un'integrazione fra  metodi di combattimento orientali ed occidentali votata alla sostanza non all'apparenza, il suo Jeet-Kune do (prima Jun Fan), o arte di intercettare un pugno, che in fondo può essere considerato l'antenato delle arti marziali miste.

 

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Bruce Lee e Dan Inosanto, suo amico e maestro di Kali (arte marziale filippina) da cui Bruce trasse molti insegnamenti per codificare il suo Jeet Kune Do.

 

Bruce Lee combattente. Qui le cose si fanno un po' più oscure perchè il mito ha ingigantito forse oltre misura le abilità reali. 
 Sicuramente era agile, veloce e compatibilmente con le sue dimensioni, potente. Si sa che quando insegnava negli USA era un istruttore molto apprezzato e diversi personaggi famosi (Steve Mc Queen, James Coburn, il giocatore di basket Alì Abdul Jabbar) furono suoi allievi. Quindi ci sapeva fare. 

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   Purtroppo ci sono rimasti pochi elementi di valutazione (documentazioni, filmati di combattimenti non cinematografici), oltre a  testimonianze di incontri a porte chiuse.
Dai filmati delle sue dimostrazioni, di nuovo si vede che Bruce Lee ci sapeva fare piuttosto bene soprattutto nell'anticipare l'avversario con il giusto tempismo e tecnica. Insomma un valido combattente, perlomeno nel contesto in cui lo si è visto combattere.  

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Due scene tratte da una dimostrazione pubblica, Bruce Lee è quello con i laccetti bianchi.  Incontri interessanti, avversari di livello medio però,.

Bruce Lee quindi non era una finzione, sapeva combattere bene, ma non era quel combattente assoluto che il mito ha costruito. In un altro filmato lo si vede allenarsi al sacco, i calci laterali sono ottimi ma i pugni sono qualitativamente sotto al livello di quelli che avrebbe potuto sferrare un pugile dallo stesso fisico.
Anche a parità di peso, contro  un mago della Muay Thai, come ad esempio  Saenchai, nutro seri dubbi che Bruce Lee avrebbe potuto avere la meglio.

In ogni caso Bruce Lee è stato un innovatore, un artista  marziale capace,  raffinato ed eclettico ed ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del cinema  e delle discipline di combattimento ed ha contribuito  ad avvicinare molti alla pratica  delle arti marziali.  Per questo il sopravvivere del suo mito è ampiamente giustificato.

Foto da internet , copyright degli aventi diritto.

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7 Comments


Recommended Comments

  • Nikonlander Veterano

Ho visto diversi suoi film così come quelli di IpMan,non sapevo che Karim Abdul Jabbar fosse un suo allievo.grazie delle interessati notizie.

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  • Nikonlander Veterano

Grazie per l'approfondimento, Bruce è stato un grande innovatore, sono anche io dell'idea che buona parte di quello che vediamo al cinema ancora oggi deve molto alle sue idee.
Riguardo i film su IP Man, comprendo il tuo sconcerto ma non li reputo così male, almeno i primi due.
Non mi ricordo che film era ma la serie di combattimenti sulla torre con i vari avversari prima di arrivare la boss finale è stata una delle più belle.

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  • Nikonlander Veterano
5 ore fa, Sakurambo ha scritto:

...
Riguardo i film su IP Man, comprendo il tuo sconcerto ma non li reputo così male, almeno i primi due.
Non mi ricordo che film era ma la serie di combattimenti sulla torre con i vari avversari prima di arrivare la boss finale è stata una delle più belle.

Grazie  a tutti dei passaggi e dei commenti. 

Il film di Bruce Lee a cui ti riferisci era "L'ultimo combattimento di Chen" (Game of Death) uscito postumo nel 1978 in cui Lee ha intepretato quasi  solo le scene che ricordi tu della torre, poi è morto.  Il resto sono montaggi interpretati da controfigure e coreografati da Sammo Hung (il ciccione bravissimo di molti film di Kung fu, che appare anche negli Ip Man).  
Ne esistono diverse versioni di Game of Death, con trame e finali  differenti, perchè appunto è stato montato postumo. Comunque nelle scene di combattimento con il vero Bruce Lee partecipano un maestro di Hapkido,  uno di Karate,  Dan Inosanto con i bastoni e i nunchacku, molto interessanti, (e Abdul Jabbar alla fine).

Il primo (e in misura minore il secondo) Ip Man non sono male, hai ragione, non li amo molto per motivi soggettivi: il Wing Chun (di cui ho comunque  rispetto)  non è tra le arti marziali che preferisco e Donnie Yen, per quanto sia bravissimo e autentico praticante, non mi "piglia" cinematograficamente  più di tanto (e il vero  Ip Man non ha mai fatto nulla del genere in vita sua, il nome è solo un'esca).

 

 

PS non ricordo bene, ma  in uno degli ultimi Ip Man mi pare che Donnie Yen sfidi Mike Tyson (come dire che un fox-terrier sfida un rinoceronte :) ) ma mi sembra che abbiano avuto il pudore di non fare finire  il combattimento.

 

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  • Nikonlander Veterano

Si, gli ultimi sono vere tamarrate...
L'incontro con Tyson c'è e finisce pari e patta. 9_9

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  • Nikonlander Veterano

Ricordo The Green Hornet, telefilm nel quale Bruce Lee fece il suo debutto in TV nella parte di Kato. Alla fine il vero eroe era Kato e non Green Hornet. Insomma, bucava lo schermo anche con la maschera.  Da lì decollò la sua carriera: lo definirei geniale. Non parlo solo di business, della nascita di produzioni marchiate Hong Kong che si inserivano nel mercato hollywoodiano con un nuovo filone i cui film comunque avevano una struttura "western"; parlo soprattutto delle idee e dell'inseriamento delle arti marziali e delle abilità atletiche degli attori nelle storie magari semplici ma contententi scene altamente spettacolari. Ancora oggi ne vediamo traccia in molti film d'azione anche di grande fama, pensate all'addestramento nel primo film di Matrix e a tutte le scene spettacolari dei film seguenti nelle quali il richiamo all'utilizzo delle arti marziali è frequente . Bruce Lee è stato innovativo e per me (che all'epoca delle sua morte ero un ragazzino) è stato un gigante da molti sottovalutato.

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  • Nikonlander Veterano
2 ore fa, Enrico Floris ha scritto:

Ricordo The Green Hornet, telefilm nel quale Bruce Lee fece il suo debutto in TV nella parte di Kato. Alla fine il vero eroe era Kato e non Green Hornet. Insomma, bucava lo schermo anche con la maschera. 

Assolutamente.

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  • Nikonlander Veterano

Come al solito (è quasi inutile ripeterlo) i tuoi Post, sarebbe meglio dire le tue lezioni, sono "magistrali, rendono chiaro qualunque tipo di Argomento....

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