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Novità discografiche del 2022


M&M

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Impressioni e recensioni in pillole delle nuove uscite discografiche del 2022.

Quelli più promettenti verranno poi, eventualmente, recensiti più approfonditamente.

Ma intanto consigli e suggerimenti :)

 

98 Commenti


Commenti Raccomandati



  • Amministratori

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Rebecca Clarke, lavori per viola
Vinciane Beranger

APARTE 22 aprile 2022, formato HD, via Qobuz

***

Musica da camera
10 tracce
56m 22s


Oggi, con il fiorire di registrazioni volte a riscoprire i tesori sepolti dei secoli passati, è difficile ignorare l'opera della compositrice del Novecento Rebecca Clarke. Se non avete ancora avuto il piacere di imbattervi in esso, una cosa è certa: non lo dimenticherete facilmente! La violista Vinciane Béranger, insieme a Dana Ciocarlie, Hélène Collerette e David Louwerse, hanno dedicato un'intera registrazione alle opere per viola di Clarke, compositrice e interprete, una delle più importanti professioniste inglesi.

La musica di lei di Rebecca Clarke, al crocevia di varie correnti, naviga in momenti diversi attraverso la musica francese, la modalità, il folklore britannico, l'audacia armonica e l'esotismo. Non c'è, però, pastiche: Clarke crea il proprio miele da queste tendenze per costruire un linguaggio abbastanza atipico e risolutamente moderno. Dalla sua magistrale Sonata per viola di lei alla poetica Morpheus, senza dimenticare il trio Dumka o il duetto Chinese Puzzle, gli interpreti sono desiderosi di dipingere il ritratto musicale di questo compositore iconoclasta. La registrazione è arricchita dalla prima mondiale di Irish Melody, una colonna sonora perduta da tempo che è stata recentemente riscoperta. © Aparté

***

Musica appassionata, suonata con altrettanta passione. Una vergogna che sia stata ignorata per tanto tempo e solo in questa ultima generazione ce ne stiano dando giusto merito.

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  • Nikonlander Veterano

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Trio Zimmermann "a retrospective".
Musiche di Bach, Mozart, Schubert, Beethoven, Schoenberg, Hindemith.
BIS, 2022.

***

Per celebrare i 15 anni di attività del Trio Zimmermann BIS riunisce i loro 5 album in questa raccolta. Tre splendidi musicisti, Frank Peter Zimmermann, Antoine Tamestit e Christian Poltéra, che suonano tre magnifici Stradivari, e cinque bellissimi dischi che spaziano da Bach (la trascrizione per trio d'archi delle variazioni Goldberg!) a Hindemith, passando per Mozart e Beethoven. Consigliatissimo!

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  • Amministratori

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Andris Nelsons : Strauss
Gewandhausorchester, Boston Symphony Orchestra
Yuja Wang, Yo-Yo Ma, Olivier Latry ed altri solisti.
Deutsche Grammophon, 6 maggio 2022, formato HD, via Qobuz

***

8 ore 31 minuti e una manciata di secondi per contenere praticamente tutto lo Strauss sinfonico (poemi, suite da opere, Zaratustre etc.).
Sontuoso, grazie ad una bacchetta ispirata e a due delle migliori orchestra al mondo.

Io trovo Strauss sfacciatamente edonistico e superficiale e alla lunga indigesto quasi quanto Liszt (salvo poche cose).

Ovviamente nessuno al mondo può eseguire il Burleske di Strauss come Yuja Wang (dopo Gulda e la Argerich, ovviamente).
Registrazione dinamica e profonda ma a tratti un pò aspra.
Ovviamente non l'ho ascoltato tutto. Cose come l'Alpensinfonie e l'Heldenleben travalicano la mia capacità di stoicismo ...

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  • Amministratori

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Mozart, concerto n. 20, sinfonia n. 39
Clara Haskil, Herberth von Karajan, Philarmonia Orchestra
Mozarteum di Salisburgo, 28 gennaio 1956

via Qobuz

***

Il concerto #20 è la firma e anche il cavallo di battaglia di Clara Haskil e ci sono svariate altre registrazioni a disposizione.
Ma questa è una prima assoluta di un concerto a Salisburgo con Karajan - che di Clara aveva la più genuina venerazione - durante il suo periodo di "denazificazione" con la Philarmonia Orchestra.
Vale già solo questo, al di la del suono - debole - pur in una pregevole rimasterizzazione.

