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Fiore de’ Liberi, le arti marziali d’Occidente.


Silvio Renesto

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Essere appassionato di arti marziali tradizionali per me significa non solo praticarle, ma anche approfondire la parte culturale e storica.

Quando si parla di arti marziali (tradizionali, no MMA ed altri sport da combattimento) si pensa all’Oriente, alla Cina con i suoi mille stili di Kung-fu, al Giappone con il Karate, il Jujutsu l’Aikido ecc.), all’Indonesia  e così via.

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Particolare di affresco che rappresenta monaci combattenti, parete del Monastero di Shaolin

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Donna cinese praticante di Kung Fu, anni trenta circa.

 

Ma… sarebbe ben strano che l’Europa non avesse avuto arti marziali tradizionali, con tutte le guerre le sommosse, i duelli, le congiure… Infatti le ha, o meglio le aveva.
La differenza con l'Oriente penso che sia perchè da noi in Europa l’avvento precoce delle armi da fuoco ed altre questioni socio politiche le hanno fatte dimenticare in gran parte o sono state trasformate radicalmente in discipline sportive come la scherma, la lotta e il pugilato, così sembrerebbe sia rimasta solo qualche rievocazione storica dall’accuratezza a volte buona, a volte discutibile.

Invece no, da molti anni in Europa c’è un rinnovato e profondo interesse nel recupero di queste tradizioni marziali e ci sono molte associazioni, anche da noi in Italia, che si dedicano alla pratica della “scherma storica” e ricercano attivamente documenti e testimonianze di queste antiche discipline.

 

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Dal sito della HEMA (Historical European Martial Arts) che ha numerose  scuole in Italia.

Anni fa incontravo sul treno che mi porta a casa dal lavoro un maestro di “scherma” medievale con cui ho fatto lunghe chiacchierate ed ho conosciuto in varie occasioni altri appassionati praticanti (un paio sono stati miei studenti all’Università) che mi hanno incuriosito, così mi sono interessato, ma solo a livello di storia e cultura. La difficoltà principale nello studio della scherma storica, mi si raccontava, sta nel fatto che essendosi interrotta o quasi la tradizione, rimangono quasi solo dei documenti, che sono molto rari.

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Da un antico codice medievale

Uno dei più interessanti e completi  è il Flos Duellatorum  “Il florilegio dei duellatori” un manuale tecnico scritto all’inizio del 1400 da Fiore de’ Liberi da Premariacco, un maestro d’armi friulano (Premariacco è vicino a Cividale del Friuli) di grande fama, il primo maestro di scherma italiana di cui sia rimasta traccia scritta (si sa di altri grandi maestri italiani prima di lui, ma di loro non si hanno documenti). Fiore insegnò presso diverse Signorie, e numerosi suoi allievi si distinsero come validi combattenti. Per desiderio del marchese d’Este Fiore stese un trattato, il Flos Duellatorum appunto, dove riassumeva le sue conoscenze sul combattimento corpo a corpo con e senza armi.

Il suo trattato ebbe un enorme successo ai tempi e esercitò una grandissima influenza sullo sviluppo della scherma italiana. Purtroppo con i secoli andò quasi perduto, oggi ne esistono solo tre copie (due originali ed una copia se non erro anastatica), non complete.

La dedizione e la buona volontà di alcuni appassionati membri di associazioni di scherma storica hanno però reso disponibili delle copie anche in pdf, che sono a disposizione di tutti. Inutile dire che me ne sono scaricata una :) , corredata da un interessante introduzione ad opera del curatore che ha anche inserito chiare  spiegazioni. E’ una specie di manuale, un quaderno tecnico potremmo dire in cui Fiore de’ Liberi illustra con disegni e didascalie vagamente poetiche (in uno strano mix di latino e volgare/veneto) i suoi metodi di combattimento.

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Le figure sono statiche, ossia “congelano” uno, raramente due momenti dell’applicazione di ogni tecnica, in cui chi applica (il “magister”) ha una coroncina in testa, chi subisce no. Questa staticità rende spesso difficile l’interpretazione, ma non del tutto impossibile. Le tecniche poi sono “avanzate”, ossia il manuale non è rivolto a principianti a cui si devono insegnare le basi, ma è una sintesi di tecniche di alto livello, rivolte ad uomini che hanno già un buon bagaglio di pratica e di esperienza e vogliono perfezionarsi, perché allora non era un gioco né uno sport. Va da sè quindi che pensare di imparare dal Flos duellatorum, senza un background di scherma e lotta è ridicolo, come fa notare il curatore. 
Quello che si può fare, da parte di gente già preparata, sperimentare delle possibili applicazioni e vedere se funzionano.

