Nata per (non) vincere
Amo l'odore ... dei carburanti aromatici a bordo pista e mi esalto del rombo di un motore a pistoni esuberante.
In un mondo cretinamente green, vedere 50 auto a benzina sfrecciare dentro ad un parco secolare con alberi che vengono curati, popolati da coniglietti selvatici e scoiattoli felici vale per me, come un viaggio in capo al mondo.
Anche per questo ed aspettando il venerdì del Gran Premio d'Italia del prossimo settembre, quando, spero, sarò in tribuna a fotografare Carlito e Charles, ho assistito in diretta senza nascondere l'emozione, al lancio della nuova Ferrari di Formula 1, ieri, giorno di San Valentino.
Esprimendo con gli occhi, tutto il mio amore per questa cosa rossa che supera i 300 km/h. Perché non è vero amore se non hai almeno 1000 CV.
La nuova macchina, secondo lo stile lanciato dal nuovo Responsabile della Squadra Corse è nata per vincere, è molto potente e non si accontenterà di arrivare seconda senza aver mostrato tutti i suoi muscoli ad ogni corsa.
Credo che questo sarà finalmente un campionato interessante.
Ferrari diceva che una macchina è bella quando vince. Questa è veramente una bella macchina.
E ieri la prima vittoria l'ha già celebrata. Si perché tutti gli inglesi si sono contentati di mostrare una scatola fatti di pezzi di ricambio con la livrea ufficiale per contentare gli sponsor al giorno della presentazione.
Mentre Ferrari, la macchina nuova, l'ha fatta girare in pista (rispettando il demenziale regolamento che pretende si facciano non più di 15 km in croce, se no si consuma troppo carburante e si sporca l'ambiente ....) per davvero.
Mica per finta. E davanti a "tutti li tifosi", come diceva Schumacher.
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