Mezzo metro, al massimo 2
Mezzo metro, al massimo 2 è la profondità in cui ho realizzato tante fotografie subacquee, sia in mare che in acqua dolce. Confesso di essere qui a scrivere di questo perchè ho un po' di nostalgia; le foto di questo post sono già passate per Nikonland ma non sono qui nel blog, mi sembra corretto farne una sintesi (brutale) e metter qui la "bandierina".
Da sopra il mobile spunta la sacca rossa della muta stagna, sta lì muta, in tutti i sensi, però da lì silenziosamente mi parla delle piccole avventure di riprese subacquee nelle acque di casa. Sì perchè fotografare in un fiume non è proprio uguale ad affittare un posto barca, con jacket e bombola, eh no, non si tratta MAI di fotografia subacquea secondo i sacri crismi dei brevetti sub, ma di vere spedizioni che non richiedono titoli ADVANCED - OpenWATER ma zaino, scarponi ed un po' di sano movimento. Spesso le condizioni di ripresa sono proibitive, visibilità di pochi centimetri, situazioni che richiedono un po' di fantasia per riuscire a fotografare qualcosa. E se il gioco è difficile, è più bello.
Tritoni blu a 2000 metri.
Aiutato da mia moglie e dall'amico Davide, ho potuto fotografare i tritoni alpini in un lago della Val d'Ossola. L'occasione fu un fine settimana con il meteo perfetto e un lago gonfio d'acqua (non è più ovvio). Il tritone è un anfibio non particolarmente timido, ma per riempiere l'inquadratura il 105 micro in DX è stata la scelta giusta.
Altri Tritoni, speciali, ma al livello del mare.
In Sardegna vivono diverse sottospecie di Geotritone. Più piccolo e dai colori assolutamente differenti da quelli del tritone comune (crestato), è un animaletto delicato che sopravvive nei corsi d'acqua dell'isola. Ebbi la fortuna di individuare un luogo perfetto per fare delle riprese e ne approfittai. Ad aiutarmi mia moglie Laura, senza di lei le foto più divertenti non ci sarebbero. Il torrente dell'Ogliastra in cui mi sono immerso ha pozze abbastanza anguste, ho allora armato la D800 con l'unico fisheye di cui disponevo, il Nikon 10.5 f/2.8 DX, da cui ne è uscito un crop forzato a 16mpx. Per le riprese macro utilizzai invece la D300 con 105micro AFs accoppiato al TC14II, un cannoncino perfetto per non disturbare il timido anfibio sardo. Mi potei permettere una focale così lunga perchè l'acqua del torrente era straordinariamente limpida.
Muddy water, toad free.
No, no, non centra il re del Blues e nemmeno il software per DBR, è una faccenda di fotosub. Marzo non è un mese che invoglia abluzioni, tanto più tuffarsi in una pozza fangosa incastrata sulle prealpi valsesiane; eppure quando arrivai sulla riva del laghetto non esitai un momento, preparai l'equipaggiamento e splash, nel brodo marrone, tra i rospi. La pessima visibilità, in certi punti dell'ordine di 10 cm, mi impedì di effettuare riprese macro, utilizzai solo lo zoom Nikon AFs 18-35/3.5-4.5 con la lente correttiva Sea&Sea. Spinsi al limite le possibilità di ripresa catturando immagini abbastanza nitide solo grazie alla notevole pdc dei 18mm, perchè i soggetti erano al di sotto della minima messa a fuoco.
Bei momenti, bellissimi ricordi, felice di condividerli e lasciarne traccia qui su Nikonland, tra fotografi che come me usano Nikon per cavalcare le loro piccole e grandi avventure.
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