Radu Lupu
Si è spento improvvisamente il giorno di Pasqua, senza preavvisi, il grande pianista Radu Lupu.
Uomo schivo, stava male ma da anni non si sapeva nulla di lui.
Formatosi in patria - Romania - nel 1961 ottenne una borsa di studio per perfezionarsi a Mosca, con Neuhaus, come Richter e Gilels.
E pur più giovane, apparteneva a quell'humus culturale, irripetibile, forgiato dalla guerra e dalla cortina di ferro.
Vincitore di premi prestigiosi, presente ai principali festival, con le migliori orchestre e i più importanti direttori di orchestra.
Lascia una eredità discografica non sterminata ma ogni sua nota è umanità, garbo, stile.
Qualche cosa che oggi non esiste più e probabilmente, mai più rivedremo.
il suo Schubert è leggendario
e sono leggendarie le sue registrazioni per Decca.
Ma io un pò controcorrente lo voglio ricordare per due dischi che mi sono particolarmente cari e che mi hanno formato in gioventù, quelli CBS in coppia con l'altro pianista di rango - di cui cade oggi il compleanno - l'amico di sempre Murray Perahia.
quello solistico dedicato al pianoforte in duo e a quattro mani di Mozart e Schubert e quello tutto mozartiano
irraggiungibile per chiunque, ieri, domani e sempre, con i concerti doppie tripli e la fantasia in Fa minore.
L'augurio, commosso, di essere là, insieme a Mozart e a Schubert, a suonare e a parlare di Musica con la Musica stessa.
e con le parole simpatiche della piccola Yuja Wang che qualche hanno fa ha suonato con lui dicendo "... un pò intimidatorio, avere Brahms accanto a me che suona Brahms ... e poi mi volta le pagine"
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