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Medtner e Rachmaninov - Steven Osborne/hyperìon


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Medtner : Sonata Romantica e Skazki
Rachmaninov : Sonata n.2 e Variazioni Corelli
Steven Osborne, pianoforte
hyperìon, 2014, formato 88.2/24, comprato

***

Attratto più che altro dalle Variazioni Corelli, ho trovato in questo disco un Medtner - non proprio tra i miei autori preferiti - raffinato e colto, il contrario di quella che è la mia idea al riguardo.
La sonata "Romantica" è una composizione audace che avrà pure influenze di stile "classico" come si legge nelle note ma che a me sembra estremamente originale, pur se non proprio "orecchiabile", con una sorta di leitmotiv che lega i quattro movimenti.
Skazki è una composizione più tradizionale e forse ... più romantica, siamo ancora nel 1909, prima della rivoluzione, mentre la sonata è del 1930, con il compositore stabilmente installatosi in Francia.

La seconda sonata di Rachmaninov é del 1913 ed è più o meno coeva con gli Etudes-tableaux. La tonalità - Si bemolle minore - secondo me è il solo legame tra questa e quella di Medtner.
Si capisce bene che Medtner è andato oltre come struttura. Che però nulla può contro la veemenza e la ricchezza tematica che Rachmaninov mette in questa sonata.
Allegro agitato / Non allegro (?) / Allegro molto.
Giusto per capirsi ... il movimento centrale porta ad un concitatissimo finale dirompente ... che credo solo Rachmaninov all'epoca potesse eseguire.

Le Variazioni Corelli sono tutto un altro paio di maniche, composte nel 1931, proprio mentre revisionava profondamente la seconda sonata, sono in qualche modo una risposta alle critiche di compositore "nazional-popolare" che i suoi contemporanei gli riservavano. E' una composizione di un garbo spettacolare che cresce di intensità mantenendo però un'atmosfera unica.
Diciamo che sono da considerare variazioni alla Rachmaninov, non pensiamo a Brahms o a Bach.

Osborne mette la sua lucidità, il suo stile ma anche la sua potenza in tutto il disco che si ascolta tutto di un fiato, passaggio per passaggio.
Assecondato da una registrazione molto dinamica - dalle frequenze dei file in mio possesso viene da pensare che la ripresa originale sia stata fatta per compatibilità con SACD - che lascia intatto ogni suono del suo pianoforte.

Ne viene un bell'affresco di questo particolare e complesso punto di passaggio tra l'ultima fase dell'era degli Zar e il periodo tra le due guerre degli esuli russi, scappati dall'ottusità bolscevica.

Un disco che vi raccomando senza dubbi.

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