A chi non sa di cosa io stia parlando, segnalo questo disco : un must have

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  • Nikonlander Veterano

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Olivier Messiaen, Vingt regards sur l'Enfant-Jésus.
Bertrand Chamayou, pianoforte.
Erato, 2022.

***

I "venti sguardi" di Messiaen sono uno dei più grandi affreschi pianistici del novecento, opera che racchiude una straordinaria ricchezza di stili e immagini sonore. Se il riferimento storico è l'incisione di Yvone Loriod, pianista, compositrice e moglie di Messiaen, qui ritroviamo un ispiratissimo Bertrand Chamayou che fa sfoggio di un pianismo sontuoso e che costella i Vingt regards di alcuni omaggi a Messiaen di altri compositori. Un disco importante, due ore e venti di musica, impegnativo, ma incredibilmente bello.

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  • Nikonlander Veterano

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Berg, 4 Gesange Op.2; Schumann, Dichterliebe Op.48; Wolf, 3 poesie di Michelangelo; Shostakovich, 3 lieder dalla Suite su versi di Michelangelo Buonarroti Op.145; Brahms, 4 ernste Gesange Op.121.
Matthias Goerne, baritono; Daniil Trifonov, pianoforte.
DG 2022.

***

Una coppia di star, il baritono Matthias Goerne e il pianista Daniil Trifonov, alle prese con un recital che spazia da Schumann e Brahms a Shostakovich, passando per Wolf e Berg. Goerne è solito farsi accompagnare da grandissimi pianisti nelle sue incisioni, mi vengono in mente agli inizi Brendel, Ashkenazy, poi Eschenbach (re di tutti i pianisti accompagnatori), Andsnes e ora Trifonov, che si distingue per la delicatezza e la ricchessa dei timbri. Una rivelazione l'Op.2 di Berg, ma il piatto forte del disco è il Dichterliebe di Schumann, che non mi convince pienamente e dove avrei preferito qualche genuino slancio "schumaniano" in più. Rimane in ogni caso un recital molto bello, ricco di spunti interessanti!
 

 

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  • Nikonlander Veterano

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Chopin, sonata per violoncello Op.65; Rachmaninov, sonata per violoncello Op.19.
Jean-Guihen Queyras, violoncello; Alexander Melnikov, pianoforte.
Harmonia Mundi, 2022.

***

Gran bel disco di altri due grandi artisti, il violoncellista francese Jean-Guihen Queyras e il pianista russo Alexander Melnikov. Recital piuttosto tradizionale nella scelta dei brani, con la crepuscolare sonata per violoncello e l'esuberante e giovanile sonata di Rachmaninov. Incisione sontuosa che rende giustizia ai due interpreti. Si ascolta con molto piacere! Consigliatissimo.

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  • Amministratori

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John Ireland
Sinfonia of London diretta da John Wilson
Chandos 10 giugno 2022, formato HD, via Qobuz

***

Disco sensazionale che segue gli altri realizzati da Wilson per Chandos, etichetta che come poche sa valorizzare la musica inglese contemporanea.
Qui siamo cavallo tra le due guerre ed è musica tipicamente british che prende le mosse dal patrimonio culturale e geografico delle sue isole.
Sono suite e ouverture, alcune di circostanza scritte su commissione. Musica che può sembrare stucchevole ma che a me piace (come mi piacciono gli ottoni e le bande militari : nessuno è perfetto).

note di copertina (tradotte) :

John Ireland era una sorta di bambino prodigio, entrando al Royal College of Music all'età di quattordici anni. Lì ha studiato pianoforte, organo e composizione (sotto Charles Villiers Stanford). Ha rapidamente raggiunto posizioni significative come organista, pur continuando a perseguire i suoi interessi di compositore.

