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Il Verdon, i Grifoni e tutto il resto.


Silvio Renesto

1.453 visite

Les Gorges du Verdon si trovano nell’Alta Provenza, in Francia, e sono una serie di strette gole incise dal torrente Verdon in aspre montagne coperte da una vegetazione di tipo mediterraneo.

Lo spettacolo offerto da questi canyon è selvaggio, impressionante. Per me che amo la vegetazione di “macchia” lo è ancora di più. Il solo panorama meriterebbe la visita, ma c’è di più.

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La zona è riserva naturale ed ospita una nutrita colonia di Avvoltoi Grifoni.

 

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Questa foto è di Matteo Renesto


Percorrendo la Rue de la Crete, una strada in cima ad uno dei versanti delle gole, si trovano delle piazzole di sosta con parcheggio così da poter scendere dall’auto, ammirare il panorama dall’alto con i Grifoni che ti volano intorno. Un’occasione unica per vedere questi uccelli, e provare a fare delle belle foto.

Non solo Grifoni. Non mi interessa fare un reportage turistico dettagliato, ma trovo giusto mostrare i diversi aspetti del rapporto fra uomo e territorio in questo ambiente particolare. Le Gole del Verdon sono frequentate anche da chi fa roccia, e sul fondo del fiume si poteva fare kayak e canoeing fino all’anno scorso, quest’anno la siccità non lo ha invece reso possibile. Ciclisti veri e “finti” si arrampicano lungo la rue de la Crete.  

 

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Questa foto potrebbe creare nostalgia a qualcuno...

Si possono fare anche semplici gite per ammirare il panorama, magari tenendo un comportamento un po’ più accorto di questi nostri connazionali, invero anche chiassosi, che evidentemente volevano provare l'emozone di diventare la colazione per gli Avvoltoi.

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Il Grifone. E’ un grande avvoltoio, un tempo diffuso in gran parte di Europa Asia e Africa. Reintrodotto in francia con esemplari provenienti dai Pirenei.

Ha un’apertura alare di oltre tre metri, le ali non sono solo lunghe ma anche larghe così da diluire il peso corpo su una superficie molto ampia (gli appassionati di aerei hanno già capito: hanno carico alare bassissimo) che ne fa dei perfetti veleggiatori, capaci di restare in volo ad ali aperte senza sforzo per tempi lunghissimi, sfruttando le correnti d’aria ascensionali lungo le pareti rocciose.

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I Grifoni riposano in anfratti delle pareti a strapiombo e quando la temperatura sale abbastanza da innescare le correnti d’aria lungo i versanti, iniziano i loro voli in quota.

 

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Uno dei ripari dove si posano (ritaglio circa al 100% dell foto sopra, a scopo illustrativo, perchè erano lontanissimi).

 

Fotografare i Grifoni. E’ un esercizio di creatività, c’è chi si accontenta di arrivare aspetta che l’avvoltoio sia alla giusta distanza (spesso troppo vicino) e riprenderlo contro il cielo come sfondo. Una volta ci sta, specialmente se il cielo è un po’ nuvoloso, ma poi la cosa diventa ripetitiva e il rischio di fare foto puramente documentative è alto. Invece, a dispetto di quanti pensano che la fotografia naturalistica sia un puerile inquadrare e fotografare un animale (o una pianta), come in tutti i generi fotografici tutto conta, la luce, lo sfondo, la composizione. Solo così, e se sei capace, puoi rendere onore alla bellezza del soggetto, anziché svilirlo, e puoi far capire mille cose di più che con una foto mediocre. Se sei veramente bravo, può essere che ti riesca di far capire anche agli altri che guardano le tue foto cosa ti spinge a fare 600 chilometri e stare sotto il sole per ore per fare delle foto ad un animale.

Il sole è un problema, perchè i Grifoni tendono a sfruttare le correnti di risalita, che sono più forti nelle ore calde quando la luce è alta ed i contrasti  sono forti, occorre farci attenzione.

Nel caso dei Grifoni, si può giocare sulle distanze, sulle differenze di luce tra soggetto e sfondo, sul tipo di sfondo che cambia tantissimo se boscoso, roccioso, misto. Ci tenevo soprattutto a riprenderli con la parete di roccia sullo sfondo, per via del gioco di colori che offriva.

 

Lontano..

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Vicino

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Sfondo roccioso

 

 

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Curiosità e fortuna sono armi potenti.

Attaccare bottone col cuoco del tuo albergo, anche lui appassionato di fotografia, e così venire a sapere di un sito ancora più interessante delle postazioni sulla strada. Un km e mezzo circa di sentiero dopo il paese di Rougon. In primavera la strada è fiorita, stupenda.

