[cinema] Bruce Lee il riformatore
Una chiacchierata sull'altra mia grande passione, se a qualcuno interessa, buona lettura .
Esagerando ma non troppo:
I vecchi film di Kung Fu anni '70 (e in fondo anche molti di quelli successivi) erano fatti un po' con lo spirito da film porno : la trama era poco più che una scusa per far vedere quello che davvero interessava, cioè i combattimenti. Se i combattimenti non erano belli, si restava delusi.
Bruce Lee non deludeva mai
Bruce Lee con i Nunchaku, che rese famosi (pochi sanno che Nunchaku è il nome giapponese, in cinese si chiamano Shuang jie gun).
Bruce Lee non ha bisogno di presentazioni, è l'icona del kung fu sia cinematografico che, fino ad un certo momento, anche praticato.
Nel web trovate tutto e anche di più su di lui. Questa è solo una piccola riflessione su un aspetto particolare, il suo successo cinematografico-televisivo
Cos'aveva di speciale Bruce Lee?
A parte un volto accattivante ed una fisicità ineccepibile (era sciolto, veloce ed aggraziato come un gatto nei movimenti e, per le sue dimensioni, anche potente)
Bruce Lee è stato uno dei primi "marzialisti" a rendersi conto che quasi tutte arti marziali tradizionali cinesi (leggi i vari stili di Kung Fu classico) nel tempo avevano perso per strada gran parte della loro essenza , diventando più che altro delle coreografie.
Mentre il gesto esteriore diventava sempre più elaborato e spettacolare, andava privandosi di sostanza, finendo in un "vuoto agitare di mani" come disse lui stesso in un'intervista. Al di là del discorso marziale, anche a livello cinematografico i combattimenti coreografati diventavano sempre più degli stereotipi sempre uguali e pochissimo realistici. Quasi noiosi.
A quattordici anni mi entusiasmavo, ma in realtà quelle dita intrecciate...
Artigli ovunque!
Bruce Lee cambiò le cose.
Se non ne siete convinti, fate un esperimento:
prendete uno spezzone di film cinese di kung fu precedente a Bruce Lee e paragonatelo con uno tratto dai suoi migliori film come "Dalla Cina con Furore" oppure con il bellissimo combattimento con Chuck Norris ambientato nel Colosseo.
Nei primi vedrete delle sequenze di uno-due -tre uno due tre: un infinito scambio di tecniche con un ritmo sempre costante, un colpo uno una parata, un colpo l'altro, strane prese, complicati giochi di mano e di piede.
Nel film di Bruce Lee no, il ritmo è vivace e spezzato, i colpi sono semplici e verosimili (siamo comunque al cinema) si alternano movimenti veloci a quelli più statici, con un'impressione di maggiore realismo e grande coinvolgimento. Le sue tecniche se così vogliamo chiamarle, poi sono enormemente più credibili, quasi niente colpi a braccia tese, calci pugni e proiezioni che, fatte salve le esagerazioni cinematografiche, si sarebbero potute benissimo vedere in un combattimento vero, con colpi di anticipo, finte, cambiamenti di posizione e saltelli da pugile.
Un sano diretto alla bocca dello stomaco
Bruce Lee e Chuck Norris (che doveva perdere per contratto ) un bel gancio, niente strani ricami.
Una presa realistica, Bruce Lee sta martirizzando un giovane Jackie Chan ai suoi esordi cinematografici
Questo grande senso del ritmo, prestanza e modernizzazione delle tecniche fu la chiave del suo successo cinenatografico.
La mitica serie Tv "il Calabrone Verde", il protagonista doveva essere il giustiziere (Van Villiams), ma in pochissime puntate il suo maggiordomo/autista/artista marziale Kato (Bruce Lee, naturalmente ) gli rubò totalmente la scena.
Pensate che nel suo primo film di Hong Kong (arrivato da noi tardi, con il nome "Il furore della Cina colpisce ancora") fino all'ultimo gli sceneggiatori erano indecisi su chi rendere protagonista. In origine doveva essere un altro e Bruce Lee doveva fare "l'amico che muore per scatenare la vendetta" , dopo aver visto il suo modo di muoversi e portare i colpi in sequenza "sincopata", decisero di invertire i ruoli e fare protagonista Bruce Lee.