The Forgotten Rite, del 1913, è una delle sue prime composizioni orchestrali ed è stata eseguita per la prima volta da Sir Henry Wood alla Queen's Hall. La rapsodia sinfonica Mai-Dun è stata ispirata dalla campagna del Dorset - Thomas Hardy Country - un paesaggio che ha esercitato un'influenza per tutta la vita su Ireland. Sebbene fosse stato commissionato per i Campionati nazionali delle bande di ottoni nel 1932, Ireland in seguito organizzò i due movimenti centrali di A Downland Suite per archi. Il primo e l'ultimo movimento furono poi organizzati dal suo allievo Geoffrey Bush.

L'ouverture Satyricon è stata una delle ultime opere su larga scala dell'Irlanda e si basa sui testi dello scrittore romano Gaio (o, in alcune fonti, Tito) Petronio Arbitro, cortigiano di Nerone. Un'ouverture di Londra e l'Epic March furono entrambi commissionati dalla BBC, quest'ultima come stimolo per il morale durante la seconda guerra mondiale. Fu durante questo periodo che lreland orchestrò The Holy Boy, un pezzo per pianoforte composto il giorno di Natale del 1913. © Chandos

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  • Nikonlander Veterano

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Jean-Joseph Cassanéa de Mondonville, tre mottetti: In exitu Israel, Dominus regnavit, Coeli enarrant gloria Dei.
Coro e orchestra Marguerite Louise, Gaétan Jarry.
Château de Versailles Spectacles, 2022.

***

Violinista e compositore ai tempi di Luigi XV, Mondonville arrivò a ricoprire l’incarico di intendente di musica della cappella reale di Versailles, dove godeva della protezione di Madame de Pompadour. Compose diversi mottetti, tra i quali i tre contenuti in questo disco.
Con uno stile a metà tra il sacro e il profano, queste pagine non fanno certo pensare all’ambiente ingessato di corte, con nobili imparruccati e incipriati. È musica vitale e gioiosa, capace di catturare chi l’ascolta anche a distanza di quasi tre secoli. Eccezionali l’ensemble Marguerite Louise e il suo direttore Gaétan Jarry. Uno dei dischi migliori che abbia ascoltato da diverso tempo. Consigliatissimo.

 

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  • Amministratori

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Mozart, concerti per pianoforte e orchestra #24 e #17
Eric Le Sage, pianoforte
Gavle Symfoniorkester diretta da Francois Leleux
Alpha Classics, 1 luglio 2022, formato HD, via Qobuz

***

Il concerto n. 24 di Mozart è il mio preferito.
Qui si distingue per l'inusuale scelta della cadenza scritta da Gabriel Fauré che non avevo presente.
Nel complesso sono due letture dolci, mentre il carattere del concerto in do minore secondo me dovrebbe corrispondere al tono drammatico del Don Giovanni.
Ma si fanno ascoltare.

***

I concerti per pianoforte di Mozart formano un set non solo eccezionale ma assolutamente unico nella storia della musica: dal n. 9 al n. 27, sono tutti capolavori definitivi. Secondo HC Robbins Landon, eminente specialista della vita e dell'opera del compositore, "è soprattutto la loro immensa diversità stilistica che pone i concerti per pianoforte di Mozart al di sopra e al di là di quelli dei suoi contemporanei". Ciò che condividono anche queste partiture è la loro posizione al crocevia di influenze di forte impatto: quella della sinfonia, che incoraggia Mozart a fare un uso sontuoso dell'orchestra; le bande di fiati della corte imperiale, modellando il suo ruolo accresciuto per i legni; e l'influenza dell'opera, i cui stili ha lavorato in questi concerti, spesso trattando il dialogo tra pianoforte e orchestra come se fossero personaggi di scena. In questa nuova registrazione, Eric Le Sage è affiancato dalla Gävle Symfoniorkester per eseguire i Concerti per pianoforte e orchestra n. 17 e n. 24 del compositore di Salisburgo © Alpha Classics

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  • Nikonlander Veterano

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Ravel, concerto per pianoforte in sol maggiore M.83; Messiaen, Oiseaux exotiques, I/41; Schoenberg, concerto per pianoforte, Op.42.
Francesco Piemontesi, pianoforte. Orchestre de la Suisse Romande, Jonathan Nott, direttore.
Pentatone, 2022.

