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Roost di Gufi


Silvio Renesto

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D'inverno i Gufi si radunano di frequente  in dormitori (i roost appunto)  in aree cittadine perchè, grazie agli impianti di riscaldamento degli edifici la temperatura esterna  è di qualche grado superiore rispetto a quella delle aree aperte.
Di solito i luoghi migliori sono complessi di condomini che comprendono zone alberate di proprietà, per cui relativamente tranquille, dove i gufi scelgono i loro posatoi. 
A volte si tratta di complessi scolastici, monasteri, basta che ci sia calore, alberi e tranquillità.
Di roost ce ne sono in tante città, ce n'era uno  Milano in zona Ripamonti ed uno a Novara (vicino al Valerio Brustia), purtroppo entrambi abbandonati. Occorre andare un po' in periferia.

Fare buone foto a un roost non è facile, perchè oltre a scegliere di solito alberi con rami intricati per mimetizzarsi, i roost per lo più  sono in aree di proprietà privata,  per cui si può fotografare solo dall'esterno. A meno che... qualche anima buona faccia entrare i fotografi :)

Oggi è andata così. Siamo andati in un paesello dove sapevamo esserci un roost e speravamo che i gufi fossero sugli alberi  più vicini alle recinzioni.
Cosa curiosa, dove ho parcheggiato c'era questa... qui,

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Non dev'essere proprio  un gufo, però sembrava molto a suo agio e girellava tranquilla, pur tenendoci d'occhio, fossimo mai dei  maniaci degli arrosti. 

Ma torniamo ai gufi.
Anche i più vicini non erano poi ...così vicini, ma soprattutto la luce era dalla parte sbagliata.  L'idea di tornare di sera non allettava perchè la gente è più attiva ed è capitato ad alcuni fotografi in situazioni simili di suscitare curiosità, ma anche  reazioni infastidite da parte dei residenti. Meglio orari tranquilli e permanenze brevi.

In ogni caso, questo era il massimo ottenibile anche trafficando in postproduzione:


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Non ci arrendiamo però e ci mettiamo a girare intorno agli edifici per vedere se si riesce ad avere luce migliore. Un piccolo viottolo sterrato  sembrava andare nella direzione giusta, rasentando l'inferriata dei condomini. Chiediamo ad un signore che stava lavorando ad uno degli orti interni se era permesso  passare di lì. Lui ci squadra un momento e, sorpresa, ci invita ad entrare nel parco condominiale. Wow. Due volte Wow. Ringraziamo profusamente e entriamo. Le cose migliorano! E di molto.

Due individui in particolare sono messi abbastanza bene.

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Ho scattato oltre 190 foto, giusto per sicurezza ;) , ma ve ne propongo solo qualcuna: 

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Il colore dello sfondo è dato dai muri degli edifici, ma secondo me le foto, pur non aspirando ad essere dei capolavori, sono ugualmente  interessanti. Documentano una situazione di convivenza tra animali selvatici ed uomini in ambiente urbano.   I Gufi non sono l'unico caso; falchi, civette, picchi, (per non nominare le ormai infestanti gazze e cornacchie) sono diventati inquilini più o meno "clandestini" di molti centri urbani. 

Vi lascio con un ritrattone (un certo crop eh, non sono andato così vicino,  per non disturbare).

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A chi interessa: Nikon Z6, Sigma 150-600mm C,  f8 e 1/2000s, Auto ISO,  monopiede.

 

 

 

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11 Comments


Recommended Comments

  • Nikonlander Veterano

Come dici tu, non è facile ottenere ottime foto in queste situazioni.
Troppi rami e luce difficile ma le tue foto sono buone quindi hai fatto un buon Lavoro....

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  • Administrator

La gallina per l'arrosto, il gufo per il roost... Non era lì per caso...

Ma dimmi, ritieni davvero da meno queste tue foto, rispetto immagini analoghe, riprese però in ambiente boschivo?

Non è che cominci a pensare che questa non possa essere a giusto titolo classificata...wildlife?

Perché anche l'ambiente si evolve (involve), quindi anche i plantigradi e gli ungulati si avvicinano, anzi, invadono i centri abitati.

Comanda il cibo: e noi con i rifiuti ammassati gli forniamo il piatto in tavola.

A me adesso i gabbiani fanno schifo quanto i piccioni.

Non era così appena vent'anni fa...

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  • Nikonlander Veterano

Mi piace il gufo, è un bellissimo uccello ed è _ come tutti i rapaci notturni _ un predatore perfetto. Direi che ormai per queste specie le citta non garantiscono solo qualche grado in più di temperatura, garantiscono anche parecchio cibo. Insomma qualche pantegana la si rimedia sempre. Comunque le foto mi piacciono e ritengo che nonostante la luce siano venute molto bene. :)

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  • Nikonlander Veterano
2 ore fa, Max Aquila ha scritto:

Ma dimmi, ritieni davvero da meno queste tue foto, rispetto immagini analoghe, riprese però in ambiente boschivo?

Non è che cominci a pensare che questa non possa essere a giusto titolo classificata...wildlife?

Su questo la penso esattamente come te, è sicuramente wildlife, anzi ti assicuro che le ritengo più significative e "wildlife" di quelle scattate in un capanno con la pastura.  
Sicuramente mi sono spiegato male, a parte il mio rammarico  per il colore dello sfondo, è che ho visto foto di roost urbani più belle delle mie, soprattutto come luce.

Io stesso ne ho fatte di meglio: Cortile di una scuola nel Novarese, un po' di anni fa...  (le piante vennero tagliate un paio di anni dopo :( ).

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  • Nikonlander Veterano

Aggiunta foto dei due gufi ambientati, anche per far capire com'è la situazione. Abbiamo contato almeno cinque gufi nel parco, gli altri tre però erano infotografabili.

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  • Nikonlander Veterano

Una buona serie, e complimenti: hai dimostrato come non sia necessario fare chilometri e avventurarsi per le selve per scattare foto interessanti sia dal punto di vista documentaristico (inteso come descrittivo di una particolare specie animale) che da quello del reportage.

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  • Nikonlander

Che storia..!!! Nonostante le difficoltà sei riuscito a portare a casa degli ottimi scatti... deve essere stata una bella esperienza.. :36_1_55:

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  • Nikonlander Veterano
18 ore fa, Massimo Vignoli ha scritto:

Serie interessante. Condivido il punto di vista circa la naturalità dello scatto: è la nuova normalità. Può piacere come no, ma questo abbiamo. 

Allcuni degli animali selvatici tentano di adattarsi e sfruttare le possibiltià che l'ambiente urbano offre, alcuni ci riescono meglio di altri, nei centri urbani può esserci una varietà che non ci si aspetterebbe.

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