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(c) Christian Heusch, applicazione di una tecnica di scherma storica di scuola tedesca.

 

 

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                                                                                                                                   Questo è un altro mandarte in terra e ligadura
                                                                                                                                   E contra tal presa non è la persona ben segura

 

Che impressione mi ha fatto? Come chiunque l’abbia letto o studiato, sono ammirato. Si capisce che si è di fronte ad un maestro che ha una conoscenza completa, eclettica. Il termine Scherma come lo intendiamo oggi è riduttivo, perché c’è dentro di tutto. Il combattimento a mani nude che è all’inizio, è basato suprattutto su leve, strangolamenti, proiezioni e meno su percosse (un’eredità delle discipline di lotta), poi si passa a mani nude contro daga, daga contro spada, spada contro spada (quanti modi inaspettati ci sono di usare una spada!), tecniche di disarmo, uso del bastone, combattimento a cavallo o a piedi contro un cavaliere e così via. Votato all’efficacia estrema, ci sono tantissime tecniche “sporche”: è un manuale “militare”, non si tratta di combattimento d’onore “cortese”.

 

 

 

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Cum lo mio bracio stanco lo drito t'ò ligado
Et de molte feride sarai apresentado

 

 

 

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Lo vecio che in terra tu sei subito per andar
De questo tente certo, mo non de levar.

 

Curiosamente ma non troppo, perchè tutti gli uomini hanno due braccia e due gambe, ci ho ritrovato molte tecniche a mani nude presenti nelle arti orientali, soprattutto jujutsu. Addirittura, grazie a Fiore de’ Liberi ho capito il senso di alcune figure delle forme di spada del Tai Chi Chuan il cui significato è spiegato in modo fumoso dal 99% dei maestri di Tai Chi. Fantastico.
 

La pratica di queste arti marziali occidentali per me ha una ragion d’essere non solo come disciplina del corpo ma anche come conservazione di un patrimonio storico culturale, al pari delle opere d’arte.  La non grande diffusione da noi, oltre che alla scarsa conoscenza della loro esistenza (ma questo sta rapidamente cambiando) penso sia dovuta al fatto che per praticarle occorrono attrezzature costose (servono armi adeguate e protezioni adeguate) ed il loro studio richiede profonda dedizione,

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Sempre da un sito HEMA. L'attrezzatura per gli allenamenti è ricca e costosa e per chi  vuole praticare in armatura ancora di più!

 

Inoltre  la “chimera” ;) della difesa personale si applica di meno (anche se a ben vedere le tecniche a mani nude illustrate da Fiore non hanno nulla da invidiare a quel che si fa oggi, anzi…). 

 

 

 

 

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8 Commenti


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  • Nikonlander Veterano

Interessante, non sapevo che il Fiore dei Liberi fosse scaricabile in PDF, ne vedevo varie edizioni cartacee ma non mi sono mai dedicato a capire quale fosse la versione autentica.
Non è che puoi girare il link per il download?

Nelle figure si riconoscono anche due leve di Aikido, come hai scritto abbiamo tutti due braccia e due gambe.B|

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  • Nikonlander Veterano

Grazie Silvio, interessante, anche perchè non ne avevo mai sentito parlare.

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  • Nikonlander Veterano

Un'altra interessante scoperta, grazie Silvio, molto curioso l' "intreccio" con le tecniche orientali, due gambe e due braccia per tutti ma un maestro volgare/veneto doveva essere tanta roba, fin dai tempi ( te copo ! ).

 

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mi fa piacere essere nel vostro articolo (devo dire ben fatto) solo una piccola precisazione: nella foto dove sono ritratto stavo eseguendo una tecnica tedesca e non una di Fiore.

Christian Heusch

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  • Nikonlander Veterano
8 ore fa, Christian ha scritto:

mi fa piacere essere nel vostro articolo (devo dire ben fatto) solo una piccola precisazione: nella foto dove sono ritratto stavo eseguendo una tecnica tedesca e non una di Fiore.

Christian Heusch

Grazie per la precisazione e per l'apprezzamento all'articolo, correggo la didascalia.

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