***

A ogni disco rimango stupito dalla bravura di Piemontesi, qui alle prese con due concerti diversissimi, pur se composti ad una decina d'anni l'uno dall'altro e pur nell'intento dei rispettivi compositori di receuperare a modo loro le forme classiche. Il famosissimo concerto di Ravel, molto eseguito e molto presente in discografia, qui in una lettura spumeggiante e raffinata come i migliori Champagne d'oltralpe, e il meno noto concerto per pianoforte di Arnold Schoenberg, disprezzato dagli ortodossi compositori della scuola di Darmstadt per l'impiego di motivi "melodici" all'interno della struttura dodecafonica. Conosco bene il concerto di Schoenberg e ne raccomando l'ascolto, a maggior ragione in questa bellissima lettura che ne fanno Piemontesi e Jonathan Nott alla guida dell'Orchestre dela Suisse Romande. Interessante, ma dal mio punto di vista meno avvincente, la terza opera in scaletta, gli Oiseaux exotiques (uccelli esotici) I/41 di Messiaen, che, come spesso fece, si divertiva mettere in musica i versi degli uccelli. Su tutti svetta un Piemontesi da 10 e lode!

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  • Amministratori

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Bach : mottetti
Chapeau de Versailles
La Chapelle Harmonique, Valenti Tournet
1 luglio 2022, formato HD via Qobuz

***

Una versione per nulla luterana, anzi, praticamente allegramente cattolica, dei celeberrimi e criptici motetti di Bach.
Interessante anche per chi ha in mente le versioni di riferimento di questa musica intramontabile.

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  • Amministratori

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Haydn, sonate per pianoforte vol. 11
Jean-Efflam Bavouzet, pianoforte
Chandos 29 luglio 2022, formato 96/24

***

Probabilmente giunge al termine la fatica improba di Bavouzet, passato dagli impressionisti francesi ad Haydn attraverso Beethoven.
A me tende a piacere più di Mozart.

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  • Amministratori

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Fanny e Felix Mendelssohn
Sestetto, quartetto e trio con pianoforte
Kaleidoscope Chamber Collective
Chandos, 29 luglio 2022, formato HD, via Qobuz

***

Gran bel disco di una formazione a geometria molto variabile che sa trasformarsi a seconda di quello che suona in modo da affrontare ogni repertorio cameristico possibile.
Ottima prova di musica generalmente poco rappresentata dei due Mendelssohn.

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  • Amministratori

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Martha Argerich in Verbier (Haydn trio Op. 39 e Concerto per pianoforte n.3 di Prokofiev)
DG 29 luglio, formato CD, via Qobuz

***

Martha ha dato forfait per motivi di salute al concerto di Verbier di questo anno ma per i delusi (che hanno avuto come sostituto Alexander Malofeev) esce un disco ripreso in due occasioni nel 2000 e nel 2001, sempre al festival di Verbier.

Garbatissimo il trio (con Mischa Maisky e Vadim Repin), sensazionale come sempre, Prokofiev, con la direzione di Temirkanov.

Ripresa nella media.

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  • Amministratori

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Dohnànyi, Album vol.1
Keishi Suzuki, pianoforte
Triton 27 luglio 2022, formato 192/24, via Qobuz

***

Cerco sempre di trovare interesse nella musica di Erno Dohnànyi che spesso però mi risulta indigesta.
Qui siamo sull'intimismo salottiero, probabilmente concepito per fare musica in famiglia o da soli.
Etichetta e pianista mi erano del tutto sconosciuti.

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  • Nikonlander Veterano

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Mahler, sinfonia n.4.
Sabine Devieilhe, mezzosoprano. Orchestra Les Siècles, François-Xavier Roth.
Harmonia Mundi, 2022.

***

Uscirà il 26 di agosto, non ho avuto modo di ascoltarlo quindi, ma nutro qualche aspettativa dall'ascolto della più classica e gioiosa delle sinfonie mahleriane nelle mani di Roth e della sua orchestra con strumenti d'epoca, insieme alla meravigliosa voce di Sabine Devieilhe nell'ultimo movimento. Vedremo se le aspettative saranno mantenute!
Intanto per Gramophone è già disco del mese di Settembre. Si sono portati avanti!