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Questa è stata scattata con la Z fc per esagerare :) 

Curiosità, il  non accontentarsi di quello che fanno tutti, ma guardarsi intorno e cercare alternative, essere attenti, capita così di vedere cose che non immaginavi e fare foto che meritano quanto o più dei primi piani. Sulla via del ritorno, infatti ho seguito con gli occhi il volo dei grifoni e...

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L’ultimo giorno, dopo aver scattato le foto che volevo, mi sono fermato a guardarli. Accanto avevo solo poche persone consapevoli, nessuno schiamazzo. I grifoni passavano a dieci metri da me, imponenti e liberi nel loro ambiente, solenni nella loro indifferenza. Un momento di gioia.

 

 

Attrezzatura? Vi interessa davvero? Ho scattato con Z6, Zfc, 16-50mm Z, 24-200mm Z e 150-600mm SIGMA C. Ho fotografato i grifoni prevalentemente con la Z6 ed il 150-600 Sigma. Solo la penultima foto  è stata scattata  con la Z Fc). L’obiettivo si è dimostrato all’altezza, la fotocamera …meno. Per l’af naturalmente. A parte le foto contro il cielo, dove non aveva scelta, in quelle con la montagna dietro per convincerla a mettere a fuoco il soggetto anziché lo sfondo ho dovuto sudare diverse magliette. Direi che il tasso di riuscita è stato molto basso, specialmente quando il grifone veniva verso di me. Nel secondo sito c'era un francese con la Z9 e non ne mancava una...

PS: Massimo Vignoli ha già pubblicato un blog sulle gole del Verdon ed è a lui che dedico la foto del rocciatore. Lo trovate qui:

http://www.nikonland.eu/forum/index.php?/blog/46/entry-372-i-grifoni-del-verdon

 

 

 

 

 

 

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6 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Bravo Silvio! e si, ci hai preso: un sacco di nostalgia di salire pareti così!!!

Passando alle tue foto, sei stato proprio bravo con la Z6. Dimostrazione che chi vuole, e sa, riesce!
Grande anche il suggerimento sul posto dove si posano.
Insomma, a leggerlo mi è piaciuto un sacco, ottime foto oltre che grande racconto, è venuta voglia di tornarci. Magari ad inizio autunno si fa una macchinata e si va insieme (non ci saranno le fioriture ma una luce migliore e colori caldi ovunque).

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  • Nikonlander Veterano

Belle e spettacolari Silvio. Non mi  è mai capitato di fotografare i grifoni così ravvcinati, ma li ho visti bene nelle vallate dei Pirenei... con una buona lente qualche scatto lo avrei potuto fare ma allora non ero fornito di una lente sufficientemente lunga. Invece, come ben sai, in Sardegna insistono tre colonie di grifoni ma la posizione del fotografo è quasi sempre svantaggiata, dal basso. Qualche scatto sono riuscito a farlo anche ai tempi dell'analogico  e ho capito che il modo migliore per averlo a breve distanza è alla fine della giornata, quando inizia la discesa, bisogna solo cercare di figurarsi il flusso della colonna d'aria discendente (praticamente un terno al lotto). Comunque un paio di scatti col 200-500 sono riuscito a farli lo scorso anno, niente di che ma non erano cercati, è capitato.

E infine. Condivido tutto ciò che hai scritto su quel territorio. Mi è capitato nel 2011 di visitare la Provenza, un luogo che offre paesaggi tra i più belli d'Europa.

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  • Nikonlander

Bravo Silvio ! Mi e' piaciuto molto il tuo racconto e le tue foto. Mi hai fatto venire la voglia di viaggiare e scoprire posti nuovi. Grazie per la condivisione della tua esperienza.

A proposito della proposta che ha fatto Massimo, se decidete veramente di fare il viaggio in autunno e volete il terzo io ci sto.

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  • Nikonlander Veterano

grazie del bel report, oltre alle belle immagini,è stata sicuramente l'occasione per mettere alla frusta l'attrezzatura così da comprenderne anche i limiti.bella serie di immagini,sia i luoghi che i volatili,vedo che gli italiots non mancano mai di farsi riconoscere......

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  • Nikonlander Veterano

Il mio primo viaggio con Simona fu proprio nella Provenza e siamo passati anche da Les Gorges du Verdon, posti bellissimi! Ai tempi non eravamo ancora indirizzati più seriamente alla fotografia, anzi direi che una delle spinte fu proprio quel viaggio... Ci tornerei volentieri a rivedere con altro spirito quelle zone! :fotografo:

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