Attualizzando le scene di combattimento di Kung Fu grazie anche al suo spiccato senso del ritmo da ex-ballerino oltre che all'esperienza marziale, Bruce Lee ha rivoluzionato il modo di coreografare i combattimenti. Nei vecchi film era enfatizzato questo o quello stile di Kung fu e i combattimenti erano in pratica dimostrazioni di sequenze proprie di questo o quello stile. Nei film di Bruce lee non si parla di stili, è puro combattimento, sempre cinematografico, cioè sono coreografie, ma più entusiasmanti, perchè quasi ci credi.
I calci "adottati" da Bruce Lee funzionano ancora oggi nelle MMA.
Il suo film di maggior successo, "dalla Cina con Furore" è stato rifatto dopo la sua morte con altri protagonisti di grido, ad esempio Jet Li e poi , mi pare, Donnie Yen. Mi hanno deluso; intendiamoci, Jet li è bravissimo (è stato campione assoluto di Wushu, il kung fu per così dire "acrobatico"), ma non è la stessa cosa.
Nella pratica marziale "vera" anche Bruce Lee era partito da uno stile di Kung fu classico, il Wing Chun, un metodo di combattimento molto pratico e diretto, di solito a corto raggio, originario della Cina meridionale, ma praticato in tutto il mondo.
Un giovane Bruce Lee che si allena al classico "uomo di legno" del Wing Chun.
Se volete farvi un'idea del Wing Chun, peraltro arte marziale molto "solida" di cui ho gran rispetto, è quello con cui Donnie Yen ci appesta da anni con performances da supereroe Marvel in un film dopo l'altro, i vari "Ip Man" 1,2, 3... Ip Man fu sì maestro di Bruce Lee ma non fece NIENTE o quasi di quello che si vede nei film con Donnie Yen.
Il Wing Chun dunque diede un'impostazione di base a Bruce Lee, che lui integrò con tutto quello che riteneva efficace, sia orientale che occidentale, Aveva capito che il combattimento evolve nel tempo per cui si deve adeguare la pratica, che le cose complicate difficilmente (molto) funzionano nella realtà e che allenarsi con il il combattimento preordinato senza sparring serve a poco o nulla.
Bruce Lee che prova con Dan Inosanto, una tecnica di incontro.
Dan Inosanto (credo sia ancora vivo) è un grande maestro di Kali filippino (arte marziale molto pratica per cui estremamente valida!), e compare come avversario in uno dei film di Bruce Lee. Lui e Dan Inosanto studiarono inseme e Dan Inosanto fu accreditato istruttore di Jeet Kune do, lo stile fondato da Bruce Lee.
In questa scena Bruce Lee usa due bastoni di media lunghezza, arma tipica del Kali filippino.
Il suo Jeet Kune Do o Jun Fan, o quel che è, in fondo è un metodo di combattimento che piuttosto che insegnare tecniche insegna a diventare fluidi e reattivi, anzi proattivi.
NOTE INTEGRATIVE
Non parlo nel blog dei Wuxia, le opere cinematografiche a volte sfarzosissime, anche belle, vagamente simili ai nostri fantasy, dove l'irreale è parte integrante perciò necessaria.
Il blog è sulla rivoluzione operata da Bruce Lee in campo cinematografico, non sull'efficacia nel combattimento sua o di chicchessia, nè si intende approfondire questo o quell'altro discorso su uno o l'altro stile di kung-fu e relativa reale o presunta efficacia, se no si finisce nelle sabbie mobili.
In più il discorso è riferito solo alle arti marziali Cinesi antiche.
SOLO PER I FANATICI.
Del degrado delle arti marziali cinesi dal punto di vista combattivo si era già accorto qualcuno, molto prima di Bruce Lee , negli anni '20-30, un grande Maestro, Wang Xiangzhai, proprio per questo fondo' uno stile (che ho avuto l'onore di praticare seppur brevemente) fondato sul consolidamento della struttura, coltivare l'intenzione, niente forme preordinate e combattimento a contatto. il Da Cheng Quan. Piacque persino agli occupanti Giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale tanto che un ufficiale giapponese maestro di Karate, tale Kenichi Sawai lo imparò e tornato in patria elaborò una versione molto combattiva, il Taikiken.
Tutto quanto scritto è un'opinione personale soggettiva, supportata da studi e in alcuni casi dalla pratica, ma se riscontrate errori, è possibile ed è solo colpa mia. correzioni ben accette.
Aperto alle discussioni purchè ...serene.
Foto da internet.
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