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  • Amministratori

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Bridge e Britten, musica per viola, mezzo-soprano, pianoforte
Héléne Clement, viola, Sarh Connolly, mezzosoprano, Alasdair Beatson, pianoforte
Chandos 12/2/2022, formato HD, via Qobuz

***

Questo disco contiene brani noti e meno noti. Ma vale in particolare per la trascrizione per viola scritta dalla Clément della bellissima sonata per violoncello di Bridge.
Conosciamo l'aneddoto in cui Bridge, maestro di Britten, dona la sua viola a Britten prima della partenza di questo per gli Stati Uniti, come ultimo saluto dopo di che non si vedranno più.
Si tratta di una viola costruita da Francesco Giussani nel 1843 che oggi è di proprietà proprio di Hèléne Clement, interprete principale di questo bel disco e violista del Doric String Quartet.
Oltre all'antefatto certo molto suggestivo che ha ispirato la violista nel ricreare la musica dei due amici con lo stesso strumento che hanno usato loro per pensarla, c'è l'alta qualità del disco, sia per il repertorio che per la registrazione, standard per Chandos.

Le note di copertina :

Hélène Clément, violista del Doric String Quartet, è l'attuale detentrice della viola precedentemente posseduta sia da Frank Bridge che da Benjamin Britten. La sua ambizione, che si è rapidamente formata una volta che ha suonato questo strumento per la prima volta, è stata quella di creare una testimonianza per entrambi i compositori e per lo strumento che li unisce. Questa registrazione, in cui Hélène è affiancata dal pianista Alasdair Beatson e Dame Sarah Connolly, è la realizzazione di tale ambizione.

Hélène scrive: "Frank Bridge possedeva e suonava la bellissima viola realizzata da Francesco Giussani, in Italia, nel 1843. Benjamin Britten era l'allievo più amato di Frank Bridge, e Bridge gli regalò la viola come regalo d'addio quando Britten dovette imbarcarsi su una nave viaggio negli Stati Uniti allo scoppio della seconda guerra mondiale. I compositori non si sarebbero mai più visti. Per registrare il repertorio viola di entrambi i compositori, producendo proprio il suono che avrebbero avuto nelle loro orecchie, il suono che ha ispirato il loro amore per lo strumento e il suo linguaggio speciale, divenne per me una priorità". © Chandos

 

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  • Amministratori

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Schubert, sinfonie n.8 e n.9
Gewandhausorchester diretta da Herbert Blomstedt
DG 11 luglio 2022, via Qobuz, formato 96/24

***

Disco che esce per il compleanno  del direttore che fa così il suo esordio per l'etichetta gialla alla tenera età di 95 anni.
Non sono un suo grandissimo fan per i tempi piuttosto compassati.
Qui, non si risparmia nemmeno uno dei tantissimi ritornelli, ripetizioni, riprese del testo originale che spesso viene alleggerito nelle esecuzioni moderne, tanto che  la "Grande" dura un'oretta buona e l'edizione richiede due CD per chi li gradisce ancora.
Registrazione un pò secca e livello basso.

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  • Amministratori

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Schubert, unifinshed & Great Symphonies
B'Rock Orchestra, René Jacobs
PentaTone 12 agosto 2022, formato 192/24, via Qobuz

***

Restando sul medesimo repertorio ma un pò più articolato perchè conclude l'integrale, sfido me stesso ventenne a pensare a Jacobs come un grande direttore contemporaneo quando ancora faceva il cantore per Leonardt e Harnoncourt.
La musica resta la stessa ma, anche per l'interpretazione esplosiva pur con strumenti "originali" della B'Rock Orchestra (non è una presa in giro !), di altro tenore rispetto al Blomstedt appena recensito.
Una bella integrale piena di riferimenti storiografici e musicofili.

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  • Amministratori

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Britten : musica per quartetto d'archi (integrale)
Emperor Quartet
Bis luglio 2022, formato CD, via Qobuz

***

Registrati tra il 2010 e il 2014 escono adesso in cofanetto unico (3 SACD/3 CD).
Molto ben recensiti all'uscita, anche in termini entusiastici.
Si tratta certo di una lettura strutturata e anche molto ben registrata.
Io però tendo ancora a preferire quella del Belcea (degustibus).

