L'ibis eremita
L‘altro giorno nel prato adiacente al mio capanno è comparso un Ibis eremita. Non a sto qui a far tutta la storia di questo uccello, quasi scomparso, e reintrodotto grazie ad un intelligente progetto che, se vi interessa, potete consultare su Wikipedia.
L’ibis essendo allevato dall’uomo è estremamente confidente ed è altrettanto disturbato da improvvisati naturalisti che lo inseguono per farsi un selfie con lui.
Per cercare qualche scatto diverso, ho scommesso che venisse nella parte del prato con dei ciuffi di fiori gialli. Facendomi notare, mi sono sdraiato in mezzo ai fiori ed ho aspettato. Dopo un po’ mi è arrivato fino a cinque metri ed ha continuato a pascolare indisturbato. Ho potuto fare più di un migliaio di scatti, molti dei quali li reputo discreti. Ho potuto osservare da vicino con quale perizia scovi le prede. Inserisce il lungo becco quasi del tutto nel terreno ed estrae grilli ed altri insetti. Ho calcolato che ne catturi più o meno due al minuto. Una volta preso o ingerito l’insetto, ha un momento di estasi e chiude per un secondo le membrane nittitanti (palpebre). Deve essere un esemplare giovane, lo presumo dalla zazzera corta.
Peccato che non avessi con me l’attrezzatura per avifauna, bensì il set da libellule e farfalle, ossia D500 con il 300 PF ED + TC 14.
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