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  • Amministratori

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Bridge, Debussy, Janacek, Britten : sonate per violoncello e pianoforte

Truls Mørk, violoncello
Håvard Gimse, pianoforte

Alpha Classics 26 agosto 2022, formato 96/24

***

Grande disco, due grandi artisti, quattro straordinarie sonate del novecento, tra gli apici della letteratura per violoncello e pianoforte.
Una bella sorpresa, visto il resto del panorama discografico in queste ultime settimane.

  • Eccellente, grazie ! 1
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  • Amministratori

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The Fall of the Leaf
Giuia Nuti al virginale Rucellai
Arcana, 27 agosto 2022, formato 88/24, via Qobuz

***

Veramente un disco prezioso, molto delicato, come ispira il meraviglioso strumento attorno al quale è costruito un fantastico programma di musiche del periodo d'oro della musica inglese post-rinascimentale.
Non conoscevo Giulia Nuti che qui si dimostra una musicista di primordine a livello mondiale

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Celebrating the golden age of English keyboard music from the late sixteenth and early seventeenth centuries, this personal anthology features works by the greatest composers of the time. John Dowland’s beguiling Pavanes and Galliards, transcribed by Martin Peerson and William Byrd, are punctuated by John Tomkins’ dazzling song-variations, Thomas Morley and William Tisdall’s whirling dances, and ravishing madrigals set by Peter Philips and others. John Amner’s masterful O Lord, in Thee is all my trust contrasts with William Byrd’s evocative, chiming variations The Bells, showcasing the different styles of these composers.

This recording extends Giulia Nuti’s oeuvre of critically acclaimed recordings on historical harpsichords; her solo recital "Le Cœur et l’oreille" (Arcana, 2017), recorded on the harpsichord built by Louis Denis in 1658, was awarded the "Preis der Deutschen Schallplattenkritik". In this recording Giulia plays an exquisite Italian virginal from c. 1575. © Alpha Classics

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  • Amministratori

La bella sorpresa di stamattina

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Tetzlaff e Ticciati già sono una coppia vincente. La DSO Berlin è una bella compagine, il programma, brillante.
L'interpretazione, autorevole.
Bel disco Ondine con Brahms e Berg, 2 settembre 2022, formato 96/24.

In questo nuovo album di concerti uno dei più grandi violinisti della sua generazione, Christian Tetzlaff, offre interpretazioni profonde di due concerti profondamente drammatici e lirici – quelli di Brahms e Berg – insieme alla Deutsches Symphonie-Orchester Berlin diretta da Robin Ticciati. "Ragioni di sostanza giustificano la registrazione dei Concerti per violino di Johannes Brahms e Alban Berg su un unico album: entrambe le opere riguardano stati esistenziali umani dell'essere. Per me, il Concerto di Johannes Brahms è un'opera che in un concerto per violino osa affrontare stati dell'anima molto pericolosi, abissali e profondi. Qui si evidenzia un enorme contrasto tra l'estasi e l'isolamento totale e solitario. (...)

Brahms ha anche molto da dire sul dolore. È raro nei concerti per violino e collega il Concerto di Brahms a quello di Alban Berg. Suono entrambi i concerti da 40 anni – e li ho suonati entrambi, presi insieme, molto più di 300 volte. Qui mi sembra che l'esperienza di questi brani cambi la propria vita". (note di copertina di Christian Tetzlaff)
© Ondine

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  • Amministratori

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trio sensazionale quello composto da Gautier Capucon e il suo violoncello sensuale, Yuja Wang al pianoforte cui si aggiunge l'altrettanto caloroso clarinetto di Ottenmayer con un programma che mi soddisfa al 100%, eseguito ai massimi livelli attuali.
Buona anche la registrazione, pur con qualche caratterizzazione eccessiva.
DG formato 96/24, pubblicato il 2 settembre 2022 : un ora e 22 minuti semplicemente imperdibili.

Il pianista Yuja Wang, il clarinettista Andreas Ottensamer e il violoncellista Gautier Capu‡on si sono guadagnati la reputazione di "super-trio", avendo dato esibizioni in tutto il mondo che rivelano il legame istintivo, quasi telepatico della comunicazione musicale che esiste tra i tre musicisti. Questo album include interpretazioni visionarie della Sonata per violoncello op. 19, Sonata per violoncello n. 1 di Brahms, op. 38 e lo stesso Trio per pianoforte, clarinetto e violoncello op. 14. © DGG

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